Ultime notizie pensioni: per chi entra nel mondo del lavoro pensionamento a 71 anni
Indice
Che qualcosa nei meccanismi del pensionamento stesse cambiando era già nell'aria, con l'abbandono di Quota 100 e il lento ritorno alla Riforma Fornero. Ad approfondire il quadro futuro è anche il rapporto Pensions at a glance 2021 pubblicato di recente dall'OCSE, che analizza la situazione presente e futura delle pensioni. Con un'età media di uscita dal lavoro destinata ad alzarsi, nel breve periodo non si supereranno comunque i 67 anni della legge Fornero. Vediamo qual è il punto del rapporto OCSE.
In pensione a 71 anni per chi inizia a lavorare oggi
Le previsioni del rapporto OCSE parlano chiaro. Dal momento che l'Italia è uno dei paesi che lega il pensionamento all'aspettativa media di vita, nei prossimi anni l'età pensionabile è destinata ad alzarsi. In generale, si prevede che un giovane appena entrato nel mercato del lavoro ne uscirà a 71 anni. La maggiore aspettativa di vita non è tuttavia l'unica ragione di questo aumento, che dipende anche da:
- incremento del rapporto fra anziani e giovani nei prossimi anni;
- aumento della spesa pensionistica, nello specifico del 2,2% del PIL dal 2000 al 2017;
- adozione di politiche per l'accesso anticipato al trattamento pensionistico.
Fanno parte di quest'ultimo gruppo anche Quota 100, Opzione donna e APE sociale. Nel primo caso, il Governo ha optato per una transitoria Quota 102 nell'attesa di un ritorno alla legge Fornero. Nel secondo caso, invece, l'esecutivo ha confermato la misura anche per il 2022. Oltre al pensionamento a 71 anni, per i giovani di oggi ci sono cattive notizie anche nei confronti dell'assegno della pensione. Infatti, nel calcolo dell'importo vanno inserite:
- la crescente precarietà dei lavoratori;
- i lunghi periodi di disoccupazione tra un'occupazione e l'altra;
- la differenza fra sistema retributivo e l'attuale sistema contributivo.
Ne consegue che le pensioni dei lavoratori, inclusi i dipendenti scolastici, avranno una media inferiore anche del 50% rispetto alla media attuale. Non un quadro roseo.
Situazione attuale pensioni in Italia: sguardo sulla scuola
Peraltro, il pensionamento a 71 anni è già previsto in Italia anche se limitato alla pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi. Per quanto riguarda i dipendenti scolastici, a oggi i modi per accedere alla pensione sono diversificati a seconda che si rientri in parte nel sistema retributivo o interamente nel sistema contributivo.
Andare in pensione con il sistema misto
La differenza fra le due modalità di pensionamento sta proprio nel nome. Con il sistema retributivo, la pensione si calcola sulla base dell'ultima retribuzione percepita dal lavoratore. Con il sistema contributivo, invece, in base ai contributi versati durante tutta la carriera.
Si parla tuttavia di sistema misto, dovuto alla riforma Dini con cui si calcolava la pensione:
- basata sul retributivo fino al 2011, per chi al 31 dicembre 1995 avesse almeno 18 anni di contributi;
- basata sul retributivo fino al 1995, per chi alla stessa data avesse meno di 18 anni di contributi.
Quest'ultimo è il cosiddetto sistema misto, dove una parte della pensione è basata sulla retribuzione percepita e una parte sui contributi versati. In questo caso, il personale scolastico può uscire dal lavoro con:
- 67 anni di età e 20 anni di contributi, pensione di vecchiaia;
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, pensione anticipata;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, pensione anticipata;
- Quota 100, 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021;
- Quota 102, 64 anni di età e almeno 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022.
Andare in pensione con il sistema contributivo puro
Per chi invece ha cominciato a lavorare dal primo gennaio 1996, si applica il sistema contributivo puro. Basandosi non sull'ultima retribuzione ma sui contributi versati, va da sé che a parità di anni di lavoro si ottiene una pensione inferiore. A oggi, la situazione per i lavoratori scolastici che rientrano nel sistema contributivo puro prevede la pensione di vecchiaia, Quota 100 fino al 31 dicembre 2021 e Quota 102 fino al 31 dicembre 2022.
Oltre a queste, è previsto il pensionamento a 71 anni, per chi ha almeno 5 anni di contributi, e a 64 anni di età, con almeno 20 anni di contributi. Quest'ultima è la pensione anticipata contributiva. Come abbiamo già accennato, il Governo ha peraltro confermato anche per il 2022:
- Opzione donna, per le lavoratrici che hanno 58 anni di età con almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021;
- APE sociale.