Manca poco all’inizio della scuola. Agosto è agli sgoccioli e l’anno scolastico 2023/24 alle porte. Saranno diverse le novità che coinvolgeranno gli insegnanti: una su tutte l’introduzione del tanto discusso docente tutor. Ma qual è la data da segnare in rosso sul calendario?
Primo giorno di scuola. Ecco il calendario regionale
Come ogni anno, le regioni decidono in autonomia quando programmare il rientro a scuola. Molte date coincidono: il 13 settembre sarò infatti il primo giorno di scuola per gli studenti di ben 8 regioni. Questione a parte pe il recupero dei debiti scolastici, con gli esami che potranno svolgersi fino all’8 settembre.
Più in generale, la scuola inizia in Italia nelle prime due settimane di settembre. I primi a tornare tra i banchi saranno gli studenti della provincia di Bolzano, mentre gli ultimi quelli di Lazio, Toscana ed Emilia Romagna, il 15 settembre. Ecco il calendario completo:
- Provincia di Bolzano: 5 settembre
- Valle d’Aosta: 11 settembre
- Provincia di Trento: 11 settembre
- Piemonte: 11 settembre
- Lombardia: 12 settembre
- Sicilia: 13 settembre
- Umbria: 13 settembre
- Basilicata: 13 settembre
- Abruzzo: 13 settembre
- Veneto: 13 settembre
- Marche: 13 settembre
- Campania: 13 settembre
- Friuli Venezia Giulia: 13 settembre
- Puglia: 14 settembre
- Liguria: 14 settembre
- Molise: 14 settembre
- Calabria: 14 settembre
- Sardegna: 14 settembre
- Lazio: 15 settembre
- Toscana: 15 settembre
- Emilia Romagna: 15 settembre
Anno nuovo, problemi vecchi: 2023/24 ancora nel segno del precariato
Con l'avvicinarsi dell'inizio del nuovo anno scolastico, previsto tra meno di tre settimane, è il momento di fare un resoconto della situazione attuale dei docenti in Italia. Nonostante il Ministro dell'Istruzione abbia varato un piano straordinario di reclutamento per nuove assunzioni, ci saranno ancora, purtroppo, più di 200.000 supplenti annuali, come confermato dai sindacati della scuola.
Il precariato rimane quindi una questione centrale e irrisolta della scuola italiana, con tantissimi insegnanti con contrattualizzati a tempo determinato ancora necessari per fronteggiare il numero insufficiente di insegnanti di ruolo.
Permangono anche le difficoltà legate alle classi sovraffollate, soprattutto nelle grandi città, e alla mancanza di bambini nelle scuole primarie dei piccoli paesi. Sembra quindi inevitabile assistere ancora una volta al fenomeno delle “Classi pollaio”, ovvero composte da più di 30 studenti. Rimane infatti uguale la normativa che pone a 27, per la scuola superiore, il numero minimo di studenti, che diminuiranno nelle classi successive alla prima in seguito a bocciature e cambi di istituto.
Le novità del nuovo anno scolastico: docente tutor, docente orientatore e nuovi percorsi abilitanti
Tra le novità dell'anno scolastico 2023/24, ci sono quelle relative alla figura del docente tutor e del docente orientatore, che conteranno circa 50.000 unità a supporto gli studenti delle scuole secondarie di II grado. Lo scopo è aiutarli a effettuare scelte consapevoli, finalizzate alla costruzione di un percorso di studi e di lavoro che faccia emergere le potenzialità di ciascuno.
Il tutor avrà anche il compito di favorire il recupero per gli studenti con maggiori difficoltà e al contempo potenziare quelli con particolari talenti. A tal fine, questi docenti hanno ricevuto una formazione specifica nel corso degli ultimi mesi, che ha interessato 52.176 professori per il ruolo di tutor e 4.252 per quello di orientatore. Sono invece circa 70.000 le classi di scuola secondaria interessate alla novità.
Novità anche sul fronte reclutamento e formazione: gli aspiranti docenti avranno infatti la possibilità di frequentare percorsi formativi abilitanti per l'insegnamento, che consentono ai laureati di conseguire l'abilitazione in modo più veloce rispetto al percorso tradizionale.
L’organizzazione di questi percorsi formativi sarà responsabilità delle università, che consentiranno agli iscritti di ottenere una laurea magistrale abilitante al termine del percorso. L’inizio è previsto per gennaio 2024.
In programma anche, entro la fine di settembre, il bando del concorso ordinario per dirigenti scolastici e quelli per i concorsi docenti su posto comune e sostegno, per tutti gli ordini scolastici.
Famiglie italiane in difficoltà per colpa del caro libri: la protesta dei sindacati a pochi giorni dall’inizio della scuola
Un'altra questione importante è rappresentata dai costi dei libri di testo. Secondo il sindacato dei librai, i prezzi dei testi scolastici aumenteranno superando il 10% rispetto all'anno precedente. Per far fronte a questa problematica, il Movimento 5 Stelle ha proposto l'istituzione di una "dote educativa" al fine di garantire il diritto allo studio e contrastare la dispersione scolastica.
Secondo Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, la questione del caro libri è resa ancora più grave dal fatto che le famiglie si trovano costrette a dover acquistare nuove versioni dei testi di riferimento ogni anno, che subiscono solo piccole modifiche e aggiunte.