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Mim e Valditara al centro di proteste a causa di pagamenti in ritardo, assenze nell’organico dei dirigenti scolastici e ricorsi su concorsi e assunzioni. it-IT Editoriale 2023-08-09T11:42:35+02:00
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Pagamenti di Fis e supplenti in ritardo, Ds mancanti e ricorsi su concorsi e assunzioni: un agosto di fuoco per il Mim

Mim e Valditara al centro di proteste a causa di pagamenti in ritardo, assenze nell’organico dei dirigenti scolastici e ricorsi su concorsi e assunzioni.

Simone Esposito
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Agosto si sta rivelando un mese critico per il ministro Valditara. Il suo Ministero dell’Istruzione e del Merito deve infatti far fronte a proteste e lamentele del mondo della scuola, a seguito di un operato giudicato poco soddisfacente.

Le cause delle proteste di agosto sono svariate: le immissioni in ruolo dei dirigenti scolastici non bastano; i concorsi e le procedure di reclutamento e assunzione sono oggetto di diversi ricorsi; molti supplenti lamentano stipendi non ancora pagati. A poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico la situazione non è insomma delle migliori.

Assunzioni Ds insufficienti: previsti centinaia di istituti in reggenza

Una delle principali cause di protesta è legato al numero insufficiente di dirigenti scolastici. Nonostante ne siano stati assunti 280, principalmente al Nord Italia, è previsto che centinaia di istituti saranno in reggenza.

L’Associazione nazionale dei presidi Dirigenti Scuola, tramite le parole del suo dirigente Attilo Fratta, ha posto il dubbio sulle stabilizzazioni dei presidi. Secondo Fratta infatti l’annuncio dell’assunzione dei 280 nuovi presidi è stata più che altro una mossa propagandistica, tipica del Governo attualmente in carica.

Il numero di assunzioni è infatti insufficiente se si considerano i 411 pensionamenti, con un conseguente aumento delle reggenze. Fratta si è infine dichiarato deluso dall’operato del Ministero, accusato per altro di avere ignorato le soluzioni proposte.

Protesta Anief sul reclutamento dei docenti di educazione motoria: esclusi i diplomati Isef

Problemi anche per le procedure di reclutamento. Anief ha protestato contro l’esclusione dei diplomati Isef dal concorso per l’assunzione di 1.740 docenti di educazione motoria nella scuola primaria. Nella giornata di ieri 8 agosto sono infatti cominciate le candidature, ma i docenti specializzati in educazione fisica ne sono rimasti esclusi.

Un risvolto paradossale, dato che il loro profilo è ideale per l’insegnamento della materia. Il Decreto dipartimentale n.1330 del 4 agosto 2023 ne ha invece sancito l’immotivata esclusione. Anief si è dunque schierata a favore degli specializzati Isef, valutando fondato il loro diritto di presentare domanda e partecipare al concorso.

Anief a supporto anche degli specializzati su sostegno con titolo estero

Il sindacato si è inoltre schierato a fianco degli aspiranti delle GPS sostegno specializzati con titolo estero. L’obiettivo di Anief è quello di permettergli di partecipare alla mini Call Veloce seguendo quanto previsto dal Dl 44/2023. La procedura inizia oggi mercoledì 9 agosto e si concluderà in appena 48 ore.

Secondo Marcello Pacifico, presidente di Anief, la procedura deve infatti riguardare tutti i docenti specializzati, inclusi quelli che hanno conseguito il titolo all’estero.

Ritardi nei pagamenti dei supplenti: la protesta di Flc-Cgil

Un’altra denuncia arriva da Flc-Cgil che ha portato alla luce numerose inadempienze nei pagamenti dei supplenti. Sono tanti infatti i docenti a tempo determinato che hanno denunciato ritardi di mesi nell’erogazione degli stipendi. Un problema diffusissimo e drammatico, considerando che i supplenti sono spesso costretti a vivere lontani da casa e che hanno conseguentemente difficoltà ad affrontare le spese nei periodi più difficili dell’anno, come ad esempio le ferie estive o le vacanze natalizie.

Anche il personale di ruolo lamenta ritardi da parte del Ministero. Sono molti infatti gli insegnanti che hanno dovuto attendere parecchio tempo per vedere saldati gli straordinari svolti. Si tratta nello specifico dei dettagli per le attività aggiuntive assegnate a personale docente e Ata coi fondi del Fis, il Fondo di Istituto.

Secondo il sindacato, i ritardi sono causati da un meccanismo di accredito farraginoso, reso tale dalla troppa burocrazia, con un numero esagerato di controlli e una lentezza eccesiva da parte del Ministero dell’Economia. Basti pensare che la risoluzione del problema è prevista entro marzo 2024. Una data inaccettabile, considerando che retribuire chi lavora, dovrebbe essere l’assoluta priorità del Governo.

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