Universoscuola
Situazione insostenibile nelle scuole, al freddo e al gelo. Studenti in ipotermia e costretti a manifestare. Intervengono deputati e Cittadinanzattiva. it-IT Editoriale 2023-01-31T15:00:23+01:00
News

Scuole al freddo, studenti in ipotermia: le indicazioni di Cittadinanza Attiva

Situazione insostenibile nelle scuole, al freddo e al gelo. Studenti in ipotermia e costretti a manifestare. Intervengono deputati e Cittadinanzattiva.

Redazione Universo Scuola
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Le temperature gelide stanno colpendo l'Italia ormai da diverse settimane e, considerando il periodo dell'anno in questione, non c'è niente di cui stupirsi. A destare scalpore, invece, sono le condizioni in cui si trovano le scuole italiane: riscaldamenti spenti, freddo insostenibile, studenti che vanno in ipotermia perché non riescono a riscaldarsi in alcun modo.

Sembra un film da grande schermo, ma non è così: nei giorni scorsi, una bambina di quinta elementare frequentante la scuola Emanuela Loi di Palermo, è stata ricoverata in ospedale proprio per aver accusato chiari segnali di ipotermia in classe. Sempre nel capoluogo siciliano, una corsista universitaria è stata trasportata al pronto soccorso per via del freddo eccessivo.

Ma non è solo la Sicilia a manifestare questo grande disagio: le segnalazioni arrivano da Firenze, Rimini, Valsusa, Cagliari, Bordighera e da qualsiasi zona d'Italia tanto che, in occasione dello sciopero del 30 gennaio, gli studenti hanno manifestato a suon di"Meglio fuori, che dentro al freddo". E come dar loro torto?

L'appello di Fabio Cirino

In merito a quanto accaduto a Palermo, il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino ha colto la palla al balzo per fare un appello al ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (che, recentemente, ha parlato di possibili differenze di stipendio tra i docenti di nord e sud): "Auspichiamo un immediato intervento da chi di competenza per risolvere questa situazione d'emergenza - ha esordito - e rigettiamo ogni ipotesi di autonomia differenziata o di differenziazione di stipendi che tendono ad aumentare le diseguaglianze regionali già esistenti. Il ministro Valditara parla di stipendi diversificati per gli insegnanti e di finanziamenti privati quando il sistema di istruzione pubblico soffre già di disparità e di diseguaglianze inaccettabili. Non esistono livelli essenziali di prestazione e occorrerebbero parametri uniformi di prestazione, di strutture e dotazioni in tutto il paese, che purtroppo non ci sono. Non possiamo più a lungo tollerare soluzioni che rischiano solo di far aumentare il gap esistente tra Sud e Nord, penalizzando sempre il Mezzogiorno", ha concluso, attaccando palesemente la proposta di Valditara.

La replica di Gaetano Amato

A seguito di quanto accaduto, si è espresso anche Gaetano Amato, deputato del Movimento 5 Stelle in commissione istruzione: "Il caso dell'alunna di quinta elementare che a Palermo è andata in ipotermia perché nella sua scuola non funziona il riscaldamento è emblematico della situazione insostenibile che vivono molti nostri studenti in alcuni istituti. La vera priorità è questa: restituire dignità alle scuole - ha sottolineato - partendo dal rendere gli edifici scolastici dei luoghi sicuri, accoglienti e privi di rischi per i nostri ragazzi. Peccato che invece al governo ci sia chi come Valditara perda tempo a sproloquiare sul riesumare le gabbie salariali dando più soldi a chi lavora al Nord, o chi come Salvini parli della prima pietra del Ponte sullo Stretto. Sono persone scollegate dalla realtà"

Le indicazioni di Cittadinanzattiva su come agire

Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, ha evidenziato come le famiglie siano realmente preoccupate della situazione attuale e che, di conseguenza, le manifestazioni siano più che legittime.

Ad aggravare il tutto c'è anche la carenza di personale tecnico, "in quanto l'ente proprietario, Comune, Provincia o Città Metropolitana, non sempre riesce ad intervenire tempestivamente rispetto alle segnalazioni dei dirigenti scolastici", ha aggiunto Bizzarri.

A suo dire, la salute viene prima del diritto allo studio: "Trattandosi di situazioni che possono provocare gravi danni alla salute dei più piccoli, come l'ipotermia, la tempestività è essenziale. Per scongiurare che si verifichino episodi di altrettanta gravità - ha continuato - sollecitiamo i dirigenti scolastici affinché esercitino il potere di sospendere le attività didattiche in presenza, trattandosi di eventi emergenziali, e magari di attivare la Dad per non penalizzare studenti e docenti." I presidi, quindi, sono autorizzati ad attivare la Dad in caso di malfunzionamento dei riscaldamenti. D'altra parte, però, Bizzarri sottolinea che l'ente proprietario "in quanto responsabile della manutenzione dell'edificio scolastico e dei suoi impianti, previa segnalazione del dirigente scolastico, è tenuto ad intervenire tempestivamente, altrimenti studenti, genitori, docenti della scuola, possono mettere in atto anche una diffida nei suoi confronti."

Si associa anche Concetto Trifilò, segretario regionale di Cittadinanzattiva Sicilia, che parla di "situazioni davvero intollerabili", dato che all'interno della scuola gli studenti dovrebbero sentirsi al sicuro. "Non possiamo immaginare che si metta a rischio l'incolumità degli studenti a causa del rincaro energetico o per ritardi negli interventi di manutenzione degli impianti di riscaldamento nelle scuole" ha concluso.

Pertanto, Cittadinanzattiva invita studenti e famiglie ad inviare segnalazioni di mancato riscaldamento delle aule scolastiche alla mail scuola@cittadinanzattiva.it.

Cosa dice la Legge

Eppure, la Legge parla chiaramente: le scuole devono rispettare determinati parametri, compreso quello relativo alla temperatura che dovrebbe aggirarsi intorno ai 20°C. Inoltre prevede:

  • Mq lordi per classi compresi tra 166 e 307;
  • Mq lordi totali per alunno tra 6,65 e 12,28;
  • Altezza di 3 metri in aule ed uffici;
  • Area minima per la costruzione di edifici scolastici: da 6.620 a 33.900 mq;
  • 1,96 mq netti per alunno in classe;
  • Numero massimo di 25 alunni per classe;
  • Temperatura 20°C + 2°C;
  • Umidità 45-55%;
  • Luminosità sui tavoli da disegno e sulle lavagne: 300 lux;
  • Livello rumorosità massima continua: 35 dB.

E non è finita, perché il Decreto legislativo n.81/2008 stabilisce che la temperatura nei mesi estivi deve essere compresa tra 24°C e 27°C, mentre in inverno deve variare tra i 18°C e i 22°C. In tutte le classi la tolleranza ammessa è di 1°C.

Cosa possono fare docenti e personale ATA

Nell'aprile 2015, la Corte di Cassazione ha decretato che i datori di lavoro sono obbligati a tutelare la salute psico-fisica dei loro dipendenti, assicurando loro locali lavorativi che abbiano condizioni ottimali. Nel caso in cui quest'obbligo venga violato e, quindi, venga meno la tutela psico-fisica del lavoratori, questi ultimi possono non lavorare pur mantenendo il diritto alla retribuzione.

Cosa possono fare gli studenti

Nel momento in cui la temperatura presente in classe non rispetta la norma vigente, gli studenti sono autorizzati a uscire dalla classe, se non dall'edificio stesso, e a organizzare un'eventuale manifestazione che, per chi non lo sapesse, è legittimata dall'art.21 della Costituzione (diritto di manifestazione) e dall'art.1 c.4 dello statuto degli studenti e delle studentesse.

Articoli correlati:

Redazione Universo Scuola

Siamo un gruppo di appassionati ed esperti nel campo dell'istruzione e del copywriting, uniti dalla missione di fornire al personale scolastico informazioni, guide e approfondimenti di alta qualità. Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento professionale per docenti, personale ATA e dirigenti, aiutandoli a crescere e a eccellere nel loro ruolo.

Condividi l'articolo
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Newsletter

Resta aggiornato

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle notizie migliori nella tua email

Formazione e tirocinio

Cosa posso insegnare

Articoli più letti