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Per il ministro dell'Istruzione Valditara bisogna trovare i soldi per valorizzare gli insegnanti, ma Meloni nega i fondi chiesti dai sindacati. La situazione. it-IT Editoriale 2022-11-08T16:58:03+01:00
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Rinnovo contratto scuola e arretrati stipendi: Meloni nega i soldi richiesti dai sindacati. Valditara: "Bisogna trovare soldi freschi"

Per il ministro dell'Istruzione Valditara bisogna trovare i soldi per valorizzare gli insegnanti, ma Meloni nega i fondi chiesti dai sindacati. La situazione.

Redazione Universo Scuola
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Il rinnovo del contratto scuola rimane un argomento caldo anche per il nuovo governo Meloni. La situazione continua a essere in stallo e le attenzioni del governo sembrano tutte rivolte a fronteggiare la crisi energetica.

Nel mentre preoccupa anche la situazione degli arretrati del personale scolastico. Serve dunque urgentemente un piano per rinnovare il contratto e per reperire i fondi, invocati tanto dai sindacati quanto dal ministro Valditara.

Rinnovo contratto scuola: le dichiarazioni del ministro Valditara

Sin dal suo insediamento il ministro dell'Istruzione e del Merito ha mostrato la volontà di affrontare la questione legata al rinnovo contrattuale e all'erogazione degli arretrati.

Non un mero problema economico, ma uno step fondamentale per valorizzare la figura dell'insegnante, ridando dignità ad una professione fondamentale per realizzare quella scuola serena e responsabile tanto desiderata proprio dal ministro Valditara.

Serve però l'immissione di "Soldi freschi" ha dichiarato il ministro. Bisogna infatti trovare unacifra considerevole da destinare alla scuola, in un momento complicato come quello contemporaneo, segnato dall'emergenza del rincaro energetico e dalla crisi politica per la guerra in Ucraina.

Rinnovo e arretrati: le cifre necessarie al nuovo contratto

Per rinnovare il contratto scuola e provvedere al saldo degli arretrati è richiesto un importante sforzo economico. Si parla infatti delle seguenti cifre:

  • 622,9 milioni per il 2019;
  • 963 milioni per il 2020;
  • 2021,3 milioni per il 2021.

Gli arretrati maturati fino al 2022 equivalgono inoltre ad altri 5,6 miliardi - costo una tantum - per un peso effettivo sul saldo di circa 3,5 miliardi. È già previsto uno spostamento della cifra riservata al rinnovo del CCNL comparto scuola dal 2022 al 2023.

Confermato inoltre lo spostamento di 340 milioni dal MOF al contratto scuola, come richiesto più volte dai sindacati in questi mesi durante le operazioni di rinnovo del CCNI del salario accessorio.

Rimane però che la cifra spostata è poco influente sulla situazione complessiva, dato che produrrebbe un aumento in busta paga di appena 15-20 euro, contro la richiesta di partenza sindacale di 50-60 euro.

L'inadeguatezza della cifra di cui sopra si evince anche volendo fare un ipotetico calcolo degli arretrati di un docente laureato di scuola secondaria di II grado classe 28. Considerando gli aumenti ipotetici:

  • + 120 euro lordi al mese (2021);
  • +70 euro lordi al mese (2020);
  • +30 euro lordi al mese (2019);

Si arriverebbe a un totale di 3120 euro lordi di arretrati, comprensivi di tredicesima, che diventerebbero tra i 2873 a 2652 euro netti con trattenuta al 35/40%.

La posizione dei sindacati sul rinnovo contrattuale

I sindacati si trovano tra l'incudine e il martello, conil governo che nicchia sulla possibilità di erogare altri fondi entro il 2022 e i docenti che esasperati chiedono di accontentarsi delle cifre proposte, pur essendo consci della distanza tra la richiesta sindacale e la realtà dei fatti.

La scuola rimane dopotutto l'unico settore della pubblica amministrazione a non aver concluso le trattative per il rinnovo contrattuale, scaduto per altro da ormai 4 anni.

Il presidente dell'Aran Antonio Naddeo ha perso le speranze per un miglioramento contrattuale, a seguito del taglio di 3,5 mld previsto per le PA nel prossimo triennio.

Sempre secondo Naddeo, il contratto scuola sta incontrando molte difficoltà ad essere rinnovato anche perché include al suo interno diverse professionalità ognuna con esigenze diverse.

Nessuna buona notizia nemmeno per il rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024, con risorse stanziate solo per il pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale.

I sindacati si troveranno dunque a dover scegliere tra la possibilità di rimandare ad oltranza le trattative sul CCNL 2019-21 o se accontentarsi: con lo spostamento dei fondi del MOF si potrebbe giungere in definitiva a un aumento di 120 euro complessivi per i docenti e meno di 90 euro circa per il personale Ata, con unsaldo degli arretrati tra i 2.000 e i 2.500 euro a lavoratore.

Secondo Pacifico di Anief il governo deve però prendersi le sue responsabilità e fare fronte alle emergenze che riguardano il mondo della scuola.

Si deve dunque procedere con la chiusura del rinnovo 2019/21 con annesso spostamento dei 340 milioni del MOF ma bisogna poi subito provvedere ad approvarenuove risorse per il rinnovo successivo.

Pacifico mostrerà ai ministri Valditara e Calderone dei dossier per suggerire il ritrovamento di fondi per aiutare da subito, in sede di legge di Bilancio, docenti e Ata italiani, che attualmente sono i peggiori d'Europa per quanto riguarda gli stipendi.

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