26 Novembre 2021 News Commenti

Obbligo vaccinale scolastico: la risposta dei sindacati

A seguito dell'approvazione del nuovo decreto, che sarà in vigore dal 6 dicembre e che prevede, a partire dal 15 dicembre, l'obbligo vaccinale per il personale scolastico, le reazioni sono state diverse: c'è chi si è detto favorevole, chi contrario, chi del tutto indifferente. Tra le dichiarazioni dei principali sindacati e i sondaggi in ambito scolastico, le risposte non si sono fatte attendere.

Cisl scuola d'accordo con l'obbligo vaccinale

Tra i primi a esprimersi in merito alle nuove normative ecco Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl scuola: "Non ci siamo mai tirati indietro sui vaccini ci affidiamo alla scienza. Non abbiamo mai sottovalutato questa situazione - continua - e abbiamo sempre incentivato i colleghi alla vaccinazione". Con le sue parole, la segretaria vuole sottolineare come il sindacato pretenda, in ogni caso, reali garanzie per tutti i soggetti fragili appartenenti a qualunque settore, e non solo a quello scolastico. "Siamo d'accordo", conclude.

Nel frattempo, la situazione appare abbastanza critica: chi non si vaccina perde lo stipendio. In assenza di certificazione verde, infatti, è prevista l'immediata sospensione dall'attività lavorativa, tuttavia, "senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro".

Ecco perché l'Anp, su questo, si è espressa a favore dell'accelerazione della somministrazione della terza dose: "Fondamentale istituire una corsia preferenziale per la terza dose - ha dichiarato - e che si debba andare verso l'obbligo generalizzato e non solo per alcune categorie come quella scolastica, in gran parte vaccinata".

Flc Cgil: personale scolastico può affrontare obbligo vaccinale

La segretaria nazionale Flc Cgil Grazia Maria Pistorino, esprimendosi sull'obbligo vaccinale per il personale scolastico, ha fatto trasparire fiducia e ottimismo:
"La risposta di senso civico è stata bellissima - dichiara - quella della scuola è una categoria ampiamente vaccinata e riteniamo possa sostenere anche questo obbligo".

In effetti, secondo i dati diffusi dal ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi, il 94% del personale scolastico italiano ha ricevuto almeno la prima dose e il 92% anche la seconda, tenendo presente che il 2% di differenza comprende molti docenti che, avendo avuto il covid, non hanno potuto procedere con la vaccinazione. Il restante 6%, invece, comprende soggetti fragili e tutti coloro che, contrati al vaccino, hanno preferito optare per i tamponi.

In merito a questo, la Pistorino ricorda che il sindacato ha più volte invocato una corsia preferenziale per la somministrazione della terza dose, non solo per i docenti di ruolo, ma anche per i precari che hanno ricevuto la seconda dose più di 6 mesi fa:

"Si comprende la logica dell'obbligo per il personale che è a contatto con persone che non possono essere vaccinate, come i bambini. Ma la categoria degli insegnati - sottolinea - ha dimostrato di mettersi al servizio del Paese: una disponibilità che andava valorizzata, adottando una corsia preferenziale per la terza dose, invece si propone un obbligo".

A fronte di dati incoraggianti, la sindacalista spinge a un monitoraggio più intenso, già previsto dal protocollo sulla sicurezza introdotto quest'estate, supportato da strumenti e risorse utili: "Il Qr code non funziona più a chi fa il tampone - spiega - e il controllo ogni mattina per far cominciare il lavoro è un aggravio non indifferente, servono più risorse che non sono arrivate ancora nella legge di Bilancio, anche se promesse.

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