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Il ministero contro la dispersione scolastica tra i 12 e i 18 anni. La maggior parte dei fondi del PNRR va al sud. Caos per la ripartizione: il caso di Messina. it-IT Editoriale 2022-06-29T12:25:15+02:00
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Fondi PNRR contro la dispersione scolastica: 1,5 miliardi di euro per le scuole italiane. Più della metà vanno a scuole del Sud

Il ministero contro la dispersione scolastica tra i 12 e i 18 anni. La maggior parte dei fondi del PNRR va al sud. Caos per la ripartizione: il caso di Messina.

Redazione Universo Scuola
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La seconda fase del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l'istruzione entra nel vivo. Varato un piano da 1,5 miliardi di euro per combattere la dispersione scolastica, con particolare focus dedicato agli studenti tra i 12 e i 18 anni.

Il piano ha l'obiettivo di risolvere le povertà educative e diridurre i divari territoriali tra le scuole. L'intervento durerà fino al 2026, in modo da realizzare un piano di lunga gittata e i fondi saranno assegnati direttamente agli istituti scolastici.

Fondi PNRR per la dispersione scolastica. La ripartizione regionale

La maggior parte dei fondi sarà destinata a scuole del sud, dove la dispersione scolastica è un fenomeno sicuramente più diffuso rispetto al nord.

Questa la ripartizione generale:

  • Centro-Nord: 244.197.682,85€ (48,84%)
  • Sud: 255.802.317,15€ (51.16%)

Questi invece alcuni dati che riguardano le singole regioni:

  • Sicilia: 74 milioni
  • Campania: 80 milioni
  • Calabria: 25 milioni
  • Lombardia: 33 milioni
  • Emilia-Romagna: 30 milioni

La prima tranche di finanziamenti coinvolgerà almeno 420 mila studenti e 3198 scuole e i progetti correlati partiranno con l'inizio del prossimo anno scolastico, con durata biennale.

Successivamente saranno invece erogati finanziamenti dedicati a favorire il conseguimento del diploma per coloro che hanno abbandonato gli studi prima del tempo (fascia di età 18-24)e infine per superare il gap territoriale di alcune scuole nelle aree più periferiche della penisola.

Polemiche sulla ripartizione dei fondi per la dispersione scolastica

La ripartizione ha comunque generato diverse polemiche. Annalisa Laudando, dirigente scolastica di un istituto in periferia a Roma, ha polemizzato con l'intervento del governo accusandolo di avere ignorato i bisogni di tante scuole in condizioni difficili, assegnando invece centinaia di migliaia di euro a singoli istituti anche in zone non così vessate.

Pesanti le parole di Laudando, che accusa il ministero di "Vivere in un mondo fatato" e che reclama una maggiore attenzione: la sua stessa scuola avrebbe infatti necessitato dei fondi per avviare degli interventi sul disagio sociolinguistico vissuto dai molti alunni stranieri dell'istituto.

Stando a quanto dichiarato da un altro dirigente laziale, questa disparità nella ripartizione dei fondi sarebbe legata al criterio utilizzato, che non va a valutare i risultati Invalsi assoluti dell'istituto ma il gap tra due anni: in questo modo i fondi vengono erogati solo se viene rilevato un peggioramento, penalizzando paradossalmente eventuali situazioni dove è invece stato prodotto, con molti sforzi, un miglioramento.

Problemi anche al Sud. Il caso di Messina

Nonostante sia l'area geografica che più sta beneficiando dell'intervento del ministero, anche al Sud si stanno verificando diversi problemi con la ripartizione dei fondi.

Il segretario della Flc-Cgil di Messina Piero Patti segnala ad esempio come nella sua provincia ci siano molti istituti con un alto indice di dispersione scolastica che non stanno ricevendo alcun aiuto o, nel migliore dei casi, stanno ricevendo importi molto bassi rispetto le reali esigenze.

La situazione appare quindi confusa con un effettivo gran dispiegamento di fondi, ma una scarsa razionalizzazione degli stessi: una grave disattenzione che rischia di compromettere i buoni propositi dell'intervento.

Il ministro Bianchi entusiasta. "I fondi del PNRR mettono al centro i più fragili"

La firma della prima tranche di fondi del PNRR per la dispersione scolastica è stata, prevedibilmente, accompagnata dall'entusiasmo del ministro Patrizio Bianchi.

Secondo il ministro infatti il piano di intervento è fondamentale per aiutare i più fragili a godere del loro diritto all'istruzione. L'erogazione dei fondi va ad aggiungersi alla riforma dell'orientamento e alla tanto discussa e desiderata riforma degli istituti tecnici e professionali.

Tutte queste misure, almeno nelle intenzioni del ministro, vanno a valorizzare gli istituti italiani combattendo la dispersione e l'abbandono scolastico e migliorando la qualità del servizio generale.

L'auspicio è ovviamente che tutte le storture che stanno accompagnando questo momento iniziale, possano essere prontamente risolte dagli organi competenti.

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