Giovedì scade l'accordo tra l'ANPI e il Ministero dell'Istruzione e del Merito. Iniziato nel 2014, il programma aveva l'obiettivo di educare le nuove generazioni "agli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale", come sottolinea l'ANPI. Le scuole italiane, fino ad ora, hanno beneficiato di temi, concorsi e dibattiti organizzati in collaborazione con storici, giuristi e partigiani.
Tuttavia, la mancanza di rinnovo dell'accordo è vista da molti come un segnale politico allarmante. Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'ANPI, sottolinea: "La Costituzione è al centro dei nostri approfondimenti. La mancanza di rinnovo significa minare l'educazione ai valori fondamentali del nostro Paese." L'ANPI ha inviato lettere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, esprimendo il proprio rammarico e sconcerto per l'inerzia governativa.
L'iniziativa, che ha quasi dieci anni di storia, è sempre stata rinnovata ogni tre anni. Ora si attende il prossimo passo del Ministro, che intanto commenta la situazione invitando "i professionisti della polemica politica a rilassarsi" per poi continuare dicendo:
"I valori dell’antifascismo sono anche i miei e la Resistenza è un valore prezioso. Il Ministero è impegnato a costruire una convenzione che coinvolga tutte le associazioni partigiane, perché la Resistenza non è monopolio dell’Anpi e i valori resistenziali devono essere patrimonio di tutti. [...] Per essere ancora più espliciti la Resistenza non l’hanno fatta solo i comunisti, ma anche i cattolici, i liberali, gli azionisti e perfino i monarchici. Dunque, ci sarà una convenzione per far conoscere l’importanza della Resistenza nelle scuole, ma con tutte le associazioni partigiane e non con una soltanto”