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Nuova Legge di Bilancio con novità e modifiche per la scuola e non solo. Ecco cosa c'è da sapere e cosa cambierà dal 1° gennaio 2023. it-IT Editoriale 2022-12-21T16:40:22+01:00
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Manovra 2023: tutte le novità per la scuola (e non solo)

Nuova Legge di Bilancio con novità e modifiche per la scuola e non solo. Ecco cosa c'è da sapere e cosa cambierà dal 1° gennaio 2023.

Redazione Universo Scuola
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La nuova Legge di Bilancio porta con sé un gran numero di modifiche e novità: dalla revisione del reddito di cittadinanza alla mini proroga del superbonus, dagli interventi per contrastare il caro bollette alle penalità per chi rifiuta i pagamenti con il Pos, non mancano di certo gli interventi anche in ambito scuola.

Ecco le varie novità derivanti dai principali emendamenti già approvati.

Buste paga in aumento per redditi inferiori a 25mila euro

In aumento il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori con reddito basso: l'emendamento presentato dal Governo Meloni porta la soglia da 20mila a 25mila euro annui.

Confermato il Bonus Cultura 18enni ma con restrizioni

Il Bonus Cultura per chi compie 18 anni rimane: potrà ammontare fino a 1000 euro, di cui 500 euro destinati a chi ha un ISEE familiare fino a 35mila euro e altri 500 euro da assegnare in caso di maturità conseguita con voto 100 su 100.

Aumento assegno unico universale

La manovra prevede anche l'aumento del 50% dell'assegno per i figli nei primi 12 mesi di vita. Inoltre, verrà concesso un ulteriore mese di congedo parentale con una retribuzione dal 30% all'80% fruibile anche dal papà.

Smart working fino al 31 marzo

Altra novità riguarda lo smart working, concesso a tutti i lavorati fragili impiegati sia nel pubblico che nel privato fino al 31 marzo 2023. Per il momento salta la misura prevista per i genitori con figli under 14.

Il Bonus Psicologo introdotto con il decreto Milleproroghe diventa permanente e aumenta da 500 euro a 1500 euro, tenendo conto del tetto massimo di ISEE fino a 50mila euro.

Revisione pensioni

Per quanto riguarda le pensioni, invece, sale dall'80% all'85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, quindi intorno ai 2000-25000 euro. Per gli importi più alti gli scagliono vengono rivisti con una riduzione della percentuale. Al contempo, Opzione Donna sale a 60 anni (riducibili di 1 anno per ogni figlio e per un massimo di 2 anni) ma solo per 3 categorie di lavoratrici svantaggiate.

Divieto di incarichi remunerati ai pensionati nella Pubblica Amministrazione

Rimane il divieto per la Pubblica Amministrazione di assegnare incarichi retribuiti di qualunque genere e natura a pensionati. L'emendamento precedentemente presentato, infatti, è stato definito inammissibile.

4 milioni di euro contro la violenza sulle donne

Vengono notevolmente aumentate le risorse destinate al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità di 4 milioni euro per l'anno 2023 e di 6 milioni di euro a partire dal 2024. L'obiettivo principale è di attuare il prima possibile il Piano strategico nazionale contro la violenza nei confronti delle donne e contro la violenza domestica.

Revisione di orientamento, formazione e reclutamento personale scolastico

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito dà un'accelerata sulle riforme del PNRR presentando un emendamento relativo a una netta revisione dell'orientamento scolastico e all'introduzione della figura del docente-tutor.

Per favorire, poi, l'integrazione tra istruzione ed educazione, il Ministero ha deciso di promuovere una serie di iniziative specifiche mirate al rafforzamento e allo sviluppo delle competenze STEM e digitali. Inoltre, verranno destinati 150 milioni di euro al personale docente, non per la sistemazione dei contratti, ma per la sua formazione. Obiettivo del Ministero è di valorizzare il ruolo del docente e arginare il fenomeno della dispersione scolastica.

Niente reddito di cittadinanza se si rifiuta prima offerta di lavoro

Il reddito di cittadinanza verrà immediatamente bloccato nel momento in cui il beneficiario dovesse rifiutare già la prima offerta di lavoro, a prescindere se possa essere ritenuta congrua o meno. Per congrua si intende una proposta:

  • compatibile con le capacità e competenze del beneficiario;
  • che preveda una retribuzione superiore del 20% rispetto all'assegno reddituale;
  • che si svolga a una distanza entro 80 km dalla residenza o che sia raggiungibile entro 100 minuti con il trasporto pubblico.

Uno degli ultimi emendamenti approvati elimina l'aggettivo "congruo", l'unica possibilità di poter rifiutare la prima offerta. La modifica, quindi, prevede che la prima proposta possa essere localizzata ovunque sul territorio nazionale e/o possa non essere in linea con esperienze e capacità ma, se non dovesse essere accettata, comporterà lo stop alla percezione del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza solo dopo scuola dell'obbligo

Altra novità per il reddito di cittadinanza prevedere che venga assegnato, dal 1° gennaio 2023, ai giovani tra i 18 e i 29 anni che hanno completato la scuola dell'obbligo. In caso contrario non potranno farne richiesta.

Risorse per i trasporti

In previsione incrementi economici per il potenziamento dei collegamenti aerei di Sicilia e Sardegna, grazie al fondo Mit dotato di 5 milioni euro per il 2023 e 15 milioni a partire dal 2024.

Sanzioni per chi rifiuta pagamenti con Pos

Rimangonoinvariate le sanzioni per i commercianti che si rifiutano di far pagare i clienti con il Pos, anche per acquisti inferiori a 60 euro. É stato soppresso, infatti, il comma dell'articolo 69 che poneva fine alle multe.

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