Conferenza stampa di Draghi sulla scuola: azioni concrete o mera propaganda?
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Come avevamo già segnalato in un articolo dedicato al rientro in classe dopo le vacanze, nella conferenza stampa di ieri Mario Draghi ha parlato anche della scuola.
Nonostante un focus principale sugli ultimi provvedimenti di contrasto al Covid, infatti, il Presidente del Consiglio ha confermato le scelte del Governo.
Cerchiamo di capire qual è il punto della situazione sulle misure di inizio anno.
Consentita la ripresa in sicurezza della scuola: le parole di Draghi e Bianchi
Durante la conferenza stampa, Draghi ha sottolineato l'importanza della vaccinazione, che permette di adottare un approccio diverso anche verso l'aumento dei contagi delle ultime settimane. Il tema della campagna vaccinale si lega anche a quello della riapertura delle scuole, sulla quale il Presidente del Consiglio ha dichiarato:
"Il Governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza. Basta guardare a quali disuguaglianze la DaD abbia prodotto tra studenti, disuguaglianze destinate a restare, che si riflettono poi su tutto il futuro della vita lavorativa di questi ragazzi."La posizione di Mario Draghi è in parte già quella espressa da alcuni governatori regionali, come Giovanni Toti. Che senso ha - si chiede il presidente della Liguria - andare in DaD se poi i giovani escono comunque?
Dal canto suo, invece, il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi rivendica quanto è stato fatto per consentire lo svolgimento in sicurezza dell'attività scolastica:
"Così come abbiamo ripreso a settembre, abbiamo ripreso oggi. Abbiamo messo la scuola in condizione di funzionare, affidandoci alle scelte che abbiamo fatto. Ricordo che quest'anno abbiamo assunto 60 mila insegnanti con concorso e a settembre avevamo tutti i supplenti annuali."E nei confronti delle regioni e dei comuni che hanno rinviato la riapertura delle scuole, il Ministro dichiara che si tratta soltanto del 3%: un problema non dilagante.
Sulla scuola solo propaganda, secondo il responsabile nazionale scuola del PCI
La motivazione principale delle posizioni del Governo riguarda la tutela della scuola, che in quanto istituto fondamentale per la democrazia va protetta e non abbandonata.
Di fronte a questa narrazione, però, non mancano le critiche, tanto alle parole di Draghi quanto alle posizioni del Ministro Bianchi, che da settimane rivendica gli ingenti investimenti nel settore scolastico.
La accuse al momento arrivano da Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI, che in un comunicato stampa dichiara:
"I problemi reali della scuola, che stamane in tutto il paese sono apparsi in tutta la loro drammaticità, sono rimasti fuori dalla conferenza stampa. Avrebbe disturbato la narrazione governativa parlare di distanziamento, di organici insufficienti, di cattedre vuote, di dispositivi di protezione, di trasporti…"A ben vedere, le parole di Cangemi si possono sovrapporre punto per punto a quello che i sindacati dicono da mesi. Qual è il senso di raccontarsi la storia secondo cui la scuola in presenza è un bene da tutelare, quando poi manca del tutto un piano d'azione concreto?
Potremo saperne di più nei prossimi giorni, quando:
- da una parte, torneranno a scuola anche gli studenti di Sicilia e Campania, nonché di vari comuni sul territorio nazionale;
- dall'altra parte, avremo maggiori notizie sull'eventuale aumento di contagi causato dal rientro il 10 gennaio a scuola.