Carta del docente: petizione dei supplenti per ottenere gli stessi diritti dei docenti di ruolo
Dal 21 settembre 2021, così come ogni anno, è stata riavviata la funzione Carta del docente, un bonus di 500 euro destinato agli insegnanti con contratto a tempo indeterminato da investire nell'aggiornamento e nella formazione professionale e spendibile nel corso dell'anno scolastico 2021/22.
E i supplenti? Purtroppo, rientrando nella categoria dei precari, non hanno diritto alla carta. Ecco perché, da diverso tempo, contestano questa sorta di discriminazione rispetto ai colleghi di ruolo e l'ultima mossa consiste proprio in una petizione lanciata su Charge.org che, nell'arco di poche settimane, ha già raccolto 11300 firme. Non a caso, sulla pagina della stessa, compare la seguente dicitura: "I precari hanno diritto alla carta del docente come quelli di ruolo, poiché svolgono lo stesso lavoro".
Riusciranno, finalmente, a far sentire la propria voce e far valere le proprie ragioni?
A cosa serve la Carta del docente
La Carta del docente può essere paragonata a una prepagata, contenente un bonus di 500 euro spendibili in:
- libri e testi in formato sia cartaceo che digitale, pubblicazioni e riviste mirate all'aggiornamento professionale;
- personal computer, portatili o notebook, palmari, lettori e-book, tablet, strumenti di robotica educativa;
- software;
- corsi di aggiornamento e qualificazione delle competenze professionali, che siano accreditati presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca;
- corsi di laurea triennale, magistrale, specialistica o a ciclo unico in linea con il profilo professionale, così come corsi post lauream o master universitari;
- biglietti di ingresso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- biglietti di ingresso per musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- partecipazione ad attività coerenti con l'offerta formativa della scuola e previste dal Piano nazionale di formazione.