Durante l'ora di supplenza in una terza media, un docente rimprovera un alunno. All'uscita da scuola, lo stesso docente viene pestato e spedito in ospedale. Il risultato? Lesioni al cuoio capelluto, al collo e al volto e 20 giorni di prognosi.
Il fatto è accaduto a Villaricca, in provincia di Napoli. Al momento non si conoscono ancora le identità degli aggressori, ma il fatto rimane grave e ingiustificabile: non è possibile, infatti, che un insegnante debba temere di svolgere correttamente il suo lavoro, o sia costretto a scegliere tra l'etica e la propria vita.
Le parole del dirigente scolastico
Il preside della scuola ha espresso parole di solidarietà nei confronti del docente e della sua famiglia: "La scuola si stringe intorno al docente brutalmente aggredito da due teppisti. In relazione al vergognoso episodio di violenza che ha visto vittima un docente della nostra scuola - precisa - intendiamo manifestare il più profondo sdegno verso gli autori di questo ignobile gesto ed esprimere solidarietà verso il nostro collega aggredito vigliaccamente all'uscita da scuola".Con le sue dichiarazioni, il dirigente scolastico ha inoltre voluto invitare chiunque a non farsi intimorire da gesti del genere che purtroppo, ancora oggi, sono all'ordine del giorno; al contrario, devono essere una spinta per rendere l'istituzione scolastica un presidio di educazione e legalità, volta a formare adulti migliori.
Il rammarico e il sostegno di Rossano Sasso
La vicenda non è passata inosservata al Ministero che, attraverso le parole del sottosegretario all'istruzione Rossano Sasso, ha voluto dare il proprio appoggio al docente sventurato: "Sconcerto e dolore nell'apprendere - ha dichiarato Sasso - come una violenza così cieca e gratuita possa essere esercitata da studenti poco più che ragazzini. Dobbiamo interrogarci tutti, da genitori ed educatori, sulle cause di una rabbia tanto distruttiva che viene riversata furiosamente sul prossimo"Il sottosegretario, tra l'altro, chiede giustizia per la figura dell'insegnante in generale che, attraverso questi atti indegni, viene continuamente svilita e umiliata; si interroga su come sia possibile, infatti, che un ruolo così fondamentale possa aver perso quel rispetto e quell'autorevolezza che, in passato, non sarebbero mai stati messi in discussione. Difatti aggiunge: "Episodi del genere chiamano in causa tutta la società civile, non solo la comunità direttamente coinvolta", invitando tutti i cittadini a prendere seria coscienza dei fatti.
In conclusione, Sasso si rivolge direttamente all'insegnante vittima del pestaggio: "Al docente aggredito - conclude Sasso - va tutta la mia vicinanza e quella del ministero dell'istruzione. Spero di poter incontrare quanto prima lui e tutta la comunità scolastica dell'Istituto comprensivo Giancarlo Siani per testimoniare di persona la solidarietà delle Istituzioni" - e aggiunge - Chi tocca un insegnante, adulto o ragazzo che sia, deve sapere che tocca tutti noi, lo Stato, la comunità scolastica, e tutti insieme reagiremo"