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Ritardo su Pnrr e asili nido. Secondo la Corte dei conti l'Italia non sta investendo adeguatamente i fondi a disposizione. Valditara accusa l'ultimo esecutivo. it-IT Editoriale 2022-12-14T15:14:54+01:00
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PNRR e asili nido. Per la Corte dei conti l'Italia è in ritardo. Valditara: "È colpa del vecchio governo"

Ritardo su Pnrr e asili nido. Secondo la Corte dei conti l'Italia non sta investendo adeguatamente i fondi a disposizione. Valditara accusa l'ultimo esecutivo.

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La Corte dei conti ha riscontrato un ritardo su Pnrr e asili nido. Sono infatti numerose le criticità che affliggono il piano di potenziamento di asili nido e scuole dell'infanzia previsto dal Pnrr.

I magistrati, nei loro accertamenti, rilevano il mancato rispetto dell'obiettivo intermedio per la selezione degli interventi da finanziare (scadenza prevista il 30 marzo 2022), e il conseguente rischio di inadempienza alle scadenze successive, previste per il secondo trimestre 2023.

Potenziamento asili e Pnrr: cosa prevede il piano a rischio per colpa dei ritardi

Dal Pnrr sono stati destinati ben 4,6 miliardi al potenziamento degli asili nido e delle scuole dell'infanzia. Questa somma dovrebbe seguire la seguente ripartizione:

  • 700 milioni destinati a progetti già in essere, finanziati con fondi nazionali;
  • 2,4 miliardi destinati alla costruzione di nuovi asili nido;
  • 600 milioni destinati alle scuole dell'infazia;
  • 900 milioni destinati alle spese di gestione.

Oltre ai ritardi, va anche considerato che le graduatorie pubblicate, relative ai comuni che si sono aggiudicati i fondi, non hanno ancora carattere definitivo. Solo il 36% dei progetti ha infatti avuto conferma, mentre i restanti sono classificati come "Con riserva".

La richiesta della Corte dei conti ha dunque chiesto al ministero dell'Istruzione di accelerare, così da rientrare nei tempi, pubblicando un elenco aggiornato dei progetti in essere e di quelli da invece presentare ai comuni. La scadenza data al governo è di 30 giorni, tempo ritenuto consono per superare i problemi riscontrati.

La situazione degli asili in Italia. C'è bisogno degli investimenti del Pnrr

La situazione degli asili e delle scuole dell'infanzia non è rosea e i fondi del Pnrr sono fondamentali per garantire un servizio adeguato ai bambini e alle loro famiglie. Attualmente infatti l'Italia garantisce un posto solo al 26,9% dei bambini con meno di 3 anni. Uno standard inferiore a quello europeo del 33% previsto nel 2010.

Delle regioni italiane si posizionano sopra questo valore solo:

  • Valle D'Aosta (43,9%);
  • Umbria (43%);
  • Emilia-Romagna (40,1%);
  • Toscana (37,3%);
  • Lazio (34,3%);
  • Friuli-Venezia Giulia (33,7%)

Le restanti regioni si piazzano tutte tra il 25% e il 30%. Tre invece quelle tristemente in coda a questa graduatoria, con percentuali nettamente al di sotto del valore di riferimento europeo:

  • Sicilia (12,4%);
  • Calabria (10,9%);
  • Campania (10,4%)

Il solito divario tra nord e sud si riscontra anche nell'ultimo rapporto annuale redatto dall'Osservatorio sulla povertà educativa. Il report #conibambini, promosso da Con i Bambini e Openpolis, testimonia come tutti i territori sotto il 10% siano province del meridione (Ragusa, Caltanissetta, Cosenza, Caserta).

Le differenze si vanno ulteriormente ad accentuare paragonando i comuni polo, dove in media si supera la soglia del 33%, per scemare in percentuale man mano che si procede verso i comuni più periferici.

Valditara vuole accelerare e rimpalla le responsabilità al vecchio governo

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara riconosce i ritardi ma garantisce che non comporteranno la perdita dei finanziamenti. Valditara ha puntualizzato che è stato attivato un sistema di supporto e accompagnamento per garantire sostegno e supporto a scuole ed enti che devono attuare i loro progetti.

Tra gli obiettivi perseguiti, anche la semplificazione rivolta ai Comuni, che potranno attivare le gare e richiedere preventivi in maniera più snella. In generale si cercherà di ridurre la burocrazia, insieme al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, per aumentare l'efficacia e la celerità dei progetti.

Il ministro ha inoltre precisato che il ritardo maturato fa riferimento a un cronoprogramma stabilito a marzo 2022, quindi durante il vecchio governo. La situazione sarebbe quindi compromessa dall'operato del suo predecessore, Patrizio Bianchi.

Al di là dei rimpalli di responsabilità, il ministro Valditara si è detto consapevole dell'importanza che queste opere hanno per le famiglie italiane. Di conseguenza ha garantito il massimo impegno a risolvere le criticità esposte dalla Corte dei conti.

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