21 Dicembre 2021 News Commenti

Scuola "diversamente indaffarata" col Covid e meno didattica, denuncia l'ANCODIS

Nonostante l'obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico, l'inizio del nuovo anno rischia di portare nuove chiusure, soprattutto dovute all'incidenza della variante Omicron. Con il Covid che sembra avanzare, si ritorna a parlare del ruolo della scuola nel contrasto alla diffusione dell'epidemia, pur garantendo la didattica.

Ne parla il comunicato stampa ANCODIS, l'Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici.

"Stress fisico e psicologico, ma nessuna valorizzazione", la denuncia ANCODIS

Secondo l'associazione che riunisce i collaboratori dei dirigenti scolastici, e quindi anche i referenti Covid delle scuole, la comunità scolastica ha dovuto affrontare la pandemia cercando di garantire:

  • il diritto allo studio in presenza;
  • la sicurezza del personale e degli studenti;
  • la prosecuzione della didattica.

Il comunicato stampa parla di una scuola "diversamente indaffarata", baluardo nel contrasto alla diffusione del virus che tuttavia non è riconosciuto né dalle Istituzioni né dai sindacati:
"si continua quasi a misconoscere questo "lavoro di trincea" che ha imposto ai docenti di aggiungere all'attività didattica un carico di lavoro non indifferente con tempi e impegni professionali non riconosciuti nell'attuale strumento contrattuale"L'associazione denuncia inoltre i livelli di stanchezza e stress che vanno a incidere sul piano fisico e psicologico per tutti i collaboratori che hanno accettato gli incarichi dei Dirigenti Scolastici. Da questo punto di vista, il mondo della scuola ha sempre risposto con puntualità a tutte le richieste del Governo e del Ministero, alle infinite circolari e note ministeriali, alla necessità di garantire controlli e sicurezza nello svolgimento delle lezioni.

Si tratta di risorse che vengono necessariamente tolte alla qualità della didattica e all'organizzazione delle istituzioni scolastiche. Si tratta anche di risorse e di impegni che non hanno un corrispettivo contrattuale, soprattutto se si considerano tutti i nodi relativi al rinnovo.
In un settore quale è quello dell'istruzione, dove anche i coordinatori vedono un aumento del carico di lavoro a fronte di una minima retribuzione, non viene riconosciuto alcun valore aggiunto:

  • né in termini di valorizzazione della professionalità delle figure coinvolte;
  • né in termini economici.

Le proposte dell'associazione per il futuro

A conclusione del comunicato stampa, ANCODIS chiede che le forze politiche, le organizzazioni sindacali e tutte le associazioni di categoria tornino a occuparsi anche di questo specifico aspetto.

Per quanto sia più semplice parlare delle restrizioni come degli investimenti, dell'aumento dei contagi come delle proposte del Governo, a rendere possibile la prosecuzione della didattica in presenza è il lavoro di migliaia di collaboratori e referenti Covid.

L'associazione chiede - appunto - di non dimenticarsene e di sostituire l'indifferenza con il giusto riconoscimento per dignità professionale e senso del dovere di migliaia di docenti.

Leggi il Comunicato Stampa ANCODIS

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