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Ennesimo caso di violenza scolastica, questa volta da parte di un docente verso un alunno. Com'è possibile arginare questo fenomeno? it-IT Editoriale 2022-11-04T09:47:10+01:00
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Docente reagisce alle prese in giro di uno studente con un pugno allo stomaco. Cosa sta succedendo alla scuola?

Ennesimo caso di violenza scolastica, questa volta da parte di un docente verso un alunno. Com'è possibile arginare questo fenomeno?

Redazione Universo Scuola
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Ancora una volta la scuola finisce tristemente al centro della cronaca per un episodio di violenza.In un istituto superiore in Toscana un docente ha sferrato un pugno nello stomaco di uno studente dopo che questo aveva ripetutamente preso in giro e provocato l'insegnante.

Casi di violenza scolastica che coinvolgono gli studenti ma anche tutto il personale scolastico, dal caso della docente colpita al viso con una pistola ad aria compressa a quello del docente di sostegno ucciso da un collaboratore scolastico: la scuola sembra essere di fronte a una crisi di valori che mette in serio rischio non solo la sua sicurezza, ma anche il suo ruolo educativo.

Troppi casi di violenza nelle scuole

Il docente che ha colpito il ragazzo è stato prontamente punito dal preside della scuola: la sua reazione è stata un atto grave che non può e non deve essere fatto passare in secondo piano e per il quale è giusto vengano presi i giusti provvedimenti.

Sarebbe però sbagliato limitarsi a puntare il dito contro il docente e derubricare quanto accaduto come un gesto inconsulto di un professionista poco responsabile. Troppe volte infatti sono proprio i docenti ad essere vittime di studenti che non hanno rispetto del loro ruolo e della loro autorità in classe. Lo stesso pugno è arrivato a seguito di ripetute provocazioni, riprese da compagni troppo complici o troppo spaventati per intervenire.

Il problema non è dunque stabilire di volta in volta chi è la vittima e chi è il carnefice, ma affrontare a 360° la questione della violenza a scuola e capire come tornare a rendere gli istituti dei luoghi sicuri, di crescita e formazione.

La crisi di valori della scuola è dopotutto parte di una crisi più ampia della società, nella quale anche le famiglie sono coinvolte. Tante volte sono infatti proprio i genitori ad avere comportamenti intimidatori o addirittura violenti verso gli insegnanti e a coprire o minimizzare gli episodi incresciosi che vedono protagonisti i figli.

Il docente finisce schiacciato da un contesto lavorativo con sempre meno tutele e un carico di lavoro crescente per compiti e responsabilità. Lo ripetiamo: un pugno non è la soluzione, ma cosa sta venendo fatto di fronte a questa perdita di autorità della scuola?

Chi lavora nell'istruzione non può, come dopotutto nessun lavoratore dovrebbe, recarsi sul luogo di lavoro e temere per la propria incolumità. Al tempo stesso le azioni dei ragazzi non possono sempre essere minimizzate: sparare con una pistola ad aria compressa non è uno scherzo di cattivo gusto, ma un atto grave, gratuito e ingiustificabile che va adeguatamente punito, proprio come succede a un docente che fa ricorso alla violenza.

La scuola del futuro: un virtuoso patto educativo tra istituzioni e famiglie

Il problema della violenza nelle scuole non può certo risolversi semplicemente rivedendo le punizioni.. Per quanto questo sia un aspetto di fondamentale importanza, l'obiettivo dovrebbe essere quello di prevenire gli episodi e restituire alla scuola la sua autorità, non semplicemente generando deterrenza tramite provvedimenti sempre più aspri.

Il nuovo ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha parlato di "Patto virtuoso" tra scuole e famiglie che garantisca l'educazione dei giovani. Il ruolo dei docenti va difeso con forza e convinzione, in quanto pubblico ufficiale durante le ore di servizio.

Serve dunque che chi si occupa di scuola torni vicino alla scuola stessa, ribadendo concetti basilari ma che vengono messi in dubbio da ogni singolo episodio di violenza.

Non esiste certo una formula magica, ma è necessario che ogni singola parte coinvolta, lavori nella stessa direzione, che studenti e famiglie responsabili collaborino con i docenti e con tutti i professionisti della scuola per arginare il fenomeno della violenza nelle scuole con il pieno supporto delle istituzioni.

Continuare a parlare di episodi, di singoli accaduti di cronaca, non porterà mai alla risoluzione di un problema strutturale che ha corroso la scuola a partire dalle sue fondamenta e che rischia di pregiudicare il futuro degli studenti e la serenità di tanti professionisti che vorrebbero svolgere con passione e dedizione il proprio lavoro.

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