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La scuola italiana è sempre violenta. Due nuovi casi che coinvolgono docenti, dirigenti e genitori. Servono provvedimenti per garantire sicurezza e serenità. it-IT Editoriale 2023-02-03T14:46:26+01:00
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Sempre più casi di violenza a scuola: una madre picchia una maestra e un docente prende a pugni un ds.

La scuola italiana è sempre violenta. Due nuovi casi che coinvolgono docenti, dirigenti e genitori. Servono provvedimenti per garantire sicurezza e serenità.

Redazione Universo Scuola
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Ancora nuovi casi di violenza nelle scuole italiane. Questa volta gli studenti non c'entrano nulla: a essere coinvolti sono docenti, dirigenti scolastici e genitori. Segno evidente di una situazione di degrado che coinvolge tutti gli interpreti che gravitano intorno all'universo scolastico.

In provincia di Cuneo, una maestra elementare è stata aggredita dalla madre di un alunno di quella scuola, mentre nel veneziano un professore di scuola media ha aggredito il suo dirigente scolastico all'interno dell'istituto stesso.

Maestra elementare aggredita dalla madre di un alunno

La storia della maestra elementare aggredita in provincia di Cuneo ha dell'incredibile. La docente, uscendo da un supermercato si è infatti vista avvicinare da una donna. Questa si è scoperta essere la madre di un alunno che frequentava la scuola dove la maestra lavora da vent'anni.

Da lì a breve, la donna avrebbe cominciato a insultare e minacciare l'insegnante, per poi prenderla per i capelli e picchiarla. Un gesto già di suo sconsiderato, ma ancora più assurdo se si pensa che la maestra in questione non era nemmeno la docente del figlio della signora.

Perché allora tanta rabbia? La madre ha dichiarato di essere delusa dalla scuola del figlio, rea di non prendersi cura al meglio del bambino iscritto lì da tre anni. La docente quindi sarebbe stata aggredita solo perché parte dell'istituto.

La maestra, dolorante e sconvolta è stata soccorsa da un ventenne rivelatosi essere proprio un suo ex alunno. È stata subito trasportata in ospedale per accertamenti date le sospette lesioni al collo e alle vertebre: gli esami hanno fortunatamente dato esito negativo.

L'insegnante ha infine sporto denuncia. Intanto la comunità è rimasta basita dall'accaduto. Il marito della maestra ha ovviamente vissuto l'episodio con grande paura per la consorte, mentre il sindaco del paese, Luigi Gallo, ha voluto sottolineare la bontà della maestra, da sempre stimata per le sue doti umane e professionali.

Docente contro dirigente: violenza nei corridoi della scuola. L'insegnante rischia il posto

Un altro episodio recente ha avuto luogo alla scuola media Giacomo Leopardi di Mira Taglio, in provincia di Venezia, il 30 gennaio. Qui un professore ha violentemente aggredito il proprio dirigente scolastico, tra i corridoi della scuola, per di più proprio di fronte agli alunni.

Il preside, che non vuole dichiarare il nome del professore coinvolto nell'episodio, ha raccontato che quest'ultimo ha cominciato a inveire contro di lui a pochi minuti dall'inizio della giornata lavorativa. La discussione sarebbe dunque degenerata velocemente, al punto che i presenti hanno subito avvertito i carabinieri.

La lite è sfociata in un vero e proprio episodio di violenza fisica, in quanto il docente ha cominciato a sferrare pugni contro il suo preside. I due uomini sono stati separati dai carabinieri che hanno poi immobilizzato il professore, scortandolo in caserma.

Le dichiarazioni di Paolo Parolini, il giovane dirigente trentacinquenne aggredito, fanno trasparire un grande sconforto:
"Il diverbio è nato per motivi professionali. Ciò che più mi dispiace è che così tanti ragazzi presenziassero alla scena: le ferite interiori di chi assiste ad un'aggressione sono ben più gravi di quelle fisiche che ho subito e delle quali non conservo già più alcuna traccia"

L'Ufficio Scolastico Regionale sull'episodio: nessuna conseguenza per il dirigente

La palla passa all'Ufficio Scolastico regionale che deve decidere sui provvedimenti disciplinari da prendere relativamente all'accaduto. Dalla ricostruzione, è possibile supporre che non ci sarà alcuna conseguenza grave per il dirigente scolastico, anche se le dinamiche della situazione vanno meglio ricostruite.

Il docente potrebbe invece essere licenziato ma, per l'appunto, è ancora presto per capire quale sarà l'esito definitivo della faccenda. Intanto però, tutto il personale scolastico, gli alunni e i loro genitori, hanno mostrato la propria solidarietà al preside che, proprio grazie a quest'ondata di affetto, è tornato in servizio sin dal giorno successivo.

Violenza a scuola: troppi casi negli ultimi tempi

La triste realtà è che la violenza a scuola è ormai all'ordine del giorno, al punto di non fare quasi più notizia. Dal caso della docente colpita dai proiettili di una pistola giocattolo, che ha innescato la ormai celebre polemica Valditara-Littizzetto, ai tantissimi episodi di bullismo, non c'è mai da star tranquilli.

È evidente allora che la violenza nelle scuole è un problema sistemico, strutturale. Bisogna dunque intervenire su più livelli, con l'assoluto supporto delle istituzioni. Apprezzabili le tante attività proposte contro il bullismo e il cyber-bullismo, ma la sensazione è che dopo la pandemia, la situazione sia sempre più difficile da controllare.
Appare dunque ogni giorno più necessaria la presenza di supporto psicologico negli istituti e di una sempre maggiore attenzione nei confronti della salute mentale, così da disinnescare preventivamente queste dinamiche violente.

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