07 Dicembre 2021 News Commenti

CGIL E UIL, sciopero generale il 16 dicembre. Inalterato lo stop del 10 dicembre per la scuola

Negli ultimi mesi la legge di Bilancio è stato oggetto di continuo dibattito politico. Il risultato finale continua tuttavia a non soddisfare i sindacati: CGIL e UIL in particolare hanno proclamato uno sciopero generale che si terrà il 16 dicembre a Roma, per otto ore. Una manifestazione che si fa carico del dissenso verso la legge nella sua interezza, non soltanto per quanto riguarda i provvedimenti presi per il mondo della scuola e dell'istruzione.

Va inoltre segnalato che la mobilitazione del 16 dicembre non sarà un evento isolato, ma sarà piuttosto ad altre iniziative interregionali analoghe e tra loro collegate, in altre 4 città italiane.

Sciopero scuola 10 dicembre. Confermata la data

Proprio per ciò che riguarda nel dettaglio la scuola, era stato deciso di scioperare il 10 dicembre. Ancora CGIL e UIL, insieme a Snals e Gilda, permangono infatti nella decisione di confermare la manifestazione in modo da dare voce ai problemi dell'istruzione in maniera esclusiva.

Una decisione che attende di essere confermata nel pomeriggio di oggi 7 dicembre, ma che al momento appare molto probabile. Saranno i segretari di CGIL e UIL, riuniti a l'Hotel Londra in Piazza Sallustio a Roma a sciogliere ogni dubbio a riguardo.

Sarebbe dopotutto comprensibile lasciare una giornata totalmente dedicata alle rimostranze del settore scuola data la specificità delle richieste dei sindacati.

Una buona sintesi dell'insoddisfazione di questi ultimi si ritrova nelle parole del segretario generale Flc-Cgil Francesco Sinopoli, il quale ha affermato che la legge di Bilancio si concentra troppo sull'aspetto edilizio e poco su altri aspetti altrettanto fondamentali.

Cisl non aderisce allo sciopero. Presto una riunione interna

Continua invece l'astensione dallo sciopero da parte della Cisl. Qualcosa potrebbe cambiare a breve però in quanto proprio nella giornata di oggi si prospetta una riunione della segreteria del sindacato.

Luigi Sbarra, numero uno proprio della Cisl aveva dopotutto dichiarato nei giorni scorsi che la posizione del sindacato era più votata alla ricerca di un dialogo pacifico tra le parti piuttosto che ad una reazione più dura che arrivi allosciopero, che avrebbe la conseguenza negativa di paralizzare e danneggiare ulteriormente il mondo del lavoro.

Una scelta basata anche sul fatto che proprio grazie all'azione moderata di Cisl, la legge di Bilancio aveva già accolto nel corso del tempo diverse modifiche.

Maddalena Gissi, segretaria di Cisl-Scuola aveva già ribattuto alla fine della scorsa settimana la posizione del sindacato, puntualizzando però che quest'ultimo si sarebbe riservato la possibilità di decidere se e come intervenire in base alle mosse definitive del governo.

La posizione del governo Draghi

Il governo Draghi si trova comunque in una posizione delicata, in quanto la segnalazione degli emendamenti in commissione Bilancio è salita da 600 a 690, partendo da un totale di più 6.000 proposte di modifica di maggioranza iniziali. Prima della conferma dello sciopero dunque il governo si riunirà cercando di capire se ci sono ulteriori margini di modifica della legge. Il confronto si articolerà anche in una serie di colloqui bilaterali tra il governo e i partiti, che potranno così evidenziare le loro priorità.

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