25 Novembre 2021 News Commenti

Sciopero scuola. I sindacati propongono il 10 dicembre come data

Non è stato raggiunto l'accordo tra la posizione del governo e le richieste di 4 sindacati del comparto scuola.
Cgil, Uil, Snals e Gilda avevano infatti proclamato lo stato di agitazione, mobilitandosi per manifestare il loro dissenso, senza però che questa soluzione sia stata effettivamente risolutiva nel ritrovamento di un'intesa col governo. Lo sciopero diventa dunque più che una semplice possibilità, nonostante permanga una grande distanza tra la posizione del governo e quella dei sindacati, che rende difficile immaginare un cambio di scenario.

Sciopero scuola. La data

L'organizzazione dello sciopero deve fare i conti con le imminenti prove del concorso ordinario per la scuola primaria, che occuperanno migliaia di aspiranti docenti nel corso del mese di dicembre.

La data proposta e approvata nel corso della discussione avvenuta nella mattinata del 24 novembre è quella del 10 dicembre, l'ultimo venerdì utile prima dell'inizio delle prove.

La protesta dei sindacati. Ecco perché si sciopera

L'attrito tra governo e sindacati è legato principalmente alla recente legge di Bilancio. I sindacati chiedono infatti a gran voce la modifica di alcuni provvedimenti e in generale un maggiore investimento nella scuola pubblica.

La richiesta fondamentale è che la sezione della legge di Bilancio riferita alla "Valorizzazione della professionalità dei docenti" riceva un miliardo di euro di stanziamento.
Richiesto anche un ritocco verso l'alto dello stipendio dei docenti di scuola pubblica, ancora inferiori rispetto a quelli dei colleghi degli altri settori pubblici.

Si chiede anche, in un'ottica di valorizzazione dell'insegnamento, la diminuzione degli alunni per classe - soluzione all'annoso problema delle classi pollaio - , ma anche l'incremento degli organici, l'eliminazione dei vincoli per la mobilità e una strategia più efficace per risolvere il problema del precariato.
Il segretario generale Flc-Cgil Francesco Sinopoli non nasconde la delusione di fronte all'atteggiamento del governo, reo secondo lui di avere ignorato le richieste, ma confida nella partecipazione dei docenti allo sciopero del 10 dicembre.

I primi pareri sembrano descrivere un consenso maggioritario da parte degli insegnanti che dovrebbero quindi mobilitarsi in massa. La speranza del segretario Flc-Cgil è quella che lo sciopero possa diventare non solo un evento isolato, ma un momento di rivendicazione e aggregazione professionale che possa dare il via a un cambiamento volto a migliorare la scuola pubblica.

Una prospettiva a cui aspirare sicuramente ma che al momento sembra di difficile realizzazione, visto che le richieste dei sindacati costerebbero svariati miliardi: una cifra che al momento sembra essere distante dalle intenzioni di spesa del governo stesso.

Lascia un commento

Torna su