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Quanti metodi di valutazione esistono nella scuola italiana? Una rapida panoramica

I metodi di valutazione a disposizione dei docenti sono tanti ed è bene non limitarsi a quella classica, adottandone diverse in base al contesto classe.

Simone Esposito
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Il metodo di valutazione è un aspetto molto delicato dell’attività didattica di un docente. Per questo motivo, è importante che un’insegnante conosca diverse metodologie così da essere sicuro di poter applicare quella più adatta al contesto classe.

I metodi di valutazione sono quindi degli strumenti importanti a disposizione dei docenti, che possono essere utilizzati in situazioni diverse per aiutare i ragazzi a tirare fuori tutto il loro potenziale.

Valutazione formativa, sommativa e delle competenze 

Le metodologie di valutazione formativa e sommativa sono le più utilizzate nella scuola italiana. La prima si riferisce a una forma di valutazione continua, che traccia e misura in tempo reale i progressi di uno studente. Le valutazioni non sono dunque sulla singola verifica ma sugli apprendimenti e si basano su attività e competenze diverse.

La valutazione formativa non è inoltre comparativa, ma personale. Ha l’obiettivo di verificare il miglioramento dello studente, identificando punti di forza e lacune così che il docente possa modificare le proprie strategie didattiche per raggiungere l’obiettivo preposto.

La valutazione sommativa consiste nella classica votazione numerica. È un metodo standardizzato che permette di valutare l’apprendimento degli studenti al termine di un’attività formativa, garantendo anche un facile confronto tra le performance passate, così da rilevare un eventuale miglioramento.

Differentemente dalla valutazione formativa, quella sommativa si esplicita in un punteggio standardizzato che serve a verificare l’adesione delle conoscenze e competenze dello studente agli standard richiesti dalla materia in questione. Per questo motivo viene utilizzata per determinare l’accesso dello studenti agli anni successivi e l’eventuale conseguimento di un debito formativo.

La valutazione delle competenze mira a misurare la capacità di un alunno in relazione a dei compiti specifici. Le competenze possono anche essere trasversali, riguardando la persona nel suo insieme e non un singolo ambito.

Valutazione pratica e orale

La valutazione pratica si basa su attività pratiche durante le quali si possono osservare abilità e comportamenti degli alunni. È utile per valutare gli aspetti disciplinari e l’eventuale idoneità a gestire alcuni compiti. Tramite la valutazione pratica si può inoltre conoscere il livello di impegno degli studenti e la loro capacità di applicare conoscenze, abilità e competenze in un contesto reale e non solo teorico.

La valutazione orale non è nient’altro che la tipologia di valutazione basata su un colloquio. È una modalità valutativa che lascia spazio alla sperimentazione: si può infatti instaurare un dialogo libero o partire da domande guida, anche se è meglio farlo senza un strutturato, sfruttando la casualità e il coinvolgimento degli studenti. Ha il pregio di tirare fuori la spontaneità dell’alunno, nonché un riscontro in tempo reale.

Valutazione diagnostica

La metodologia di valutazione diagnostica che serve per controllare le conoscenze attualmente a disposizione di uno studente tramite una serie di domande fatte dal docente all’inizio di una lezione o di un argomento. La valutazione diagnostica permette quindi all’insegnante di valutare il livello di partenza degli elementi della classe, in modo da tarare l’attività didattica di conseguenza.

Valutazione gamificata

La valutazione gamificata che mutua alcuni elementi dal gioco, secondo il principio della “Gamification”. Sta trovando crescente consenso nelle scuole italiane. Tra le sue caratteristiche vi è la trasformazione dei test tradizionali in coinvolgenti attività ludiche, come i giochi di memoria, di vero o falso o di abilità linguistica.

Valutazione ipsativa

La valutazione ipsativa consiste nella ripetizione di una forma e tipologia di valutazione e nel confronto dei risultati ottenuti. Ha il pregio di aiutare gli studenti a rilevare errori e lacune, identificando le aree da migliorare e motivandoli nell’ottenimento di valutazioni migliori.

Alla base di questa metodologia di valutazione vi è l’idea che l’insegnamento sia un processo continuo e che quindi c’è sempre la possibilità di produrre un miglioramento.

Valutazione su criteri e su scenario

Con la valutazione su criteri si misurano i progressi degli alunni tenendo come riferimento dei criteri standard concordati. Le competenze e le conoscenze di alunni diversi non dovrebbero mai essere confrontate, in quanto va misurata solo l’aderenza del singolo studente ai criteri di riferimento.

La valutazione su scenario mira invece a ricreare situazioni tipiche del mondo reale. È una metodologia che dovrebbe trovare sempre più spazio a scuola, in quanto aiuta a calare le conoscenze in un contesto di vita quotidiana. Si basa quindi sulla capacità coinvolgere gli alunni e spingerli ad applicare le conoscenze imparate a lezione in contesti extra-scolastici. La valutazione diviene dunque un’indicazione per aiutare gli alunni a sviluppare le loro capacità individuali.

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