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Valditara fa il punto della situazione dopo 100 giorni di Governo Meloni, ma intanto continua la polemica dei politici sugli stipendi differenziati. it-IT Editoriale 2023-02-02T13:03:23+01:00
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Valditara sui primi 100 giorni del governo Meloni: "Aumenti mai visti e stop ai cellulari in classi". Intanto si parla ancora di stipendi differenziati

Valditara fa il punto della situazione dopo 100 giorni di Governo Meloni, ma intanto continua la polemica dei politici sugli stipendi differenziati.

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100 giorni di governo per Giorgia Meloni. 100 giorni di operato del rinominato Ministero dell'Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara. Un'occasione per il ministro di fare il punto della situazione su quanto fatto per la scuola italiana.

Valditara entra nel merito del rinnovo contrattuale, dell'aumento salariale e dei provvedimenti anticellulare in classe. Intanto però il dibattito politico, nonostante l'ufficiale smentita, continua a prendere di mira le sue dichiarazioni sugli stipendi differenziati.

I risultati di Valditara dopo 100 giorni di governo Meloni: il rinnovo del contratto

In occasione dei primi 100 giorni di governo Meloni, il ministro Valditara ha affermato che sono state tante le cose fatte, ma che soprattutto la scuola ha ricevuto una particolare attenzione. Il riferimento principale è quello alla tanto attesa firma per il rinnovo contrattuale.

Un provvedimento aspettato da anni, ma per il quale in effetti sono stati utilizzati i miliardi già stanziati nel biennio 2020/22 dai precedenti governi Conte e Draghi. A Valditara tuttavia va il merito di aver portato a termine la pratica. L'entusiasmo è palpabile nelle parole del ministro:
"In tre settimane abbiamo concluso il contratto della scuola per un milione e 250 mila persone, abbiamo dato un aumento di 124 euro al mese per 1,2 milioni di persone"
A Valditara va dunque il merito di avere realizzato ciò che il suo predecessore Bianchi non aveva portato a termine. Nei primi 100 giorni di governo Meloni è quindi stato ratificato un aumento del 4,2%, a cui si sommano arretrati fino a 2mila euro e 100 milioni di nuove risorse. Disposti in più anche 300 milioni destinati, almeno inizialmente, a incentivi per alcuni docenti.

Non è però tutto rose e fiori. Valditara stesso ammette che l'incremento medio delle retribuzioni è insufficiente, a fronte di un'inflazione che l'ultimo anno è aumentata di oltre l'8%. L'aumento ottenuto però, conclude il Ministro, rimane il più grande mai ottenuto per la scuola italiana, nonché un grande risultato dei primi 100 giorni del governo Meloni.

Aumenti stipendi regionali: "Parole strumentalizzate". Eppure il dibattito continua

Il ministro Valditara è stato, sin dall'inizio del suo mandato, al centro di molte polemiche per alcune sue dichiarazioni divisive. Tanti i temi spinosi toccati durante questi primi 100 giorni di governo Meloni: per ultimo quello della possibilità di differenziare gli stipendi su base regionale.

La dichiarazione, che ha subito infiammato l'animo di politici e sindacati, è stata prontamente ritrattata dal Ministro, che parla di "Dichiarazioni strumentalizzate". Valditara ha infatti puntualizzato che tutti gli stipendi del personale scolastico devono essere adeguati ai costi della vita.

Nessun dubbio aleggia dunque sul contratto nazionale ma rimane un fatto oggettivo che in alcune regioni di Italia il costo della vita sia più alto e, di conseguenza, il potere d'acquisto degli insegnanti più basso. Le parole di Valditara comunque continuano a fare discutere, nonostante la sua smentita.

Paolo Zangrillo, il Ministro della Pubblica Amministrazione, vede nel contratto integrativo la possibilità di fronteggiare condizioni di vita più difficili in alcune regioni. Secondo Zangrillo questo provvedimento non sarebbe un ritorno a gabbie salariali divisive, ma un semplice adeguamento retributivo che non andrebbe a intaccare il valore del contratto nazionale.

Continua Zangrillo, la parte accessoria dello stipendio tipica dei contratti integrativi dovrebbe essere usata al fine di introdurre meccanismi di premi per dipendenti sulle basi delle loro prestazioni. Un modo per dare più appeal alla Pubblica Amministrazione, valorizzando la competenza e il merito dei lavoratori.

Entusiasta anche Salvini, che dichiara:
"Ringrazio Valditara perchè ha detto che il re è nudo. Mi sembra giusto prevedere che un dipendente pubblico che deve vivere a Roma dove la vita costa di più, si meriti qualcosa in più. Se la Cgil lo attacca, vuol dire che Valditara sta lavorando bene…"
Non si è fatta attendere la reazione dell'opposizione. Irene Manzi, capogruppo PD in commissione scuola si dice infatti perplessa delle parole di Salvini: quale sarebbe la posizione ufficiale del governo se, nel giorno stesso in cui il ministro Valditara fa dietrofront sulla questione degli stipendi differenziati, altri ministri invece ne decantano la convenienza?

Durante i primi 100 giorni di Governo Meloni, è stata ridata autorità ai docenti

Particolare attenzione è stata anche rivolta alla circolare contenente indicazioni sull'uso di cellulari e dispositivi elettronici nelle aule. Confermato il divieto dell'uso dello smartphone durante le lezioni: una norma, dice Valditara, fondamentale per tornare a dare rispetto e valore ai docenti.

Secondo il Ministro, la valorizzazione del docente passa anche attraverso l'idea di fargli riguadagnare l'autorevolezza perduta. La cultura del rispetto, prosegue Valditara, è fondamentale verso gli insegnanti e verso le cose. Un riferimento questo anche ai tanti danni provocati dalle occupazioni nelle scuole romane, segno di una mancata considerazioni nei confronti dei beni pubblici.

In chiusura al suo intervento, Valditara ha infine chiesto agli italiani pazienza: problemi come il precariato, i vincoli di mobilità, le classi pollaio e l'eccessivo abbandono scolastico, non possono infatti essere risolti in 100 giorni di governo. Meloni e i suoi ministri continuano comunque a lavorare per il bene del paese, e secondo Valditara, la strada tracciata è quella giusta per arrivare a conseguire i risultati attesi.

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