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L piano semplificazione scuola mira a una copertura delle cattedre maggiore rispetto al passato, già a inizio anno. Valditara vuole superare Bianchi. it-IT Editoriale 2023-05-26T15:02:14+02:00
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Piano di semplificazione della scuola: Valditara vuole tutte le cattedre coperte per l'inizio dell'anno scolastico 2023/24

L piano semplificazione scuola mira a una copertura delle cattedre maggiore rispetto al passato, già a inizio anno. Valditara vuole superare Bianchi.

Redazione Universo Scuola
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Si comincia a programmare l'anno scolastico 2023/24 con un vecchio nuovo buon proposito: garantire la più ampia copertura possibile delle cattedre. L'ex ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ci era andato vicino, ma cominciare l'anno con tutti i docenti al proprio posto è sempre una sfida nonché, purtroppo, un miraggio. Il ministro dell'Istruzione e del MeritoGiuseppe Valditara è comunque ottimista e convinto di potere fare bene. Il suo piano di semplificazione della scuola ha infatti tra gli obiettivi dichiarati quello di iniziare l'anno con tutte le cattedre assegnate.

Piano semplificazione della scuola. Come Valditara vuole risolvere il problema della copertura delle cattedre a inizio anno scolastico

Il piano semplificazione della scuola, che Valditara ha già presentato, prevede di coprire un maggior numero di cattedre attraverso alcuni interventi, che andranno ad ottimizzare le procedure amministrative e burocratiche. Tra questi:

  • Gestione migliorata delle supplenze brevi;
  • Messa a punto di nuove soluzioni organizzative, anche attraverso le tecnologie innovative, per effettuare le nuove nomine in maniera più rapida;
  • Velocizzazione delle procedure di pensionamento.

Garantire l'avvio dell'anno scolastico con tutti gli insegnanti in cattedra è tuttavia solo uno degli aspetti di questo provvedimento. Per Valditara la semplificazione è infatti un tema cruciale, da perseguire in tutti gli ambiti strategici dell'istruzione.

L'obiettivo è in generale quello di una scuola governata da una burocrazia più snella e funzionale, con procedure digitali e nuove forme di coordinamento e sostegno per completare l'autonomia scolastica e permettere alla scuola di concentrarsi sulla sua funzione educativa.

Un confronto politico: l'operato dell'ex ministro Patrizio Bianchi

Gli eventuali risultati che verranno ottenuti grazie al piano di semplificazione della scuola hanno anche un importante valore politico. Già l'anno scorso infatti Patrizio Bianchi, il ministro dell'Istruzione dell'ex governo Draghi, aveva dedicato uno sforzo importante alla questione della copertura delle cattedre a inizio anno. A settembre 2022, Bianchi dichiarava infatti che:
"Abbiamo anticipato di due settimane le procedure, sia per le immissioni in ruolo che per le supplenze. Allo stato attuale ripartiamo con un anno scolastico in cui non mancano i docenti. Abbiamo 800 mila insegnanti, di questi insegnanti abbiamo fatto 7 procedure di concorso per mettere in ruolo, stiamo andando a consolidare. 150mila insegnanti mancanti? Stiamo chiudendo ultima procedura per 25 mila insegnanti che entreranno in ruolo il prossimo anno. Poi ci sono 91 mila insegnanti di sostegno "in deroga" cioè anno per anno. Tramite gli Uffici Scolastici Regionali mi viene garantito che, tranne eccezioni, gli insegnanti saranno in classe."
I risultati sono stati poi inferiori alle attese, ma quello dell'ex ministro è stato un passo avanti rispetto al passato. Il piano semplificazione della scuola ha dunque il compito di migliorare quanto fatto dai predecessori politici del governo Meloni.

Immissioni in ruolo anno scolastico 2023/24: le previsioni su sostegno e posti comuni

Parlando di immissioni in ruolo, in assenza di numeri ufficiali, sono previste 56.000 assunzioni. Secondo una prima suddivisione , vi saranno 19.472 nuovi docenti di sostegno così suddivisi:

  • 17.126 assunti tramite procedura speciale di assunzione dalle graduatorie provinciali per le supplenze;
  • 2.347 tramite procedura di scorrimento di graduatorie attualmente vigenti.

Questi docenti saranno chiamati a stipulare un contratto a tempo determinato, che diventerà a tempo indeterminato al termine dell'anno di formazione e prova e al superamento di una prova finale. Rimane possibile una call veloce interregionale per posti residui.

Per quanto riguarda i posti comuni, le nuove immissioni riguarderanno 38.000 docenti, secondo la seguente suddivisione:

  • 36.000 tramite scorrimento dei concorsi, idonei inclusi;
  • 2 mila identificati tra gli aspiranti presenti nelle GaE.

Va infine precisato che i numeri appena riportati sono le richieste previste dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, che dovranno essere confermate dal MEF.

I numeri delle supplenze

Rimane da capire quanti saranno i posti destinati ai precari per le supplenze. Secondo i dati elaborati il 5 novembre 2022 dal Ministro, per l'anno appena trascorso i posti erano 217.693, con un picco alle superiori. Questa la suddivisione:

  • Circa 78.000 alle superiori;
  • Circa 54.000 alle scuole medie;
  • Circa 67.000 alle scuole primarie;
  • Circa 17.000 alle scuole dell'infanzia.

Numeri che confermano il costante aumento percentuale del fenomeno che dal 2015/16 al 2020/21 ha visto addirittura un incremento del 112%, con un passaggio da 100.277 unità a 212.407 unità.

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