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I contratti del personale Covid stanno per arrivare alla scadenza del 31 marzo. Cosa succederà dopo? Le scuole rischiano di rimanere a corto di personale it-IT Editoriale 2022-03-04T17:35:13+01:00
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Organico Covid 2022: tra carenza del personale e rinnovo contrattuale

I contratti del personale Covid stanno per arrivare alla scadenza del 31 marzo. Cosa succederà dopo? Le scuole rischiano di rimanere a corto di personale

Redazione Universo Scuola
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Nonostante la situazione sanitaria sia in netto miglioramento, con i numeri della pandemia che scendono sempre di più, il personale Covid continua a giocare un ruolo fondamentale nella corretta economia degli istituti scolastici.
Con l'avvicinarsi del 31 marzo, data di scadenza dei contratti del cosiddetto "Organico Covid", aumentano i dubbi su quello che sarà il destino dei lavoratori del settore scolastico.

50mila unità nelle scuole: il ruolo del personale Covid

Attualmente nelle scuole italiane l'organico covid è composto da 50milia unità di personale. Non solo docenti, ma anche personale ATA, tecnici di laboratorio e collaboratori scolastici, che svolgono mansioni fondamentali per far funzionare a dovere le scuole italiane.

Ad oggi si sta provando a prorogare i contratti, per mantenere gli equilibri delle scuole. Secondo le stime serviranno 200 milioni di euro in più per garantire i rinnovi.

Una spesa importante, ma che appare necessaria. In un'intervista rilasciata al portale Skuola.net, Cristina Cottarelli, dirigente scolastica del liceo scientifico, mette "Newton" di Roma mette in luce come il rinnovo del personale sia fondamentale, in quanto in media ogni scuola può contare su otto-nove collaboratori assunti con questo tipo di contratto.

Senza il loro apporto verrebbe a mancare non solo il regolare svolgimento didattico, ma anche la possibilità di igienizzare e pulire la scuola, gestire le attività laboratoriali e offrire sostegno e supporto tramite attività di potenziamento: tutte esigenze che non saranno cancellate di colpo con la fine dello stato di emergenza.

Il rischio è dunque quello di arrecare un danno alle scuole, le quali si troverebbero di colpo senza unità di personale che finora hanno svolto un ruolo importantissimo.

Verso il rinnovo del contratto fino a giugno

La buona notizia è che sembra proprio che la proroga ci sarà. Il sindacato Flc Cgil ha infatti recentemente incontrato il Ministero dell'istruzione, il quale ha comunicato che c'è l'intenzione di rinnovare i contratti anche dopo il 31 marzo.

Non solo buoni propositi, ma un provvedimento reale, supportato dai fondi previsti dalla Legge di Bilancio, che secondo il Capo Dipartimento del MI Jacopo Greco, garantirà l'adeguata copertura finanziare dell'organico Covid fino a giugno. Rimane comunque aperta la questione della differenza di 200 milioni di euro citata in precedenza.

Secondo Greco comunque il problema è risolvibile, e il ministro Bianchi si sta già muovendo per trovare le risorse necessarie. Una possibile soluzione, proposta dai vertici Flc, potrebbe essere un emendamento al DL sostegni-ter, in modo da procedere a livello nazionale e non regionale.

Il procedimento riguarderebbe soprattutto i profili ATA, ad oggi i più numerosi tra il personale Covid. Inoltre il sindacato ha proposto di convertire le risorse in posti di organico aggiuntivo, in modo da migliorare il servizio scolastico e garantire l'occupazione dei lavoratori, anche una volta terminata l'emergenza sanitaria.

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