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Rientro in aula senza mascherine e senza impianti di aerazione: i fondi del Pnrr non basterebbero. it-IT Editoriale 2022-08-03T13:21:36+02:00
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Scuola, ritorno in classe a settembre: dibattito (ancora) aperto su mascherine e sistemi di aerazione

Rientro in aula senza mascherine e senza impianti di aerazione: i fondi del Pnrr non basterebbero.

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Il rientro in classe non è poi così lontano: tra poco più di un mese bambini e ragazzi torneranno a sedersi tra i banchi di scuola e, considerando che l'emergenza Covid-19 non accenna a terminare, il Governo sta continuando a lavorare per non farsi cogliere impreparato con il sopraggiungere della stagione più fredda.

Le misure previste

Secondo quanto trapelato finora, la situazione verrà monitorata giornalmente. Le scuole dovrebbero ripartire senza obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale (quindi le mascherine) e, almeno al momento, non è previsto il rinnovo del protocollo di sicurezza anti Covid previsto per le scuole che scadrà il 31 agosto.

I tecnici, quindi, stanno lavorando per individuare nuove misure che potrebbero essere attivate nel momento in cui la situazione epidemiologica dovesse nuovamente peggiorare. Considerando che per tutta l'estate le mascherine non sono state utilizzate (nemmeno ai concerti con milioni di spettatori) non avrebbe alcun senso reintrodurle negli ambienti scolastici, soprattutto se la curva epidemiologica continua a scendere.

In sintesi, gli studenti riprenderanno le lezioni senza indossare la mascherina.

Sistemi di aerazione inesistenti

A esprimersi in merito alle decisioni previste è Antonello Giannelli, presidente dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi), che si dichiara neutrale sull'argomento in quanto "ci basiamo su quello che dicono le autorità sanitarie, sono loro che devono indicarci cosa fare". Secondo il presidente, non è possibile sapere adesso cosa accadrà a metà settembre e sarebbe inutile tornare a indossare le mascherine tenendo conto dell'endemizzazione in corso, con sintomi decisamente più lievi e meno duraturi.

Walter Ricciardi, ordinario di Igiene alla Cattolica e consulente del ministro alla Salute Roberto Speranza, invece, fa riferimento agli impianti di aerazione: "Prima di parlare delle mascherine, si sarebbero dovute seguire le indicazioni sull'aerazione. Purtroppo però - sottolinea - risulta che le scuole non siano attrezzate. Con l'istallazione di impianti efficienti si sarebbe potuto abbassare il rischio del contagio".

Sempre sui sistemi di aerazione si è espresso il biologo Alessandro Giuliani, che discolpa i dirigenti scolastici sulla loro mancata installazione che, a suo dire, era un dovere degli enti locali.

Cavalcando l'onda della campagna elettorale, anche Matteo Salvini ha espresso la sua opinione: "l nostro impegno sarà superare la didattica a distanza, le mascherine obbligatorie, i bimbi a casa per mesi. Da settembre scuola in presenza per tutti per rispetto degli insegnanti, delle famiglie e degli alunni".

Peccato, però, che i sistemi di aerazione sono presenti solo nel 3% degli istituti scolastici italiani. Il motivo è da ricercare nei fondi ricevuti dai dirigenti scolastici (da Decreto Sostegno, Decreto Sostegni Bis e vari decreti Aiuti) che, ovviamente, vanno destinati a vari settori e ogni scuola ha le sue priorità. Il Decreto Sostegni Bis, per esempio, ha stanziato 350 milioni di euro, ma non tutti sono stati previsti per l'installazione di sistemi aerazione, bensì per sopperire a qualunque emergenza derivante dalla pandemia.

Si poteva attingere dai fondi del Pnrr?

Partendo dal presupposto che l'installazione di sistemi di aerazione in tutte le scuole d'Italia costerebbe circa 700 milioni di euro (1000-2000 euro per aula per un totale di 370mila aule), servirebbe almeno 1 miliardo di euro.

Su questo, il presidente della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto ha precisato che servirebbero almeno 2 miliardi di euro. "In questo caso posso dare una risposta di merito perché faccio parte della commissione ministeriale per le linee guida per le 212 nuove scuole realizzate con i fondi del Pnrr - ha dichiarato - in commissione ne abbiamo largamente discusso". E ha proseguito spiegando perché, nonostante le linee guida puntino all'installazione di ventilazione meccanica, non sia possibile metterle in pratica:

  • l'inserimento di un sistema di questo tipo prevede un intervento strutturale, ad esempio al sistema elettrico della scuola, quindi le cifre necessarie raddoppierebbero;
  • i fondi del Pnrr sono mirati all'investimento, quindi non possono essere utilizzati per l'ordinaria manutenzione degli impianti.

D'altronde, i sistemi di ventilazione meccanica senza manutenzione possono rivelarsi molto pericolosi, esattamente come sottolinea lo stesso Gavosto:"I sistemi di ventilazione meccanica, se non vengono manutenuti in maniera molto efficace in realtà provocano più danni che non averli: se non si cambiano i filtri e non si fa una attività continua di manutenzione si propaga l'aerosol, potenzialmente col virus dentro, in misura ancora maggiore, quindi bisogna essere sicuri che le scuole abbiano le risorse e anche la volontà di fare una manutenzione continua ed efficace".In poche parole, se i sistemi di ventilazione sono necessari, i problemi pratici diventano talmente tanto insormontabili da far decadere qualunque idea sul nascere. Si attendono i prossimi giorni per ulteriori aggiornamenti da parte del Governo.

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