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Si continua a parlare del liceo dove sono avvenute molestie di un docente ai danni delle studentesse: dopo l'occupazione da parte degli studenti, sono arrivati anche gli ispettori del Ministero. it-IT Editoriale 2022-02-11T12:39:04+01:00
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Omertà, sessismo e patriarcato: arrivano gli ispettori del Ministero al liceo occupato per le molestie di un docente

Si continua a parlare del liceo dove sono avvenute molestie di un docente ai danni delle studentesse: dopo l'occupazione da parte degli studenti, sono arrivati anche gli ispettori del Ministero.

Redazione Universo Scuola
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A seguito di una prima ispezione effettuata dall'USR della regione Calabria, al liceo Valentini-Majorana di Castrolibero (Cosenza) sono giunti anche gli ispettori del Ministero dell'Istruzione.

Secondo quanto appreso negli ultimi giorni, il Ministro Bianchi vuole verificare che l'operato della Dirigente in merito alle presunte molestie sessuali da parte di un docente sia stato corretto.

Al momento, l'istituto scolastico risulta ancora occupato dagli studenti, i quali chiedono che l'insegnante sia allontanato dalla scuola. Tuttavia, nell'attesa che la giustizia ordinaria e l'ispezione ministeriale facciano il loro corso, cerchiamo di capire cosa è successo.

Presunte molestie e omertà: gli studenti occupano il liceo dopo la denuncia

La storia è di quelle che preferiremmo non sentire mai. Grazie alla denuncia di una studentessa che ormai non vive più a Castrolibero, molte altre ragazze hanno denunciato le molestie avvenute al liceo Valentini-Majorana da parte di uno dei docenti.

Dire "molestie" è ovviamente un termine ombrello. Secondo le ricostruzioni, l'insegnante di matematica e fisica è accusato di palpeggiamenti, allusioni sessuali e frasi sessiste, molestie in chat, richieste di foto intime alle studentesse anche dei primi anni. Il tutto in cambio di buoni voti.

Sotto accusa anche la Dirigente Scolastica che, dopo essere venuta a conoscenza degli episodi, si sarebbe limitata a trasferire il docente in un altro plesso. E da lì è ricominciata la sequela di molestie ai danni delle ragazze.

Ma non solo, la preside avrebbe nascosto gli avvenimenti con l'esclusivo fine di salvare l'immagine della scuola, arrivando anche a minacciare in modo velato le studentesse che denunciavano.

In risposta a questo clima, francamente gravissimo, da diversi giorni gli studenti del Liceo in provincia di Cosenza hanno deciso di occupare la scuola. La loro protesta riguarda sia l'allontanamento dell'insegnante accusato di molestie sia la preside, che con i suoi atteggiamenti avrebbe nascosto l'accaduto.

Ispettori a colloquio con gli studenti e con la preside del liceo

Dopo la prima ispezione svolta dagli Uffici Scolastici Regionali della Calabria, sono arrivati anche gli ispettori inviati dal Ministro Bianchi. Una volta all'interno dell'istituto, hanno incontrato per circa due ore una delegazione degli studenti in stato di occupazione, fermandosi per altre tre ore.

Secondo uno dei ragazzi, fa piacere la presenza degli ispettori, in modo che si possa tenere alta l'attenzione di opinione pubblica e istituzioni sull'accaduto. Inoltre:
"apprezziamo anche il fatto che la Procura della Repubblica di Cosenza abbia avviato un'inchiesta per accertare i fatti accaduti nella nostra scuola"Non c'è però ancora nulla di concreto, come afferma un altro studente, e per questa ragione la protesta e l'occupazione continueranno anche nei prossimi giorni.

Dal canto loro, gli ispettori del Ministero hanno confermato di aver avuto un incontro con gli studenti, ma non rilasceranno altre dichiarazioni per il momento. Hanno incontrato anche la Dirigente Scolastica.

Genitori e professori del liceo appoggiano gli studenti

Uno degli obiettivi dell'occupazione da parte degli studenti, come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, è quello di mantenere alta l'attenzione pubblica.

Evitare che gli eventi di Castrolibero finiscano nel dimenticatoio, o continuino soltanto nelle indagini della magistratura, ha un'importanza fondamentale.
Non stupisce quindi che abbiano preso parola anche i genitori degli studenti, che hanno chiesto:

  • la rimozione non solo del docente ma anche della dirigente, "per evidenti incapacità";
  • la nomina di un commissario che consenta ai ragazzi di riprendere la scuola in condizioni di sicurezza, competenza e serenità.

Sui 140 docenti del liceo Valentini-Majorana, in sei hanno anche scritto una lettera agli studenti impegnati nell'occupazione:
"Carissimi ragazzi, ve lo vogliamo dire: questa volta la lezione ce l'avete data voi. Noi docenti forse non siamo stati in grado di ascoltare, di vedere e quindi di capire il disagio che, evidentemente, pervadeva nel profondo questa scuola. E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire il rimorso."

Fatto di una gravità inaudita: le reazioni della politica

Da quanto si apprende, il Ministro Bianchi ha voluto fortemente l'ispezione al liceo di Castrolibero, per rafforzare la verifica effettuata dall'USR della Calabria. Per il ministro,
"se dovesse essere confermato quanto denunciato da ragazze e ragazzi dell'istituto, sarebbe inaccettabile"Affronta un punto di vista diverso la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti, che plaude al coraggio delle studentesse di denunciare le molestie. Se da un lato la denuncia è un fatto culturale importantissimo, serve allo stesso modo una seria inchiesta anche da parte del Ministero dell'Istruzione.

Toni meno concilianti rispetto a quelli del Governo ha l'ex Ministra Lucia Azzolina, secondo cui la vicenda va chiarita per non lasciare il più piccolo sospetto:
"Lo dobbiamo non solo a quelle ragazze ma alla Scuola stessa, sporcata nella sua immagine di luogo di accoglienza, crescita, e anche protezione dei nostri giovani."Per Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, sentire le testimonianze di studentesse e famiglie è come un "pugno allo stomaco". Si tratta di fatti gravissimi, sui quali la giustizia ovviamente farà il suo corso, ma che gettano un'ombra sulla scuola e sull'omertà delle istituzioni scolastiche.

Gli studenti hanno dovuto occupare l'istituto per far sentire la loro voce in un ambiente impregnato di sessismo e patriarcato, rincara Fratoianni. E questo è forse uno dei giudizi più gravi che si possano dare su un'istituzione per cui tutti professano apertura e importanza.

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