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Docente tutor e orientatore saranno attivi da settembre. I dati sulle candidature e i dettagli sulle mansioni. Cosa fare se si vuole rinunciare. it-IT Editoriale 2023-07-07T15:00:38+02:00
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Docente tutor e orientatore. Si parte da settembre. Chi partecipa alla formazione può rinunciare all’incarico?

Docente tutor e orientatore saranno attivi da settembre. I dati sulle candidature e i dettagli sulle mansioni. Cosa fare se si vuole rinunciare.

Simone Esposito
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Il docente tutor e l’orientatore saranno due figure che diverranno realtà con l’inizio del nuovo anno scolastico. La loro introduzione è stata fortemente voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che le ritiene fondamentali per orientare al meglio gli studenti verso il mondo del lavoro e dell’università.

Il primo corso di formazione è in svolgimento dal 27 giugno, fino al 9 settembre, tramite piattaforma INDIRE. Le adesioni si sono concluse il 31 maggio 2023.

Docente tutor e orientatore. Quali sono i compiti?

Il docente tutor è una nuova figura professionale prevista per il secondo triennio della scuola secondaria di secondo grado. Il suo compito è quello di fornire supporto alla crescita personale e formativa degli studenti, così da facilitare il raggiungimento di obiettivi e competenze.

Un aspetto fondamentale della collaborazione tra docente tutor e studente sarà la creazione di un E-portfolio personale, dove verranno raccolti lavori migliori svolti durante la carriera scolastica. Il docente tutor interagirà anche con le famiglie, per assisterle nei momenti formativi decisivi e per illustrare e discutere le prospettive professionali degli studenti.

Il docente orientatore si occuperà invece di guidare gli studenti attraverso attività di orientamento affini alle loro aspirazioni e potenzialità. Queste terranno conto anche delle necessità dei territori di residenza e dell’offerta universitaria. Il supporto fornito dall’orientatore deve rispettare il principio di autonomia delle scuole, degli studenti e delle loro famiglie.

I dati sulla formazione. Chi ha presentato richiesta per diventare docente tutor o orientatore? 

Le adesioni per la formazione relativa ai due nuovi ruoli previsti a partire dall’anno scolastico 2023/2024 sono state circa 56.000, così ripartite:

  • 52.176 docenti tutor
  • 4.252 docenti orientatori

Il 90% delle candidature è arrivata dai docenti di ruolo. Il 78,4% di esse riguarda docenti su posto comune, mentre il 9,9% docenti di sostegno. Tra gli insegnanti più interessati, quelli di materie letterarie, seguiti dai colleghi di lingue e matematica.

Si è registrata una buona partecipazione anche dai docenti a tempo determinato, nonostante l’iniziale scetticismo da parte dei dirigenti scolastici riguardo il loro inserimento in piattaforma, a causa dei dubbi sulla continuità didattica.

Cosa accadrà da settembre

Il prossimo futuro non è tuttavia chiarissimo. Una volta finito il corso, in teoria i numeri suggeriscono che ogni scuola italiana dovrebbe disporre di almeno un docente tutor e orientatore. I movimenti degli insegnanti, quali trasferimenti o assegnazioni provvisorie rendono però il tutto incerto. La situazione è resa ancora più dubbia dalla percentuale (circa il 10%) di docenti a tempo determinato che vorrebbero assumere il nuovo incarico.

Perplessità anche sulla formazione: il corso non è infatti retribuito e il docente non ha obbligo formale di candidarsi una volta terminata la formazione. Il Ministero ha infatti chiarito che:

Come previsto dal DM n. 63 del 5 aprile 2023 all’art. 6 commi 1 e 2, l’Istituzione scolastica dovrà procedere all’individuazione dei docenti tutor e del docente orientatore tra coloro che abbiano concluso positivamente la formazione propedeutica. Perciò, non vi è obbligo per coloro che abbiano seguito i corsi formativi di accettare l’incarico come tutor o orientatori.”

Le possibili criticità

Alla luce di quanto appena riportato, non è quindi possibile conoscere la reale disponibilità di docenti tutor e docenti orientatori a partire da settembre. Qualche perplessità anche sul rapporto tra retribuzione e impegno. Non si sa infatti quante ore di lavoro extra saranno richieste ogni settimana e/o mese, dato che le nuove mansioni non vanno svolte dai docenti durante l’orario di servizio.

Anche il rapporto tra le due nuove figure e il Consiglio di classe, o l’eventuale lavoro su più plessi scolastici, potrebbero costituire un fattore di indecisione per molti docenti.

È quindi verosimile pensare che a settembre stesso si avrà un’idea più precisa sulla effettiva disponibilità di docenti tutor e orientatori. Il successo di questa iniziativa del ministro Valditara è insomma ancora tutta da verificare.

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