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Attualmente un giovane docente rischia di andare in pensione a più di 70 anni e con un’ indennità di circa mille euro al mese. I sindacati denunciano. it-IT Editoriale 2023-08-11T12:30:51+02:00
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I giovani docenti e le previsioni di pensione: a 74 anni e con mille euro al mese, il futuro non è roseo

Attualmente un giovane docente rischia di andare in pensione a più di 70 anni e con un’ indennità di circa mille euro al mese. I sindacati denunciano.

Simone Esposito
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Le prospettive pensionistiche di un giovane docente in Italia non sono per niente esaltanti. Si parla infatti di lavorare in media fino ai 74 anni, per poi ricevere un’indennità poco superiore ai 1.000 euro mensili.

I dati sono emersi dalle proiezioni della ricerca “Situazione contributiva e futuro pensionistico dei giovani” condotta dal Consiglio nazionale dei giovani in collaborazione con Eures. Non c’è dunque da sorprendersi se il tema sia causa di ansia e preoccupazione per tutti i lavoratori e specialmente per i più giovani.

L’opinione dei sindacati: bisogna revisionare il sistema pensionistico italiano

Le criticità riguardo le pensioni in Italia sono riconosciute dai sindacati. Francesco Cavallaro di Cisal ha sottolineato come sia necessaria una riforma complessiva del sistema previdenziale, con l’obiettivo di dare più dignità ai lavoratori e restituire ai giovani fiducia nel futuro.

Le prospettive citate, ovvero pensione a 74 anni con assegni molto bassi, sono inoltre peggiorate dalla frequenza di contratti a termine, dalla discontinuità lavorativa, dai compensi bassi e dalle scarse garanzie sociali.

Luigi Sbarra di Cisl ha chiesto che il Governo affronti in maniera prioritaria il tema di una pensione contributiva di garanzia destinata ai giovani e alle donne. Gli obiettivi sono:

  • Favorire l’adesione alla previdenza complementare;
  • Allargare l’Ape sociale e renderlo strutturale;
  • Contrattare nuove misure di flessibilità in uscita rispetto al mercato del lavoro;
  • Allargare il bacino di ricezione della quattordicesima mensilità;
  • Assicurare una piena indicizzazione delle pensioni.

Sbarra ha inoltre ricordato come il sindacato abbia posto al governo la loro piattaforma unitaria, con il fine di “Restituire al sistema pensionistico e previdenziale italiano profili di equità, flessibilità, sostenibilità e stabilità delle regole”.

Le preoccupazioni sono condivise anche da Anief. Marcello Pacifico rimarca come sia impossibile pensare che in Italia si possa lasciare il lavoro 15 anni più tardi rispetto alla normalità, per trovarsi poi a vivere con un assegno pensionistico sotto il livello ufficiale di povertà. Il rischio è quello di ritrovarsi alla Caritas una volta in pensione, dopo aver lavorato per una vita.

Anief propone le seguenti modifiche al sistema previdenziale:

  • Riscatto gratuito anni di formazione universitaria;
  • Tetto massimo contributivo a 41 anni, compresi i periodi formativi, con il massimo degli assegni;
  • Revisione delle aliquote fiscali e retributive;
  • Riconoscimento del burnout per il personale scolastico con finestra speciale a causa del lavoro usurante.

Pensioni e personale docente: qual è la situazione attuale 

Allo stato attuale, i docenti che prestano servizio presso scuole dell’infanzia e primarie, possono andare in pensione dopo 35 anni di contributi, a 62-63 anni con riduzione minima nell’assegno, che sarà poi percepito interamente a 67 anni. Questa particolarità è legata al fatto che il loro lavoro è stato inserito tra le professioni usuranti.

Altre alternative sono Opzione Donna, che prevede un taglio all’assegno di quiescenza superiore anche al 30% e le varie Quote tra 100 e 103: anche in questo caso tuttavia, l’età pensionabile si allunga e sono previste diverse decurtazioni a seconda della situazione.

L’attenzione di Anief rivolta al burnout mette però in luce come tutto il comparto scuola necessiti di maggiori accorgimenti riguardo la salute mentale dei suoi dipendenti. Troppe volte infatti docenti e personale Ata lasciano il lavoro portandosi dietro patologie che peggiorano la qualità della loro vita.

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