20 Dicembre 2021 News Commenti

Green pass obbligatorio per gli studenti: la politica dice "no" alla richiesta di alcuni sindaci

Nei giorni scorsi il Governo ha ricevuto la richiesta da parte di alcuni primi cittadini di estendere il green pass obbligatorio anche per gli studenti, che ammontano a oltre 6 milioni e mezzo. Questo comporterebbe, di conseguenza, l'imposizione del vaccino, una soluzione difficile da applicare considerando l'attuale situazione italiana che conta, ancora oggi, un gran numero di no-vax o soggetti timorosi e con scarsa fiducia nella campagna vaccinale.
Il Governo, in ogni caso, ha fatto capire chiaramente di non essere disposto ad assecondare la richiesta e sono stati numerosi gli esponenti delle varie forze politiche ad esprimersi in merito.

Speranza: deve prevalere il diritto all'istruzione

Il primo "no" diplomatico è arrivato proprio dal ministro della salute Roberto Speranza che, intervenendo nella trasmissione "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio, ha sottolineato come, appunto, l'imposizione vaccinale non sia fattibile.

Al contempo, ha aggiunto che "sull'obbligo vaccinale agli studenti il Governo è stato più prudente perchè c'è un diritto essenziale che è quello all'istruzione"; dopo aver letto la richiesta dei sindaci di rendere la certificazione verde obbligatoria anche per gli studenti, ha inoltre precisato che "lo sforzo del governo è trovare condizioni per tutelare il più possibile la scuola", lasciando intendere che non c'è nessuna volontà da parte del Governo di appoggiare e sostenere l'idea dei sindaci.

Il dissenso di Lega e Fratelli d'Italia

Sulla stessa scia si posizionano anche il leader della Lega Matteo Salvini e la capogruppo di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Il primo ha così dichiarato: "Io lavoro per salvare vite ed evitare chiusure e licenziamenti. Poi con calma, quando questo maledetto virus sarà sconfitto, vedremo chi ha detto cosa e chi ha fatto cosa. Io lavoro per risolvere problemi e non per alimentarli".
Secondo la maggioranza, lasciare a casa dei bambini sarebbe sinonimo di discriminazione e, pertanto, l'obbligo di green pass è semplicemente da escludere.

L'opinione dell'ex sindaca di Roma Virginia Raggi

Contro la certificazione verde obbligatoria per gli studenti è anche Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, che sostiene: "L'idea di introdurre il green pass agli alunni per l'ingresso in classe è una limitazione al diritto allo studio e può rappresentare una discriminazione inaccettabile nei confronti dei bambini e dei ragazzi".

Anche la grillina, quindi, esattamente come Salvini e Meloni, vede nel green pass obbligatorio una discriminazione nascosta.
E aggiunge: "Impedire o solo rendere più difficile a qualcuno la possibilità di frequentare il luogo deputato all'istruzione è un regresso per la società, un passo indietro per tutti. Non possiamo permetterci cittadini di serie b: tutti dobbiamo avere le stesse opportunità". E conclude: "La scuola è un diritto di tutti".

Il "no" del MoVimento 5 Stelle

A dichiararsi contrario è anche il MoVimento 5 Stelle attraverso le parole di Barbara Floridia, sottosegretaria all'istruzione: "l MoVimento 5 Stelle è contrario alla richiesta, espressa da alcuni sindaci, di introdurre il Green pass anche per gli studenti dalle elementari alle superiori. Si può arrivare a comprendere le ragioni di salute collettiva che hanno spinto alcuni primi cittadini a fare questa proposta - dichiara - ma occorre agire con l'opportuna gradualità e in maniera inclusiva".

Anche in questo caso, il green pass obbligatorio comporterebbe, secondo Floridia, l'esclusione di un gran numero di studenti al quale verrebbe privato il fondamentale diritto allo studio. Non solo: a suo dire, finora, il sistema scolastico è riuscito a rispondere in modo eccezionale all'emergenza, considerando l'alto tasso di vaccinati tra docenti, personale ATA e studenti over 12.

Inoltre, "da qualche giorno la scuola italiana conosce l'obbligo vaccinale per il personale scolastico e l'apertura ai vaccini per la fascia 5-11", aggiunge.

Detto questo, la sottosegretaria all'istruzione spinge a continuare su questa strada "mantenendo alta l'attenzione con le misure di prevenzione", evitando qualunque compromissione del diritto all'istruzione. Importante, quindi, "continuare a lavorare per convincere tutti sulla necessità di vaccinarsi, comunicandolo anche ai più giovani" cercando, quanto più possibile, che "le scelte errate di alcuni genitori possano ricadere sul diritto all'istruzione dei figli".

Ricci e Fedriga favorevoli a green pass obbligatorio per gli studenti

Diametralmente opposto, invece, il pensiero di Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli-Venezia Giulia e di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro.
Il primo, infatti, ha ricordato che è solo grazie al green pass se l'Italia sta riuscendo a fronteggiare dignitosamente la quarta ondata di Covid, sicuramente meglio di molti altri Paesi europei; il secondo, da parte sua, sostiene che la certificazione verde obbligatoria sia necessaria affinché la scuola non chiuda.

Secondo Ricci, infatti, la somministrazione obbligatoria del vaccino agli studenti consentirebbe di dare "una spinta alla vaccinazione" e, al contempo, di garantire "il diritto allo studio con tamponi gratuiti alla minoranza che non vaccinerà i figli" e "una scuola sicura e in presenza".

L'appello che è stato inviato al premier Draghi, al ministro Speranza e al ministro Bianchi conta, a oggi, 200 firme di sindaci di tutta Italia e pare che il numero sia in netto aumento. Questo, secondo il sindaco di Pesaro, è un "segno che sul territorio esiste un allarme che i Sindaci conoscono e che non va sottovalutato, riguarda milioni di bambini, studenti e famiglie".

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