"Baby vax" per non tornare in dad. Via libera al vaccino per la fascia 5-11 anni
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Il "Baby vax" sarà presto realtà. A comunicarlo è l'AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco che ha stabilito che anche i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni possono procedere con la vaccinazione.
Una notizia di fondamentale importanza visto il recente rialzo dei contagi da Covid 19 avvenuto in particolare tra i più piccoli, rimasti finora scoperti ma molto esposti vista la quotidiana frequentazione degli ambienti scolastici.
Covid e didattica a distanza. La maggior parte dei casi alla primaria
Secondo le più recenti rilevazioni è infatti proprio la scuola primaria a soffrire maggiormente del riacutizzarsi dell'incidenza di contagio. Tra gli alunni attualmente costretti alla didattica a distanza, il 60/70% frequentano proprio il primo ciclo scolastico.
Tra primaria e secondaria di I grado sono circa il 4% le classi in dad. A questo proposito va ricordato che dopo il recente dietrofront, si è ristabilito che devono essere due i bambini positivi tra i 6 e i 12 anni per attivare la didattica a distanza.
Diversamente, per gli alunni più grandi (i quali sono per l'85% già vaccinati), la procedura prevede che solo gli alunni positivi rimangano a casa, a meno che non si verifichino tre contagi: in quel caso anche lì scatterebbe la Dad.
La speranza è dunque non solo quella di ridurre i contagi dei più piccoli, ma anche poter uniformare le procedure di disposizione della didattica a distanza sulla base di quella attualmente in vigore nelle scuole superiori, con test di sorveglianza e Dad solo dal terzo positivo in poi.
Il vaccino per i più piccoli è sicuro?
Sollievo ma anche un po' di apprensione, sono le emozioni che circolano come conseguenza di questo nuovo provvedimento che coinvolgerà migliaia di bambini italiani.
Il Comitato Tecnico Scientifico è prontamente intervenuto per rassicurare i genitori. La possibilità di inoculare la doppia dose del vaccino Cominarty-Pfizer è stata attentamente valutata e dai test condotti non sono stati riscontrati effetti collaterali.
Non bisogna dunque preoccuparsi, anche perché il vaccino proposto sarà quello pediatrico appositamente dosato per i più piccoli.
È stata inoltre rimarcata la necessità del provvedimento. È vero infatti che il Covid si è mostrato meno aggressivo nei bambini, ma allo stesso tempo sono noti casi che hanno portato a conseguenze importanti, come ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-c), che può avere come conseguenza addirittura il ricovero in terapia intensiva.
Fare vaccinare i propri figli è dunque una scelta assolutamente sicura e responsabile, anche da un punto di vista psicologico. La diffusione del vaccino permetterà infatti di preservare la dimensione sociale della loro vita, garantendogli una frequentazione della scuola e degli spazi di aggregazione più tranquilla e regolare.
Piano Baby vax. Laboratori mobili in aiuto delle Asl
La somministrazione del baby vax sarà ovviamente un banco di prova importante per il sistema sanitario italiano e per le organizzazioni preposte. Sono stati per questo messi a disposizione dal ministero della Difesa 11 laboratori mobili in 8 regioni diverse, che andranno a supportare le Asl alleggerendole di parte dell'enorme carico di lavoro.
Le regioni coinvolte sono:
- Lombardia
- Veneto
- Liguria
- Marche
- Lazio
- Puglia
- Sardegna
- Sicilia
Questi laboratori mobili potranno intervenire entro 24 ore a domicilio o nelle scuole, ma soprattutto i sanitari dell'esercito potranno andare in aiuto direttamente del personale delle Asl.
Ci si aspetta dunque un intervento massiccio e funzionale, così da scongiurare il ritorno alla didattica a distanza e garantire la continuità didattica agli studenti di tutte le età.