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In contrasto con il suo partito, Valditara risponde alle polemiche sulla sospensione di 20 giorni per l'insegnante che ha fatto recitare preghiere in classe: episodi reiterati nel tempo. it-IT Editoriale 2023-04-12T11:45:46+02:00
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Maestra sospesa per le preghiere in classe: Valditara risponde alle polemiche, in contrasto con il suo partito

In contrasto con il suo partito, Valditara risponde alle polemiche sulla sospensione di 20 giorni per l'insegnante che ha fatto recitare preghiere in classe: episodi reiterati nel tempo.

Redazione Universo Scuola
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A una settimana dallo scoppio del caso, non si fermano le polemiche sulla docente di Oristano sospesa per 20 giorni dopo aver fatto recitare preghiere in classe. Sulla vicenda, è finalmente intervenuto anche il Ministro dell'Istruzione e del Merito, che ha chiarito le il perché della sospensione e i provvedimenti futuri.

Facciamo il punto della situazione.

Preghiere in classe sono state una pratica reiterata: le parole di Valditara

Dopo aver scritto un tweet in cui giustificava il silenzio dei giorni scorsi, Valditara ha iniziato a chiarire alcuni dei contorni della vicenda. Intervenuto alla trasmissione "Diario del giorno" di Rete 4, l'inquilino di Viale Trastevere ha richiesto una relazione dettagliata sui fatti e inviato gli ispettori per verificare la correttezza della procedura. Sostiene il Ministro:
"Posso soltanto dire che non si tratta della recita episodica di una preghiera ma, dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare, si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari."Nella fretta di rincorrere una notizia virale e, allo stesso tempo, nella necessità di sintesi, la stampa italiana avrebbe quindi tralasciato alcuni dettagli importanti. Il Ministro continua dicendo che il Dirigente Scolastico avrebbe attuato diversi interventi ben prima della sanzione disciplinare nei confronti della docente. Valditara conferma che
"l'accusa è che anziché insegnare storia, geografia, matematica l'insegnante avrebbe fatto cantare inni religiosi e pregare, quindi si tratta di una violazione di un obbligo previsto dalla legge"

Salvini e Sgarbi difendono la docente, la Regione Sicilia la vuole come consulente

Le parole di Valditara arrivano dopo giorni in cui il caso della maestra sospesa ha raggiunto un'eco nazionale. Molti politici si sono schierati a favore delle sue azioni, per quanto i resoconti giornalistici abbiano lasciato a desiderare in quanto a completezza.

Di fronte alle dichiarazioni della docente, che tornerà a far recitare le preghiere ai suoi alunni una volta rientrata dopo la sospensione, Matteo Salvini ha commentato "brava, maestra!". Dal canto suo, Sgarbi ha suggerito che l'insegnante andrebbe premiata per la sua coraggiosa difesa dei valori cristiani. Fino ad arrivare a Mimmo Turano, Assessore all'istruzione della Regione Sicilia, che vorrebbe la docente come consulente.

Dalla galassia di destra arriva quindi un plauso alla decisione di far recitare preghiere in classe. Sgarbi non è più in Parlamento, ma tanto Salvini quanto Turano sono esponenti della Lega, lo stesso partito a cui appartiene il Ministro dell'Istruzione e del Merito.

Sospesa 10 giorni la docente amica di Messina Denaro: Valditara risponde alle polemiche

L'inquilino di Viale Trastevere assume invece un atteggiamento meno politicizzato e mira ad analizzare gli eventi sulla base delle evidenze oggettive. In risposta alle polemiche sulla sospensione per 10 giorni dell'insegnante amica di Messina Denaro, fatte in relazione ai 20 giorni comminati alla docente di Oristano, Valditara risponde:
"L'insegnante "amica" di Matteo Messina Denaro è stata sospesa inizialmente per 10 giorni perché è il massimo che un dirigente scolastico può fare, dopo di che su mio intervento si è avviato un procedimento di sospensione a tempo indeterminato."L'insegnante, conferma il Ministro, è stata quindi sospesa a tempo indeterminato ed è stato avviato un procedimento disciplinare che potrà concludersi anche con il massimo della sanzione. Un esito, questo, che in un certo senso smentisce l'indignazione dei quotidiani e dei politici pronti a fare semplici confronti per fomentare l'indignazione.

D'altronde, un tweet costa sempre meno fatica rispetto a una verifica. Allo stesso tempo, serve sempre più tempo per approfondire una notizia dai contorni sfumati: un'occupazione oggi sempre più rara.

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