Psicologo scolastico. Cosa ne è stato dell'accordo tra Ministero e Ordine degli psicologi?
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Con lo scoppio della pandemia di Covid-19 si è molto discusso del benessere psicologico e del relativo supporto, specie sui luoghi di lavoro.
In Italia infatti le persone con problemi psicologici devono troppo spesso rivolgersi al settore privato, vista la situazione deficitaria di quello pubblico, che troppo spesso non prevede servizi di primo intervento psicologico che dovrebbero essere essenziali.
Psicologi e scuola. L'accordo tra il Ministero e l'Ordine
Nell'ottobre 2020 è stato firmato un documento tra Ministero dell'Istruzione e Ordine degli psicologi, tra, Giovanna Boda ora ex capo dipartimento per le risorse umane e coordinatrice della Task Force per le emergenze educative e David Lazzari, presidente dell'ordine degli psicologi.
Un accordo teoricamente in corso, valido fino al 28 gennaio 2023, ma che di fatto è stato finanziato solo per i primi 4 mesi.
L'accordo prevedeva l'attivazione di una risorsa finanziaria per corrispondere 40 € orari lordi per la prestazione di assistenza psicologica professionale. Il servizio è gestito in autonomia dalla singola scuola.
L'accordo prevedeva anche un monitoraggio, per verificare che l'utilizzo del servizio corrispondesse ad almeno il 50% della risorsa finanziaria assegnata, in modo da predisporne il rinnovo fino a giugno 2021.
Fondi dirottati sul DL Sostegni Bis
La realtà dei fatti è comunque ben diversa. L'investimento destinato al servizio di assistenza psicologica è infatti stato dirottato sul DL Sostegni Bis, che contiene al proprio interno diverse altre voci di spesa dei fondi.
Aspetti quali la sicurezza sui luoghi di lavoro, l'acquisto di dispositivi di protezione individuali per favorire l'igiene individuale, i servizi di didattica a distanza o rivolta ad alunni con bisogni educativi speciali sono spesso ritenuti più prioritari dalle scuole, che lasciano invece in secondo piano il benessere psicologico.
Quanto accaduto è segno inoltre di quella che è stata definita una "Coperta troppo corta". Gli investimenti dedicati al mondo scuola, seppur consistenti, sono infatti insufficienti a coprire tutti i bisogni della scuola stessa, con i dirigenti che troppo spesso si trovano costretti a scegliere cosa mettere in secondo piano.
L'opinione dell'Ordine degli psicologi
Si è espresso a riguardo David Lazzari. In occasione dei 50 anni dall'istituzione dei primi corsi di laurea in psicologia, il presidente dell'Ordine ha voluto sottolineare nuovamente quanto la figura dello psicologo scolastico sia fondamentale, specie in un momento storico come questo.
Il supporto psicologico offerto da un professionista sarebbe infatti un beneficio per l'intero personale scolastico, soggetto a stress, ansie e insicurezze legate ad esempio al timore di essere contagiati o di tornare in isolamento.
I numeri danno in effetti ragione a Lazzari. La richiesta di assistenza psicologica è aumentata infatti del 39% in un anno, segno che la pandemia sta lasciando strascichi non solo sul fisico ma anche sulla mente dei cittadini italiani. Nella maggior parte dei casi però, avere bisogno di aiuto psicologico significa doversi necessariamente rivolgere a un professionista privato, con costi e tempi non sempre compatibili con le proprie esigenze.
Questo è inoltre segno di un gap con altre prestazioni sanitarie, più considerate e accessibili specie per un primo intervento o in un'ottica preventiva. La speranza di Lazzari è dunque quella che tutte le strutture sociali e i luoghi di lavoro possano ammodernarsi, integrando servizi di supporto psicologico sempre più efficienti, che possano sia intercettare i bisogni di chi già vive un disagio, sia fare un'opera importante di prevenzione per migliorare lo stato di salute mentale.