Variante Omicron e vaccini agli under 12: qual è la situazione Covid nelle scuole
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Le ultime settimane hanno visto un costante incremento dei casi di positività al Covid. Benché l'aumento dei posti occupati negli ospedali sia sotto controllo grazie ai vaccini, la situazione desta più che qualche allarme.
Oltre all'aumento dei contagi, si guarda con preoccupazione anche alla variante omicron e ai sintomi presentati dal "paziente zero" italiano. Ci si chiede quindi se e come le nuove norme sul super green pass e sull'obbligo vaccinale possano contribuire a contrastare la pandemia.
E per quanto riguarda l'istruzione, qual è l'impatto della quarta ondata Covid sulle scuole?
A scuola zero investimenti e più rischi di prendere il Covid: le parole di Ricciardi
Le misure previste dal Governo per il contrasto alla pandemia nelle scuole hanno diviso ancora una volta. Se il Ministro Bianchi vede con ottimismo i nuovi provvedimenti, l'entourage del Ministro Speranza non sembra essere dello stesso avviso.
Il medico e consigliere Walter Ricciardi, infatti, ha dichiarato che - al netto del green pass per il personale scolastico e dell'obbligo vaccinale - la prevenzione rimane uno degli strumenti più efficaci nella lotta al Covid.
Nello specifico, Ricciardi auspica maggiori investimenti nella scuola in relazione a due aspetti:
- da una parte, il ritorno all'obbligo di distanziamento di almeno un metro fra gli studenti, che al momento è soltanto "raccomandato";
- dall'altra parte, l'implementazione di un sistema di ventilazione meccanica delle aule, finora soltanto previsto o auspicato da politici, virologi, sindacati, etc.
I mancati investimenti degli anni passati, o anche quelli sbandierati dall'attuale Ministro dell'Istruzione, sarebbero la causa della situazione attuale nelle scuole.
Di fronte al costante aumento dei contagi, potenziare la prevenzione del Covid rimane forse il modo principale per evitare un altro ritorno, quello della Dad che non vuole più nessuno.
A quando il vaccino per i bambini fra 5 e 11 anni?
Altro nodo da risolvere, soprattutto vedendo la crescita della curva relativa ai contagi, è quello della vaccinazione per gli under 12. A inizio dicembre è prevista una convocazione dell'Aifa per discutere l'approvazione del vaccino Pfizer per la fascia d'età 5-11 anni.
Dopo il parere positivo dell'Ema di qualche giorno fa, ci si può aspettare un sì anche dall'Agenzia Italiana per il Farmaco. Ma basta questo per mettere al riparo dai contagi anche i più piccoli?
In realtà, la situazione attuale non è così promettente.
Per un verso, infatti, il successo della vaccinazione agli under 12 dipenderà dalla risposta delle famiglie, ma non sono previsti obblighi né per i vaccini né per il green pass.
Per l'altro verso, Brusaferro dell'ISS e Locatelli del CTS stanno spingendo la vaccinazione agli under 12 anche perché non tutti gli adulti sono vaccinati.
Come dichiara Garattini dell'Istituto Mario Negri, per i bambini
il danno del Covid è modesto ma possono infettare gli adulti non protetti [...]. D'altra parte questi ultimi possono infettare i bambini. Se gli adulti fossero tutti vaccinati ci sarebbe meno fretta di vaccinare i bambini.
Secondo Garattini, inoltre, le vaccinazioni agli under 12 non inizieranno prima dell'anno prossimo. E forse è un bene: saranno a disposizione anche i dati della campagna vaccinale negli Stati uniti e a Israele, per avere così un quadro più ampio.
È tuttavia certo che, con la maggior parte degli adulti vaccinati, il virus trova maggiori possibilità di circolazione fra i più piccoli. Secondo il presidente dell'Aifa Giorgio Palù, sarà necessario procedere anche su questo versante, nella speranza che la nuova variante non arrivi a sparigliare nuovamente tutto.