Ieri, 3 maggio, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato ad un Question Time. Le interrogazioni, rivoltegli da parlamentari sia di destra che di sinistra, hanno toccato temi decisivi riguardanti la scuola italiana. Abbandono scolastico con annessa crisi degli studenti delle regioni del Sud, autonomia differenziata, attuazione Pnrr, Family Act, reclutamento docenti: questi i temi su cui Valditara è intervenuto nel corso dell'iniziativa.
Dispersione scolastica e dimensionamento. Il Sud in crisi
Interrogato sulla questione relativa all'abbandono scolastico diffuso soprattutto nelle scuole del sud Italia, Valditara ribadisce l'intenzione di elaborare strategie che tengano conto delle richieste che arrivano dalle Regioni per affrontare il diverso costo della vita. Nel caso del Sud questo significa seguire "L' Agenda Sud" e continuare a utilizzare risorse specifiche per il territorio. Ciò non significa fare ricorso, come invece è stato detto, alle gabbie salariali, perché l'intenzione non è creare dislivelli tra gli stipendi, ma valorizzare i docenti che operano in contesti più difficili.
Riguardo la dispersione in particolare, Valditara ricorda che già subito dopo il suo insediamento ha istituito un gruppo di lavoro specifico per avviare sperimentazioni e iniziative nelle scuole, per migliorare l'insegnamento e combattere un fenomeno che ormai coinvolge oltre il 20% degli studenti del Sud. Tra le tante risorse per il Mezzogiorno, anche 381 milioni per edilizia scolastica e messa in sicurezza degli istituti e 150 per l'istituzione dei docenti orientatori e tutor.
Valditara ha in sintesi ribadito quanto fatto finora, riconoscendo il problema ma al contempo sottolineando come il Governo sia attivo su questo fronte. Ha difeso inoltre la riforma del dimensionamento scolastico, ricordando che è legata al PNRR e che non prevede chiusure di plessi, limitandosi piuttosto a una migliore riorganizzazione strutturale delle scuole.
Semplificazione scolastica: meno adempimenti per dirigenti e segreterie
Valditara ha poi risposto alle domande sul tema della semplificazione scolastica, evidenziando il suo fermo impegno a sburocratizzare il sistema in modo da lasciare più spazio all'aspetto educativo. Entro la fine dell'anno, sottolinea il ministro, si vedranno i primi effetti, con meno adempimenti per dirigenti e le segreterie.
Per il tema è stato previsto uno specifico "Piano per la semplificazione della Scuola", composto da 20 punti che prevedono azioni quali:
- Miglioramento e aumento dei servizi scolastici rivolti a studenti e famiglie;
- Riduzione di adempimenti burocratici previsti per le scuole;
- Riorganizzazione dei processi necessari ad avviare l'anno scolastico;
- Creazione del "Fascicolo digitale del docente", per eliminare flussi documentali non più necessari. Questo velocizzerà le procedure per garantire i pensionamenti ai docenti;
- Digitalizzazione delle procedure per erogare i contributi statali per le famigli;
- Riduzione dei tempi di pagamento degli stipendi ai supplenti.
Pnrr Family Act: con il Pnrr 264.000 nuovi posti negli asili nido
Tema successivo, quello del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni, che presenta delle criticità causate dai costi di gestione (sia pubblici che privati) e dalla difficoltà a reclutare un numero consono di educatori. Si stima infatti che ad oggi manchino 32.000 unità. Fattori determinanti sono la differenza di trattamento economico tra educatori comunali e docenti e la carenza di posti nella formazione iniziale.
Con la legge n.32 del 2022, il Family act, il Governo ha assunto l'impegno a emanare entro ventiquattro mesi delle norme utili a garantire il rafforzamento dei servizi socio-educativi dell'infanzia in tutta Italia. Con i fondi del Pnrr, gli investimenti previsti arriverebbero addirittura a 4,6 miliardi di euro, con il vincolo di creare 264.480 nuovi posti di lavoro entro dicembre 2025.
L'obiettivo finale di Valditara è quello di garantire in ogni Comune italiano posti equivalenti al 33% dei bambini tra i 3 e i 36 mesi. Per favorire la riuscita dell'iniziativa nei tempi, i sindaci avranno il ruolo di commissari straordinari, così da non penalizzare gli enti locali più piccoli, privi di figure specialistiche. L'impegno per il rispetto dei termini del Pnrr è dunque massimo.
Reclutamento docenti e Pnrr: 100.000 nuovi insegnanti dal prossimo anno scolastico
Rispondendo a un'altra domanda, Valditara mette in luce come il governo stia affiancando alle misure già previste dal Pnrr, un piano di assunzioni per circa 56.000 insegnanti che saranno immessi in ruolo nel corso dell'anno scolastico 2023/24. In totale saranno dunque circa 100.000 i docenti assunti.
Il piano di reclutamento ha prima di tutto l'obiettivo di rispondere alle esigenze degli studenti con disabilità, con il duplice effetto di migliorare la continuità didattica e ridurre il precariato degli insegnanti di sostegno: saranno infatti ben 19.000 i posti dedicati ai docenti con relativo titolo di specializzazione.
17.000 di questi saranno assunti con procedura straordinaria di assunzione dalla prima fascia Gps. Per quanto riguarda gli insegnanti su posto comune, previste procedure di assunzione da graduatorie di merito e ad esaurimento. Ribadita inoltre l'intenzione di bandire un concorso prima dell'estate per assumere circa 35.000 docenti con 24 crediti formativi universitari o 36 mesi di servizio.