Caos quarantena e contagi in aumento: Figliuolo chiama l'esercito per fare i test
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Si fa presto a dire di voler continuare con la didattica in presenza a tutti i costi. Da una parte, infatti, il crescente numero dei contagi mette in allarme tutte le istituzioni scolastiche e i vari ministeri. Dall'altra parte, bisogna fare i conti con le procedure da seguire in caso di positivi al Covid, quarantena diversificata e ricorso alla DaD. Dopo il caos generato dal Governo sulla quarantena in classe e il successivo dietrofront, arrivano anche le lamentele dei presidi sui ritardi nei tamponi e le precisazioni di Figliuolo.
Cerchiamo di capire qual è il punto della situazione.
Quarantena in classe: arrivano i militari a supportare lo screening degli studenti
La confusione del Governo sulle misure da adottare con un caso positivo in classe ha generato malumori e rabbia fra i dirigenti scolastici. La circolare concordata dal Ministro Speranza e dal Ministro Bianchi è stata cancellata da un intervento diretto di Palazzo Chigi soltanto poche ore dopo. Con il conseguente ritorno alle più leggere norme in vigore per il ricorso alla quarantena.
Per i presidi, il problema principale rimane sempre il potenziamento degli interventi di screening degli studenti. Soltanto con dei test tempestivi si possono attivare tutte le misure previste per la scuola in caso di positivi al Covid, ma l'aumento dei contagi ha complicato le cose. Per questa ragione, il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo ha annunciato che nei prossimi giorni invierà i militari a supporto delle regioni. Obiettivo: potenziare gli interventi di screening con una task force adeguata.
Quarantena della classe con tre contagiati: per i presidi è una bufala
In questa situazione, i presidi si ritrovano per le mani delle norme contraddittorie, una curva in risalita e pochi strumenti per poter effettuare i test agli studenti in modo tempestivo.
Laura Biancato, dirigente dell'ITET Einaudi di Bassano del Grappa, chiarisce bene il contesto:
Che si vada in DaD con tre contagiati è una bufala comunque, perché è ovvio che al primo positivo tutta la classe debba rimanere a casa in attesa del primo tampone di controllo. E con le Asl al collasso, come in questo periodo, l'attesa dura giorni.Come si può notare, il problema sta proprio a monte. Infatti, le regole per la quarantena parlano di un tampone da effettuare al tempo "zero" ovvero il prima possibile. Ma non vengono chiarite tempistiche, e nell'attesa si ricorre comunque alla didattica a distanza.
Dello stesso avviso anche altri Dirigenti Scolastici in tutto il territorio nazionale. Nel mirino ci sono i tempi di attesa per avere risposte dell'Ats dopo aver segnalato la presenza di un positivo.
Per Cristina Costarelli, preside del liceo Newton di Roma e presidente dell'ANP Lazio:
Siamo alla follia. Abbiamo assistito ad un teatrino. Ora veniamo a sapere che Figliuolo manderà l'esercito a fare i tracciamenti: ma non lo sapeva prima d'ora che erano necessari?La situazione fa acqua da tutte le parti ma soprattutto a monte, come abbiamo visto. I presidi sono i responsabili del tracciamento e del controllo dell'epidemia, ma non possono avere accesso ai dati di privacy degli studenti (compresa vaccinazione, contagio e così via). Di questi deve occuparsi il dipartimento di prevenzione, con i dovuti tempi che intercorrono nello screening e nelle comunicazioni.
Se la circolare del Governo voleva affrontare efficacemente questo problema, al momento ha soltanto creato più confusione.