Dad in caso di occupazione studentesca? La dirigente scolastica al centro del mirino
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È da lunedì 22 novembre che prosegue l'occupazione da parte di un pugno di studenti del Liceo scientifico Nomentano di Roma. I circa 300 studenti, con la loro manifesta volontà di proseguire nell'assedio della struttura scolastica, costringono i restanti compagni - più o meno 1700 ragazzi - a non seguire le lezioni. Occorre una soluzione e il pugno fermo della dirigente scolastica non viene meno sull'argomento: dopo aver indetto un'assemblea composta dal Consiglio d'Istituto, la stessa - con voto contrario di soli tre docenti su quindici partecipanti - ha sancito l'avvio della didattica a distanza per garantire l'erogazione dei servizi istruttivi e la tutela del diritto allo studio per i restanti studenti impossibilitati a recarsi sul suolo scolastico a causa dell'occupazione.
LA DIFFIDA DEI SINDACATI
Sulla decisione della preside, in estrema difficoltà per la situazione rivelata, non tardano a scagliarsi le reazioni dei sindacati che, da più fronti, la accusano di aver assunto una politica "poco etica" e, addirittura, dai contorni "dittatoriali". Già Francesco Sinopoli, sottosegretario di Flc-Cgil aveva espresso diniego verso la scelta dichiarandola "inconcepibile", "totalmente sbagliata" e "non etica" dal momento che il ricorso alla dad è attualmente legittimo soltanto nei casi di emergenza sanitaria. Così facendo, infatti, per salvare il diritto allo studio di qualcuno si rischierebbe di non garantirlo a tutti, cioè a quella pur piccola parte di studenti occupati nell'assedio scolastico. Il duro commento non si è tuttavia limitato soltanto all'azione verbale ma è subito passato ai fatti: è stata infatti inoltrata una diffida alla dirigente da parte di Cgil che la invita a ritirare la circolare per attività "anti-sindacale".
LA REPLICA DELLA PRESIDE: "LA PREPOTENZA DELLA MINORANZA"
Sebbene sostenuta da più fronti la preside, come dal direttore dell'Usr Lazio - Pinneri - che proprio in questa mattinata ha espresso alla dirigente la sua vicinanza e il suo sostegno, come pure dai moltissimi genitori coinvolti, continuano gli attacchi rivolti alla scelta scolastica operata. Attacchi alla quale la preside del Liceo Nomentano replica indicando un eventuale "cortocircuito" del sistema democratico:
"E' una dittatura, il diritto di pochi prevale su quello di molti". Sono arrabbiatissima. Si sono messi in mezzo i sindacati. Ho ricevuto una lettera lunedì ed una diffida ieri dalla Cgil che mi invitava a ritirare la circolare per attività anti sindacale. Ma mi chiedo: quale sarebbe l'interesse del docente? E poi - incalza la preside - oggi in Consiglio d'istituto i ragazzi hanno detto che sono appoggiati dal più grande sindacato di categoria. Ma gli studenti sono lavoratori? Da quando hanno un sindacato? Eppure anche il direttore dell'Usr Lazio, Pinneri, stamattina mi ha garantito: 'Io la sostengo'. Ma in Italia bisogna arrendersi alla prepotenza della minoranza"Ancora la preside prosegue nella dichiarazione:
"Vincono 350 studenti su 1.750, obbligano i compagni a stare a casa a non fare niente e mi dicono che i genitori che chiedono la didattica a distanza devono capire che c'è l'occupazione! […] Ho una mamma che mi scrive: aiutatemi, mio figlio aveva appena preso il ritmo. Non posso aiutarla. Sono stata attaccata da tutti, salvo che dai genitori. E' il colmo: si difende il diritto ad un reato piuttosto che uno costituzionalmente garantito come quello allo studio"
LA SOLUZIONE DI BARBARA FLORIDIA, SOTTOSEGRETARIA ALL'ISTRUZIONE
Barbara Floridia, attuale sottosegretaria all'istruzione, polemizza contro le occupazioni studentesche. Sebbene reputi congrue le problematiche manifestate dagli studenti, molte delle quali di pertinenza delle sue stesse manovre politiche, non rinviene nell'occupazione lo strumento migliore per dire la propria. Per discutere ed affrontare le problematiche, infatti, a parere della Floridia occorrerebbe istituire un clima disteso di confronto reciproco.
A tale scopo sarebbe piuttosto opportuno valutare l'introduzione di assemblee straordinarie così da aumentare il numero di spazi di confronto su tematiche di rilevanza comune alla comunità scolastica. Le assemblee così studiate avrebbero il duplice vantaggio di aprire un ampio margine di dialogo tra studenti, docenti e dirigente ma anche di allenare gli stessi ad esercitare la democrazia e la cittadinanza attiva:
"L'assemblea è il luogo migliore ove esercitare la democrazia e la cittadinanza attiva. Studentesse e studenti manifestano la necessità di far sentire la propria voce e potrebbe essere utile per loro avere un confronto con le istituzioni. Io stessa mi rendo disponibile a partecipare per interloquire direttamente con loro, anzi, aggiungo che ne sarei felice".
Sulla questione della didattica a distanza, Floridia non pare essere convinta e rilancia piuttosto un modello di integrazione, di potenziamento, in direzione della "didattica integrata" e di "nuovi modelli di insegnamento":
"La Dad resta uno strumento importantissimo, ma il suo utilizzo è normato e limitato a situazioni di necessità e di emergenza per garantire la continuità didattica. Come ogni crisi anche quella legata al covid ha svelato delle opportunità. La pandemia ha accelerato il percorso digitalizzazione delle scuole e della didattica. Adesso è il momento di lasciarci alle spalle la Dad e di puntare sulla didattica digitale integrata, che accanto alla didattica in presenza può essere uno degli strumenti utili per promuovere nuovi modelli di insegnamento".