È stato pubblicato il decreto ministeriale relativo alla riforma dell'orientamento scolastico. Il provvedimento, fortemente voluto dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara fa parte delle riforme del PNRR già iniziate dal precedente governo. Il decreto ministeriale contiene le linee guida della riforma. Gli obiettivi sono quelli di ridurre la dispersione scolastica, facilitare l'accesso all'istruzione terziaria e più in generale aumentare la consapevolezza degli studenti nel delicato passaggio da primo a secondo ciclo di istruzione.
Riforma dell'orientamento: competenze chiave e moduli curriculari. 30 ore di orientamento annuali
Già nel 2018 il Consiglio europeo aveva chiesto agli Stati membri di procedere con lo sviluppo delle competenze chiave per i giovani. Queste hanno l'obiettivo di prepararli alla vita adulta e in particolare di favorire l'apprendimento di conoscenze utili all'ambito lavorativo.
Le competenze chiave vanno certificate alla fine dei vari cicli scolastici. Dopo l'esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, in allegato al diploma finale va rilasciato anche il "Curriculum dello studente", come riportato nel decreto legislativo 13 aprile 2017, numero 62.
Per favorire il riorientamento, quindi il passaggio da una scuola all'altra, le certificazioni possono essere rilasciante anche al termine di ogni anno della scuola secondaria. Questo dovrebbe garantire una maggiore flessibilità, specie nel primo biennio di secondaria di secondo grado, per cambiare la scelta presa alla fine delle scuole medie.
A partire dall'a.s. 2023/2024 sono previste 30 ore di orientamento, anche extra curriculari nella scuola secondaria di I e II grado. Per quanto riguarda l'ultimo triennio della secondaria di II grado le 30 ore devono invece essere curriculari, per ciascun anno scolastico.
La ripartizione delle 30 ore è libera, senza seguire una ripartizione settimanale. La misura rafforza quanto inizialmente previsto dal PNRR, che riservava le 30 ore solo alle classi quarte e quinte della secondaria di II grado.
Prevista inoltre l'integrazione di moduli di orientamento con i PCTO o con altre attività di orientamento relative al sistema di formazione superiore.
Cos'è l'E-Portfolio
Gli apprendimenti personalizzati facenti parte dei moduli di 30 ore vengono registrati in un E-Portfolio. Questo portfolio digitale racchiude le competenze degli studenti, fornendo un quadro unitario e integrato del percorso di studi, delle competenze, delle esperienze svolte e dei loro maggiori punti di forza.
Formazione docenti e docente tutor
Un aspetto fondamentale della riforma dell'orientamento è l'aggiornamento delle competenze del personale docente. Ogni scuola secondaria, sia di I che di II grado, dovrà infatti individuare i docenti tutor. Questa figura deve dialogare con gruppi di studenti, al fine di:
- Aiutare gli studenti a esaminare e rivedere le parti fondamentali del proprio E-Portfolio;
- Essere consigliere delle famiglie, così da favorire le scelte formative e professionali degli studenti.
I docenti saranno formati relativamente all'orientamento già a partire dal loro anno di prova. Sarà anche prevista una formazione in servizio. I docenti tutor avranno attività di formazione riservate, in coordinazione con dei nuclei di supporto appositamente istituiti dagli USR.
Riforma dell'orientamento e opportunità per gli studenti: campus formativi, piattaforma digitale e job placement
La riforma dell'orientamento prevede una serie di novità utili per gli studenti e per le loro famiglie. Si procederà ad esempio con la sperimentazione di campus formativi. Questi avranno lo scopo di presentare una panoramica riguardo tutti i percorsi secondari, così da garantire un accompagnamento personalizzato e favorire anche l'eventuale riorientamento.
Sia gli studenti che le famiglie avranno anche a disposizione una piattaforma digitale. Il sistema garantirà informazioni sul tema dell'orientamento, dell'offerta scolastica e di dati territoriali relativi alla formazione terziaria e al passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Secondo la riforma infatti, la conoscenza delle esigenze territoriali dal punto di vista professionale, è un fattore fondamentale per le scelte degli studenti.
Verrà inoltre estesa alla scuola un'attività di "Job Placement". Sarà infatti istituita una figura in ogni scuola che terrà un dialogo con le famiglie alla luce dei dati trasmessi dal MIM riguardo le prospettive occupazionali.
L'attuazione della riforma per l'orientamento: risorse e monitoraggio
Le risorse a disposizione delle scuole sono relative a piani e programmi nazionali ed europei facenti riferimento al MIM. Disponibili anche fondi da iniziative locali, regionali, promosse da atenei, enti locali e altre organizzazioni territoriali.
Sarà possibile inoltre far confluire le risorse in tanti diversi percorsi e interventi di promozione dell'orientamento. Tra questi:
- Nuove competenze e/o linguaggi;
- Sviluppo della formazione terziaria degli ITS Academy;
- Didattica digitale integrata;
- Promozione di interventi per ridurre il divario e la dispersione scolastica.
Va infine considerato che le attività e più in generale l'attuazione delle Linee guida saranno costantemente monitorate. Alla luce di ciò, i processi possono essere aggiornati e rimodulati per migliorarne l'efficacia.