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La mobilità 2023 presenta ancora i vincoli per i docenti. Non ci sono infatti novità a riguardo. I sindacati premono per una soluzione politica. it-IT Editoriale 2023-01-03T15:12:59+01:00
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Mobilità 2023: lo stato della contrattazioni. Niente di fatto per i vincoli. Si muovono i sindacati

La mobilità 2023 presenta ancora i vincoli per i docenti. Non ci sono infatti novità a riguardo. I sindacati premono per una soluzione politica.

Redazione Universo Scuola
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Nessuna novità sui vincoli di mobilità 2023. Nonostante le trattative per il rinnovo del CCNI triennale, avvenute prima di Natale, questo aspetto non è stato toccato. Occhio anche al decreto milleproroghe: nella versione già approvata dal governo, è stata espunta la norma che avrebbe derogato i vincoli riferiti al prossimo anno scolastico. Cosa succede dunque adesso?

Mobilità 2023. Rimangono i vincoli triennali di permanenza

Dopo l'ultima riunione che ha visto protagonisti i sindacati e l'amministrazione, la situazione riguardante i vincoli triennali non è cambiata. I docenti neoassunti, che hanno dunque preso servizio nell'a.s. 2022/23, si vedono ancora costretti a sottostare alle precedenti regole per la mobilità. Nonostante i sindacati facciano fronte comune sul rinvio della decorrenza dei vincoli, alla luce delle novità introdotte nel reclutamento dal DL 36/2022, prevale la posizione del ministero. Permangono dunque i vincoli nei confronti dei docenti che hanno preso servizio durante questo a.s.

La proposta dei sindacati è quella di una soluzione politica e transitoria, in riferimento quantomeno all'a.s. 2023/24: evitare la rigida applicazione della norma sul blocco triennale nella stessa scuola, in attesa di un accordo tra Governo e Parlamento per un successivo accordo strutturale.

Dopo la sparizione della deroga dal decreto milleproroghe infatti, non vi è stato alcun riferimento alla questione nel testo approvato dall'esecutivo. L'intervento politico appare dunque inevitabile, se davvero qualcosa dovrà cambiare.

Contenzioso sui vincoli e nuove norme sulla legge 104

Tutta la questione deve risolversi sul tavolo contrattuale. Il contenzioso relativo ai vincoli, portato in tribunale, è finito con un nulla di fatto. Gli effetti del contratto integrativo 2022-25 sulla mobilità rimangono, di fatto, inalterati. Il personale che ha ottenuto il trasferimento può dunque mantenerlo.

In seguito alla nuova norma sul referente unica, ci sono state novità per quanto riguarda le norme sulla legge 104. Nel corso dell'ultima riunione di dicembre è infatti stato formulato un nuovo art.13 punto IV relativo al CCNI Mobilità. Questo riguarda il caso in cui a più fratelli è concesso di usufruire della precedenza per il trasferimento nel comune.

Si è discussa anche l'esclusione dalla graduatoria interna d'istituto qualora si goda della precedenza ottenuta grazie alla legge 104/92. Prevista la possibilità di estenderla a tutti i figli che si dedicano all'assistenza di un genitore con disabilità.

Presentazione domande di mobilità 2023 e novità sui pensionamenti

Per quanto riguarda la presentazione delle domande di mobilità 2023 non c'è un termine preciso. Torna dunque utile fare riferimento a quanto accaduto l'ultimo anno. L'intenzione generale è comunque quella di concludere tutte le trattative al più presto, così da poter passare alle procedure successive.

Tornando all'anno precedente, le domande relative alla mobilità dei docenti sono state presentate nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 15 marzo. Gli esiti sono invece poi stati resi pubblici il successivo 17 maggio.

Un po' di numeri relativi a queste ultime pratiche: l'anno precedente sono state soddisfatte 49.891 domande di mobilità, ovvero il 55,8% di quelle presentate (mobilità ordinaria). In particolare, 45.859 domande riguardavano la mobilità territoriale, mentre 4.032 quella professionale. In totale sono stati 6.680 gli spostamenti dei docenti fuori regione.

Pubblicati inoltre i numeri relativi ai pensionamenti del 2023. I dati sono suddivisi in regione, ordine e grado scolastico. Sono ufficiali ma si attendono ancora gli accertamenti da parte dell'INPS, entro il 18 aprile 2023.

I pensionamenti saranno infine ripartiti tra mobilità docenti di ruolo e future nuove assunzioni in seguito alle recenti procedure concorsuali.

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