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Il Veneto vuole l'autonomia scolastica il prima possibile ma molti sindaci del Sud sono contro la riforma di Calderoli. Bonaccini: prima definire i LEP. it-IT Editoriale 2023-01-13T11:59:54+01:00
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Autonomia scolastica: il Veneto spinge mentre i sindaci del Sud scrivono a Mattarella. Bonaccini vuole prima la definizione dei LEP.

Il Veneto vuole l'autonomia scolastica il prima possibile ma molti sindaci del Sud sono contro la riforma di Calderoli. Bonaccini: prima definire i LEP.

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Si torna a parlare di autonomia scolastica: il Veneto spinge infatti per realizzare il provvedimento nel minor tempo possibile. La questione però è politica e il dibattito tra i partiti è aperto.

55 sindaci del sud Italia scrivono inoltre preoccupati a Mattarella. La richiesta è quella di fermare la regionalizzazione fortemente voluta da Calderoli, per evitare il rischio di spaccare l'Italia in due e creare un gap ancora più importante tra scuole del Nord e del Sud.

Autonomia scolastica: Calderoli accelera, la maggioranza è cauta. Bonaccini sui Livelli Essenziali di Prestazione

Mentre il ministro per gli Affari Regionali, il leghista Roberto Calderoli, accelera, la maggioranza stessa chiede più prudenza. Fratelli D'Italia e Forza Italia vogliono infatti andarci piano. La proposta di legge è ancora una bozza e va messa a punto con cura per evitare si trasformi in una penalizzazione nei confronti del Sud. Netta invece la presa di posizione di una parte dell'opposizione, da sempre contro questo tipo di proposte di legge. Leggermente più possibilista Stefano Bonaccini del PD, il quale dichiara che essere contrari a prescindere sarebbe un errore.

Secondo il presidente della regione Emilia-Romagna la priorità è quella di definire i LEP, ovvero i Livelli Essenziali di Prestazione. Bisogna in altri termini stabilire i livelli di accesso e di fruizione dei vari servizi che saranno oggetto di potestà legislativa e amministrativa.

La bozza attuale prevede che i LEP possano essere definiti entro 12 mesi da quando entrerà effettivamente in vigore la legge, tramite DPCM. Bonaccini propone dunque, anziché un'opposizione a priori sul tema, di definire i LEP prima che la legge diventi effettiva.
Sui Livelli Essenziali di Prestazione si è espresso anche Mauro Volpi, professore di Diritto Costituzionale e membro del Direttivo del Coordinamento per la democrazia costituzionale. In un'intervista a Fanpage.it.

Volpi definisce i LEP una "Cortina fumogena": la proposta di legge non dice infatti nulla su quali materie riguardano o sui fondi da utilizzare. La misura sarebbe inoltre impegnativa dal punto di vista economico, con una cifra richiesta tra i 60 e gli 80 miliardi di euro.

55 sindaci del Sud scrivono a Mattarella: la regionalizzazione rischia di spaccare l'Italia

Mentre regioni come il Veneto, nella persona di Elena Donazzan (assessora regionale all'istruzione), spingono per avere la regionalizzazione il prima possibile, il Sud si mostra preoccupato e si rivolge addirittura a Mattarella.

55 sindaci del Sud hanno firmato una lettera rivolta al Presidente della Repubblica, per chiedere di fermare la proposta di autonomia regionale. Il provvedimento, secondo i primi cittadini, accentuerebbe le disparità tra i diversi territori. Un aspetto critico del nostro paese questo, discusso da Mattarella anche durante il discorso di fine anno.

La soluzione non starebbe dunque nell'autonomia, ma piuttosto nella messa a punto di piani per il recupero del Sud. Superare i divari e non spaccare l'Italia. Questa presa di posizione ha indispettito il ministro Calderoli che ha anche minacciato la denuncia per calunnie, reputando offensivo l'attribuirgli l'intenzione di volere addirittura dividere l'Italia.

La reazione dei sindacati: "Non abbiamo bisogno dell'autonomia regionale nella scuola pubblica"

Nonostante le rassicurazioni della politica, i sindacati si scagliano contro la proposta di autonomia regionale. Sia il ministro Valditara che la sottosegretaria all'Istruzione Frassinetti hanno affermato che aspetti come il sistema di assunzione e i programmi scolastici non verranno intaccati dalla regionalizzazione.

Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, è comunque critico. Introdurre l'autonomia regionale ora significherebbe accentuare il vuoto di candidature per insegnare in alcune regioni. Le differenze territoriali impedirebbero infatti di garantire LEP omogenei e minerebbero il principio di uguaglianza su cui si regge la Costituzione.

Perentorio il suo commento finale: "Abbiamo in Italia già la scuola dell'autonomia, non abbiamo bisogno dell'autonomia differenziata regionale nella scuola pubblica". La sensazione è che la proposta di Calderoli dovrà trovare la giusta formula per garantire equilibrio tra l'uniformità costituzionale e le specificità territoriali.

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