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Il docente-tutor di Valditara farà il suo esordio già a settembre 2023. Molte le perplessità da parte dei sindacati, probabili modifiche in arrivo. it-IT Editoriale 2023-01-10T15:54:38+01:00
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Valditara propone la figura del docente tutor, i sindacati chiedono una maggiore riflessione

Il docente-tutor di Valditara farà il suo esordio già a settembre 2023. Molte le perplessità da parte dei sindacati, probabili modifiche in arrivo.

Redazione Universo Scuola
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Le Linee Guida per l'Orientamento fornite dal Ministero dell'Istruzione e del Merito capitanato dal ministro Giuseppe Valditara illustrano chiaramente i compiti che dovrebbero essere svolti da una nuova figura, quella del docente-tutor: supervisionare gli alunni, mantenere un rapporto con le famiglie, coordinare le classi e curare la documentazione del percorso degli studenti.

Si tratta di mansioni già note, dato che già circa vent'anni fa si era discusso in merito all'introduzione di una figura molto simile, ampiamente osteggiata dai sindacati. E nonostante gli anni siano trascorsi, sembra che la storia sia destinata a ripetersi.

Chi è il docente-tutor

Valditara ha annunciato che da settembre 2023 verrà introdotta in ogni classe la figura del docente tutor che, ha spiegato, "dovrà avere una formazione particolare, e anche essere pagato di più, lavorando in team con gli altri insegnanti". Inoltre, avrà il compito di seguire i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà di apprendimento, così come quelli che essendo particolarmente bravi tendono ad annoiarsi e hanno bisogno di lavorare diversamente.

Ma non solo, perché il docente-tutor dovrà anche supportare l'orientamento tra un corso di studi e l'altro dato che, sempre secondo Valditara, è necessario "dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi".

La sfida principale fissata al momento è riuscire a combattere la dispersione scolastica che a oggi, in Italia, ammonta al 13,2% nei ragazzi con un'età compresa tra i 15 e i 19 anni. L'obiettivo consiste nel far scendere questo dato sotto il 10%.

La replica dei sindacati al docente-tutor

L'introduzione della nuova figura scolastica non ha entusiasmato particolarmente i sindacati. In primis, ecco Elvira Serafini, segretaria generale SNALS-Confsal che, in una nota, ha sottolineato che "la figura del docente tutor, nei termini in cui è stato annunciato dal ministro dell'istruzione Valditara, meriti una seria riflessione. [...] La responsabilità didattica ed educativa appartiene al collegio dei docenti che dovrebbe in totale autonomia procedere alle scelte organizzative più coerenti con i bisogni educativi di studentesse e studenti [...] Sul piano pratico i compiti tutoriali sono esercitati, come è giusto che sia, da tutto il team docente. Anche in questo caso avremmo preferito che il ministero avesse avviato un confronto con le parti sociali prima di imporre dall'alto soluzioni organizzative che rientrano nelle prerogative delle scuole, le quali esercitano la loro funzione in piena autonomia dovendo rispettare solo le norme generali ed principi fondamentali delle norme in materia di istruzione"Alla Serafini si accoda anche Ivana Barbacci, di Cisl Scuola: "Mi aspetto che il ministro Valditara ci convochi per concertare queste nuove figure che ha in mente - ha dichiarato - soprattutto perché sono figure che vanno contemplate dal contratto, serve una regolamentazione dei carichi di lavoro e dei compensi, serve un intervento organico e non a spot"La sindacalista è aperta a un confronto con il Ministero, tanto da aggiungere: "Incontriamoci, parliamo delle idee del nuovo ministro, rendiamole compatibili con i percorsi e partecipiamo ad un nuovo modo di approcciare la scuola in maniera più personalizzata"Un'altra risposta è arrivata celermente anche da Rino Di Meglio, di Gilda degli Insegnanti: "Sicuramente l'idea del ministro è originale - ha esordito - ovviamente la discussione va portata nella sede del prossimo contratto, successivo a quello attualmente in chiusura. Occorrono innanzitutto notevoli stanziamenti, anche perché in questo momento i gruppi classe a cui si riferisce il ministro sono oltre 370mila"Di Meglio ha, poi, sottolineato come sia indispensabile definire accuratamente le caratteristiche che dovrà avere questa figura:"che dovrebbe essere, non solo formata, ma di comprovata esperienza e con almeno una ventina di anni di insegnamento effettivo. Allo stato attuale non sembra, a partire dalla cronica scarsità di risorse, una semplice passeggiata"

E gli studenti "difficili"?

Il discorso del ministro Valditara fila liscio e l'idea sembra davvero allettante; quello che molti si chiedono è, però, come mai una figura così formata e competente come il docente-tutor debba seguire gli studenti più bravi e brillanti e non, invece, i ragazzi che riscontrano problemi nell'apprendimento scolastico.

Di questa opinione sembra essere la maggior parte delle associazioni sindacali, soprattutto se si fa riferimento ai dati OCSE e Invalsi: oltre la metà dei giovani italiani non è in grado di raggiungere le competenze minime in italiano, matematica e inglese. Di conseguenza, non sarebbe meglio destinare la supervisione del docente-tutor proprio a questi soggetti con maggiore difficoltà?

Da non sottovalutare, poi, il coinvolgimento da parte del ministro degli "studenti più bravi": se, mediamente, i 3/4 di una classe avrebbero quindi necessità del docente-tutor, non converrebbe ridurre il numero dei componenti per classe già a partire dalla scuola primaria?

Le carte sono ancora tutte da giocare.

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