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In vista dell'inizio della campagna elettorale, ANIEF ha redatto un manifesto che contiene le proposte del personale scolastico per i futuri governanti. Ecco quali sono i punti su cui si chiede l'intervento. it-IT Editoriale 2022-08-01T11:53:38+02:00
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Elezioni politiche 2022: Il manifesto ANIEF raccoglie le proposte del personale scolastico

In vista dell'inizio della campagna elettorale, ANIEF ha redatto un manifesto che contiene le proposte del personale scolastico per i futuri governanti. Ecco quali sono i punti su cui si chiede l'intervento.

Redazione Universo Scuola
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Oggi, 1 agosto, è la giornata in cui si aprono i sipari sulla campagna elettorale che porterà alle elezioni politiche del 2022 e c'è già grande fervore tra i partiti soprattutto su tematiche che riguardano da vicino il Ministero dell'Istruzione. La prima miccia sul fronte scuola è stata accesa da Calenda, che ha affermato che tutti gli studenti dovrebbero frequentare i licei e solo dopo dedicarsi agli studi tecnico-professionali, creando le reazioni più disparate e inimicandosi il leader della Lega, Matteo Salvini.

Tuttavia, a far notizia, non sono solo le polemiche, ma anche l'iniziativa del Sindacato Anief che, con la definizione di un vero e proprio "manifesto" che verrà inviato ad ogni partito politico.

Qual è la finalità del Manifesto Anief?

Come si legge sul sito del sindacato, Anief punta ad offrire ai politici italiani, con il proprio manifesto, la possibilità di lavorare sui temi più importanti e sulle problematiche vere del sistema scolastico italiano.

Il modo in cui sono state individuate le problematiche da segnalare all'interno del Manifesto è stato svelato dal presidente del sindacato, Marcello Pacifico. Anief ha raccolto le istanze, le richieste e le proposte del personale scolastico, ovvero di coloro che quotidianamente si spendono in prima linea e che vivono sulla propria pelle il cambiamento del sistema scolastico.
"Ascoltare la base - ha dichiarato Pacifico - per poi combattere per portare avanti le richieste più sentite e utili al bene del settore, è un compito fondamentale e che vogliamo portare avanti coinvolgendo chi si appresta a governare il Paese"
Successivamente, il presidente del sindacato ha sottolineato l'importanza di tale collaborazione tra "la base e i vertici" specie in un periodo storico-sociale come quello attuale, in cui si deve far fronte a diverse aggravanti: con il covid ancora non del tutto sconfitto e la crisi economica aggravata dalla guerra in Ucraina, secondo Pacifico "non possiamo permetterci di sbagliare".

Quali sono le proposte raccolte da Anief?

In primo luogo il problema maggiormente segnalato dal personale scolastico è relativo alle supplenze e al precariato: la supplentite contro la quale tante volte il sindacato si è scagliata. Le idee di Pacifico a riguardo sono molto chiare, ecco quali sono le soluzioni contenute nel manifesto:

  1. trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto;
  2. immissioni in ruolo da GPS (anche dalla II fascia) così come già avviene per il sostegno;
  3. introduzione della parità di trattamento giuridico-economico nel nuovo contratto collettivo.

Ma oltre alle supplenze, ci sono altri aspetti su cui, secondo i lavoratori della scuola, bisogna intervenire, ovvero:

  • organici del personale;
  • risorse per il comparto;
  • assegnazione di indennità al personale (partendo da quella di rischio e di sede);
  • rimozione dei vincoli sulla mobilità;
  • pensioni in anticipo in netta opposizione con il ritorno alla Legge Fornero;
  • classi pollaio;
  • valorizzazione di tutte le professionalità;
  • sistema di formazione e aggiornamento;
  • cambiamento della formazione degli organi collegiali;
  • aumentare il tempo scuola tornando ai numeri precedenti al dimensionamento Gelmini-Tremonti;
  • potenziamento dell'orientamento scolastico per ridurre la dispersione;
  • inclusione scolastica

Insomma, tutte richieste che rendono manifesta la voglia del personale scolastico di avere una carriera dignitosa e un contratto nuovo che ascolti i loro rappresentanti, semplificando gli iter previsti dalla burocrazia, cambiando soprattutto le regole relative a dirigenza ed autonomia che risultano, ormai, vecchie di più di un ventennio.

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