Universoscuola
Positivi a scuola, le nuove norme generano confusione: niente DAD se non in quarantena, nessuna indicazione univoca per test e tamponi it-IT Editoriale 2021-11-12T13:22:42+01:00
News

Covid e scuola, confusione sulla gestione della quarantena: le direttive della normativa

Positivi a scuola, le nuove norme generano confusione: niente DAD se non in quarantena, nessuna indicazione univoca per test e tamponi

Redazione Universo Scuola
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Da qualche giorno sono state introdotte le nuove regole per la gestione di eventuali casi positivi a scuola, mirate a portare avanti le lezioni in presenza il più possibile. Queste nuove direttive da una parte garantiscono un procedimento omogeneo in tutta Italia, dall'altra fanno riferimento a una situazione che è molto diversa rispetto a quella di un anno fa.

Nuove regole e criticità

Nonostante ciò, non mancano alcuni aspetti negativi che riguardano principalmente le difficoltà riscontrare nella gestione del cosiddetto tampone 0, cioè quello da effettuare tempestivamente a partire dal momento in cui si viene informati dal dirigente scolastico o dal referente Covid-19 e, grazie al quale, i compagni negativi del soggetto positivo possono rientrare in classe: in alcuni casi, infatti, servono almeno 24-48 ore per potersi sottoporre all'esame e ricevere i risultati e, di conseguenza, gli studenti dovranno comunque rimanere in casa e proseguire in DAD.

Inoltre, sono state diverse le segnalazioni da parte di genitori che, con i figli in sorveglianza attiva e/o quarantena, hanno ricevuto diverse email molto confusionarie: alcune invitavano le famiglie a sottoporre i figli a tampone molecolare, altre che si potesse optare anche per un semplice tampone antigienico. Non solo: la DAD si attiva solo in caso di quarantena, e non anche di sorveglianza attiva, nonostante i bambini siano comunque costretti a rimanere in casa.

Tutte queste incongruenze non fanno altro che mandare nel pallone i genitori che, ovviamente, non sanno né come procedere, né come gestire i propri figli e i propri impegni personali.

Prima causa di confusione: le nuove indicazioni non sono univoche

I genitori hanno ragione e fanno bene a esporre dubbi e perplessità, ma purtroppo le nuove direttive non sono univoche, anzi: ci sarà chi passerà attraverso le Usca e chi, invece, dirà alle famiglie di andare in farmacia o ai drive through. Insomma, la maggior parte delle scuole si sta ancora organizzando e sicuramente non riusciranno a gestire la situazione in tempi brevi. In ogni caso, nella nota tecnica c'è scritto che:
"I contatti individuati possono effettuare un test antigenico o molecolare, inclusi anche i test molecolari su campione salivare come da circolare del Ministero della Salute, gratuito e valido ai fini diagnostici nella tempistica prevista nella tabella stessa"Il modus operandi della prescrizione dei test seguirà l'organizzazione regionale ma, a differenza di quanto previsto fino a oggi, le nuove norme prevedono la programmazione di tamponi per tutta la classe nel momento in cui si rileva un positivo e, successivamente, a 5 giorni di distanza.

Per quanto riguarda la DAD, invece, c'è poco da fare: rimane in vigore la regola di attivazione solo in caso di quarantena (in presenza di 3 positivi, quindi) e non per la durata della sola attesa dell'esito del tampone. La didattica a distanza, inoltre, è esclusa anche nelle scuole primarie e secondarie nel caso in cui ci sia un solo positivo in classe.

Questo non influisce, però, su eventuali direttive interne da parte delle singole scuole, che potrebbero comunque attivare la DAD in via del tutto eccezionale.

Cosa prevede il protocollo

Le nuove norme sono illustrate dalla circolare emessa congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione e dal Ministero della Salute il 3 novembre 2021 che, come principale obiettivo, ha quello di omologare i comportamenti e le procedure a livello nazionale.

Gli scenari previsti dal protocollo sono due e, per ciascuno:

  • quello relativo alla fascia d'età 0-6;
  • quello relativo alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo livello.

I provvedimenti che verranno messi in atto sono i seguenti:

  • in presenza di un caso positivo, la classe dovrà eseguire un test il prima possibile (chiamato T0) e, se il risultato sarà negativo, si potrà rientrare in classe per effettuare un ulteriore test a 5 giorni di distanza;
  • nel caso in cui i positivi fossero due, invece, i vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi saranno rimandati alla sorveglianza attiva, mentre i non vaccinati dovranno fare la quarantena;
  • in caso di tre positivi, tutta la classe andrà in quarantena (7 giorni per vaccinati e guariti, 10 per tutti gli altri) con attivazione della DAD.

È compito del dirigente scolastico agire sulla base della circolare ministeriale, che prevede di informare l'Asl, individuare i vari contatti scolastici per sospendere temporaneamente le lezioni, trasmettere a questi contatti le indicazioni standard previste dal DdP e segnalare al DdP i contatti individuati.

Articoli correlati:

Redazione Universo Scuola

Siamo un gruppo di appassionati ed esperti nel campo dell'istruzione e del copywriting, uniti dalla missione di fornire al personale scolastico informazioni, guide e approfondimenti di alta qualità. Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento professionale per docenti, personale ATA e dirigenti, aiutandoli a crescere e a eccellere nel loro ruolo.

Condividi l'articolo
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Newsletter

Resta aggiornato

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle notizie migliori nella tua email

Formazione e tirocinio

Cosa posso insegnare

Articoli più letti