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Commettere un errore materiale nella compilazione della domanda per le GPS può portare a una mancata attribuzione di supplenza. Il caso di una ricorrente e la decisione del Tribunale di Foggia. it-IT Editoriale 2023-07-26T11:43:00+02:00
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Errore materiale nella procedura per le GPS: i giudici si esprimono sul ricorso di una docente

Commettere un errore materiale nella compilazione della domanda per le GPS può portare a una mancata attribuzione di supplenza. Il caso di una ricorrente e la decisione del Tribunale di Foggia.

Gianmarco Bonomo
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Commettere un semplice errore materiale nella presentazione della domanda può precludere, per i docenti inseriti nelle GPS, la stipula di un contratto di supplenza.

Non c’è nulla da fare, quindi?

Una docente ha presentato ricorso presso il Tribunale di Foggia, che nella sentenza n. 2221/2023 ha chiarito alcuni punti fondamentali. Vale la pena approfondire questi ultimi per dare una risposta a tutti gli aspiranti docenti che si trovano nella stessa situazione.

Obbligatorio rideterminare i punteggi errati: cosa dice la sentenza

Nel contenzioso, la docente sosteneva di aver riscontrato, all’atto della pubblicazione delle graduatorie definitive, un punteggio erroneo nelle GPS prima fascia sostegno. In pratica, erano stati attribuiti diversi punti in meno che hanno portato a una differente collocazione e quindi all’impossibilità di stipulare un contratto secondo la corretta posizione.

Secondo il Tribunale di Foggia, l’Amministrazione è obbligata a rivedere i punteggi errati assegnati in graduatoria non soltanto per escludere i titoli dichiarati che non corrispondono al vero ma anche per assegnare un punteggio superiore, se basato sui dati in possesso del Ministero.

Si legge nella sentenza che l’attività di valutazione, verifica ed eventuale rideterminazione dei punteggi da parte dell’Amministrazione è dovuta infatti in entrambi i casi. Continua il testo:

"In altri termini l’attività di verifica non può essere riduttivamente intesa come rivolta esclusivamente a evidenziare eventuali difformità negative (per dichiarazioni mendaci o inesatte) bensì anche a consentire adeguamenti positivi sulla base dei dati certi che sono già nel possesso dell’istante."

Il processo, inoltre, serve anche a creare una banca dati che possa semplificare le future procedure di reclutamento, rendendole più efficienti.

Per i giudici è Illegittima la mancata previsione di una graduatoria provvisoria

In un altro passaggio della sentenza, il Tribunale di Foggia osserva come l’Ordinanza Ministeriale per le supplenze del 2022, la OM n. 112/2022, non abbia previsto:

  • una procedura per regolarizzare le domande presentate in forma parziale o incompleta;
  • la pubblicazione delle graduatorie provvisorie e soltanto in seguito delle graduatorie definitive, in modo da consentire eventuali rettifiche di errori materiali da parte del Ministero o dei docenti.

In pratica, per i giudici pugliesi la condotta del Ministero dell’Istruzione e del Merito è illegittima. Di conseguenza, la docente che ha presentato il ricorso ha diritto a una corretta valutazione dei titoli di studio e al relativo punteggio in GPS.

Risulta particolarmente interessante che, secondo la sentenza, ciò è valido a prescindere che l’errore materiale nell’inserimento dei titoli sia da attribuire alla docente, al sistema informatico o al Ministero.

Inoltre, va da sé che il suggerimento indiretto è quello di includere - come in passato - anche la pubblicazione di graduatorie provvisorie, in modo da consentire la rettifica dei punteggi ed evitare contenziosi.

Obbligatorio rettificare il punteggio con il soccorso istruttorio, quando richiesto

Rettificare il punteggio su istanza della docente interessata, e dopo un confronto con i dati in possesso del Ministero, si collega anche all’obbligo di soccorso istruttorio.

In pratica, l’Amministrazione è tenuta a concedere il soccorso istruttorio, che ha l’obiettivo di rettificare le dichiarazioni o le istanze erronee o incomplete. Come gli stessi giudici di Foggia sottolineano:

"Con l'esercizio del predetto soccorso non si va a supplire a gravi deficienze della domanda a danno degli altri partecipanti ma si consente solo di adeguare la domanda agli elementi di fatto, incontestati e già a conoscenza della Pubblica Amministrazione."

La docente in questione aveva presentato una domanda corretta e nei tempi previsti, con il mero errore materiale all’atto dell’inserimento di un titolo posseduto.

Il Tribunale di Foggia osserva quindi che la domanda della ricorrente è erronea perché il titolo di studio era stato inserito in una sezione sbagliata. Ma ciò non contestava l’effettivo possesso del titolo, che il Ministero è obbligato a verificare anche per rideterminare il punteggio in positivo, come abbiamo rilevato.

In conclusione, la sentenza concede alla docente il riconoscimento del diritto all’attribuzione del punteggio corretto, come sancito anche da una successiva nota dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Foggia.

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Gianmarco Bonomo

Scrivo da sempre e, se contiamo anche i temi delle scuole elementari, anche da prima. Negli anni ho unito la mia passione per la scrittura a quella per i meccanismi della comunicazione, che ho tradotto nel mio lavoro di SEO Copywriter e autore in diversi campi. Mi piace approfondire le tematiche che riguardano il mondo della scuola e che vanno dai risvolti politici alla cultura, dagli approfondimenti normativi al racconto quotidiano delle novità scolastiche.

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