La scuola statale superiore "Scalcerle" di Padova vuole premiare con 100 euro gli studenti con la media del 9 all'esame di maturità. Una proposta, approvata in Consiglio d'Istituto che sta facendo discutere.
Numerose le voci di dissenso. Una cultura del merito che si traduce in iniziative come questa che, lungi dal valorizzare gli studenti, aumentano lo stress e l'ansia per la valutazione. Cgil critica la decisione puntando il dito conto la politica scolastica di Meloni e Valditara. L'idea sembra però essere venire direttamente dal preside.
100 euro a studenti con media del 9: i numeri dell'iniziativa
L'iniziativa che prevede un premio di 100 euro a studenti con la media del 9 ha visto 56 vincitori, su una popolazione scolastica di circa 1.600 studenti. Appena il 3% degli studenti iscritti alla scuola veneta, per un esborso totale di 5.600 euro.
La cifra verrà estrapolata direttamente dal bilancio scolastico. Una soluzione discutibile, ma che di fatto essendo stata regolarmente concordata in sede di Consiglio d'Istituto ha verosimilmente avuto l'approvazione anche degli studenti e dei genitori che ne fanno parte.
Rete studenti medi e Cgil contro l'iniziativa. La difesa del preside
Non si sono fatte attendere le voci contrarie. La Rete degli Studenti Medi ha bollato l'iniziativa come figlia di una cultura tossica del merito, che esalterebbe la competizione tra gli studenti caricando il momento della valutazione di ulteriore ansia.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Cgil del Veneto. In questo caso l'accusa è anche politica: secondo il sindacato infatti l'iniziativa sarebbe una conseguenza della politica scolastica portata avanti da Giorgia Meloni e Giuseppe Valditara. La colpa del governo, prosegue la Cgil, è infatti quella di ignorare i problemi strutturali della scuola, pensando a bonus premiali, piuttosto che al miglioramento delle condizioni lavorative.
Il preside dell'Istituto superiore "Scalcerle" Giuseppe Sozzo si difende dalle accuse, sostenendo la totale estraneità della filosofia di governo dalla sua iniziativa. Questa sarebbe infatti già al suo secondo anno nella scuola di Padova. Il preside ha inoltre affermato di averla già proposta negli scorsi anni quando era dirigente a Vicenza, negando dunque qualsiasi collegamento con il recente governo Meloni.
Anche il web contro il bonus di 100 euro per studenti con la media del 9: le opinioni di Galiano e Saudino
Iniziativa condannata anche da importanti personalità della scuola che divulgano sul web come Enrico Galiano e Matteo Saudino. Secondo Galiano il bonus di 100 euro è una pessima idea. Questo il suo post:
"100 euro come premio agli studenti con la media più alta. Ci sono tanti motivi per cui è una pessima idea. Quello più lampante: è come una gara sui 100 metri, però con atleti che partono a due metri dal traguardo e altri che corrono dalla partenza. Scalzi.Poi non stupirti se a quelli scalzi può passare la voglia."Matteo Saudino ha invece commentato l'iniziativa in uno dei suoi tanti video, ricordando che lo studio va incentivato facendo nascere negli studenti l'amore verso le materie insegnate. Continua ironicamente Saudino:
"Tutti gli studi di psicologia, le indagini sociologiche stanno parlando di depressione, il senso della sconfitta, il tasso di suicidio, abbandono scolastico, il senso di inadeguatezza, ma no, queste sono tutte fandonie, tutte cialtronate. Un po' di sana competizione, aspirazione alla vittoria è quello che serve per motivare i nostri ragazzi (…) Siamo in presenza di cialtroni che scambiano la pedagogia per magia, superstizione, economia, gare. Non funziona così. Fermiamo questo orrore"Saudino definisce distopico questo modello di scuola, che la trasforma di fatto in una società di mercato basata sulla logica della vittoria. La stessa meritocrazia alla base di quest'iniziativa si poggia su un fondamento sbagliato: se si vuole premiare il percorso, sostiene Saudino, non ha forse fatto più strada uno studente che parte da 5 arrivando a 7 piuttosto che uno che da 8 arriva al 9?
La speranza del prof di Barbasophia è quello che si possa quanto prima passare ad una nuova logica, basata sulla cooperazione e sulla cultura del lavorare insieme, piuttosto che sui falsi valori della competizione e della vittoria.