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Fissata per oggi la riapertura in presenza delle scuole, al netto di alcune regioni e di molti comuni sparsi nel territorio nazionale. Qual è la situazione? it-IT Editoriale 2022-01-10T12:44:20+01:00
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Rientro a scuola il 10 gennaio: regioni e comuni contro le disposizioni del Governo

Fissata per oggi la riapertura in presenza delle scuole, al netto di alcune regioni e di molti comuni sparsi nel territorio nazionale. Qual è la situazione?

Redazione Universo Scuola
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Dopo i dibattiti della settimana scorsa sul rientro a scuola, alla fine il Governo ha ribadito la sua posizione ufficiale: tutti in classe a partire da oggi 10 gennaio.

La decisione dell'esecutivo non è stata tuttavia accolta con soddisfazione dalle amministrazioni locali e regionali. Di conseguenza, alcune regioni hanno posticipato il ritorno degli studenti dalle vacanze natalizie, in un panorama comunque molto frammentato.

Vediamo qual è quindi la situazione.

Dove si rientra a scuola oggi 10 gennaio?

Di fronte all'idea di posticipare la riapertura delle scuole agli studenti, il Ministro dell'Istruzione ha sottolineato che:
"Il contagio non è avvenuto nelle scuole, l'aumento dei casi si è registrato quando la scuola era chiusa. Insistere sulla presenza è una misura sanitaria importante che permette ai ragazzi di essere in una situazione controllata."
Si trovano d'accordo con la posizione del Ministero alcuni governatori regionali. Secondo il presidente della Liguria Giovanni Toti, la chiusura delle scuole non limita i contagi né le interazioni sociali dei ragazzi. Un po' come avviene per le influenze stagionali, conclude il governatore, con il Covid si arriverà a convivere.

Dello stesso avviso sono anche i presidenti di Veneto ed Emilia Romagna. Secondo Zaia e Bonaccini, infatti, la DaD e il posticipo del rientro dalle vacanze non sono la soluzione all'aumento dei contagi. Piuttosto, è necessario potenziare i sistemi di autodiagnosi e screening degli studenti, nonché l'utilizzo delle mascherine.

Campania e Sicilia: rinviare il ritorno a scuola

Nonostante i malumori, quasi tutte le regioni italiane hanno confermato la riapertura delle scuole nella giornata di oggi. A colpire maggiormente sono quindi le decisioni della Campania e della Sicilia, che hanno posticipato l'apertura degli istituti scolastici.

Didattica a distanza in Campania fino al 29 gennaio

Il provvedimento emanato dal governatore Vincenzo De Luca prevede di rinviare la didattica in presenza delle scuole medie, elementari e dell'infanzia fino al 29 gennaio. Dello stesso avviso anche il presidente dell'ANP Campania Francesco De Rosa.

Secondo un'indagine del sindacato, peraltro, più del 6% del personale scolastico è in quarantena o ha rifiutato di sottoporsi al vaccino, fattore che renderebbe più complicato il rientro a scuola.

Scuola in presenza in Sicilia da mercoledì 13 gennaio

Il governatore Nello Musumeci non ha puntato sulla DaD, quanto su un vero e proprio prolungamento delle vacanze per gli studenti di tutte le scuole. Il rinvio di tre giorni dovrà consentire - nelle intenzioni del governo regionale - di verificare e potenziare l'organizzazione dovuta all'incremento dei contagi.

Il problema qui risiede nelle tempistiche dell'ordinanza, arrivata sabato a segreterie scolastiche già chiuse. Seguirà mercoledì 13 gennaio un'altra riunione della task force.

Scuole chiuse dalle amministrazioni locali: qual è la situazione

Nonostante l'allineamento della maggior parte delle regioni alla decisione del Governo, sono diversi i comuni che hanno disposto una chiusura o un rinvio del rientro a scuola.
In Puglia, la decisione riguarda soprattutto i comuni di:

  • Copertino, in provincia di Lecce, dove il rientro avverrà fra una settimana;
  • Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, con una chiusura di tutte le scuole fino al 15 gennaio.

Situazione simile in Calabria, con molti comuni che hanno reagito all'aumento dei positivi con un rinvio di una settimana per il rientro a scuola. In particolare, sono interessati:

  • San Giovanni in Fiore (Cosenza);
  • Motta San Giovanni (Reggio Calabria) e Reggio Calabria;
  • Taverna, Magisano e Pentone (Catanzaro);
  • tutti i comuni della provincia di Crotone, tranne il capoluogo.

Fino al 29 gennaio è prevista la didattica a distanza per il Comune di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza.

Nel Lazio, a Fumone (Frosinone) la chiusura sarà dal 10 al 21 gennaio, in opposizione all'ordinanza del presidente Luca Zingaretti. Infine, in Piemonte, la chiusura riguarda tutte le scuole di Asti, che rimarranno chiuse ancora una settimana.

Il Governo pronto a impugnare le decisioni locali e regionali

Il Decreto Legge del 24 dicembre limita alla sola zona rossa il potere decisionale degli enti locali di andare in deroga alle disposizioni nazionali. Come si può comprendere, sulla carta questa deroga non comprende il posticipo del rientro a scuola in presenza, a prescindere dall'incremento dei contagi da Covid.

Per questa ragione, il Governo ha deciso di impugnare le ordinanze locali e regionali, ma non prima del Consiglio dei Ministri previsto per il 13 gennaio.

Nel pomeriggio di oggi è comunque attesa una conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi, dove si parlerà anche di scuola. Nella speranza che si ponga un freno al caos di inizio anno che, al netto delle intenzioni, pare non voler scemare.

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