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Pubblicata la nota ministeriale con le iniziative a supporto dell'integrazione di ragazzi e bambini ucraini nelle scuole italiane. Da non trascurare, per gli psicologi, neanche gli effetti su docenti e studenti italiani. it-IT Editoriale 2022-03-07T12:37:14+01:00
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Accoglienza degli studenti ucraini nelle scuole italiane: la nota ministeriale e le parole degli psicologi sull'emergenza

Pubblicata la nota ministeriale con le iniziative a supporto dell'integrazione di ragazzi e bambini ucraini nelle scuole italiane. Da non trascurare, per gli psicologi, neanche gli effetti su docenti e studenti italiani.

Redazione Universo Scuola
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In seguito al Decreto approvato in Consiglio dei Ministri con le misure di assistenza alla popolazione ucraina, avevamo parlato anche dell'accoglienza nelle scuole italiane dei ragazzi e bambini in fuga dalla guerra.

Arriva adesso anche una nota del Ministero dell'Istruzione che contiene le indicazioni per l'accoglienza scolastica degli studenti ucraini che arriveranno in Italia.
Vediamo quali sono.

Accoglienza, supporto psicologico e risorse assegnate: cosa dice la nota del Ministero

La nota n. 381 del 4 marzo 2022, firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, chiarisce come sia prioritario assicurare ai ragazzi e ai bambini in fuga dal conflitto:
"il proseguimento del percorso educativo e formativo, anche perché possano ritrovare condizioni minime di "normalità" quotidiana"
Pur non potendo prevedere i numeri che arriveranno in Italia nei prossimi giorni, l'alta percentuale di minori impone di agire in modo efficace per consentire loro di riprendere una continuità educativa nelle scuole italiane.

Attivazione del sistema di accoglienza scolastica

Secondo le disposizioni del Ministero, i dirigenti scolastici e gli USR dovranno facilitare l'accoglienza dei minori ucraini tenendo conto della particolare condizione di fragilità di ciascuno di essi.

Particolare importanza dovrà essere data:

  • alla conservazione della rete di relazioni dei nuclei familiari;
  • al favorire un raccordo con le comunità ucraine stabilmente inserite in Italia.

L'obiettivo è quindi quello di offrire una continuazione quanto più fluida del percorso educativo e formativo ma anche occasioni di socializzazione, ricreative o sportive.

Supporto psicologico e linguistico

Il Ministero dell'Istruzione si mostra consapevole di quanto la gravità e la repentinità della guerra in Ucraina abbia influito soprattutto sui più piccoli, con ricadute traumatiche che hanno bisogno di supporto psicologico.

Allo stesso tempo, la barriera linguistica rimane il primo ostacolo al progetto educativo. Si tratta di un aspetto che rende necessario l'affiancamento degli insegnanti con mediatori linguistici e culturali.

In quest'ultimo caso, gli USR dovranno coordinarsi per fornire alle scuole i mediatori necessari all'azione formativa degli studenti ucraini. Per quanto riguarda invece il supporto psicologico, è ancora da perfezionare il processo di assegnazione agli istituti scolastici delle risorse professionali idonee.

Quanti sono i fondi della scuola per l'accoglienza?

La nota affronta anche la questione dei fondi messi a disposizione della scuola. Si tratta infatti di un capitolo importantissimo, su cui si basa la concretezza degli interventi di integrazione per gli studenti esuli.

In via urgente, al momento il Ministero ha stanziato un milione di euro, che sarà ripartito fra le istituzioni scolastiche coinvolte nell'accoglienza in modo significativo.

Si tratta infatti di una cifra che al momento non si può definire altro che "simbolica", ma che contribuirà ai costi della mediazione linguistica e culturale. Si attendono, su questo punto, sviluppi all'evolversi della situazione internazionale e degli arrivi in Italia.

Scuola preparata ad accogliere studentesse e studenti ucraini: le parole di Bianchi

Con un impiego di risorse e solidarietà che mai si è visto nella storia recente europea per esuli e immigrati, la scuola è pronta ad accogliere bambini e ragazzi in fuga dall'Ucraina.
Al netto dello stanziamento previsto, di certo non eccezionale, il Ministro Bianchi assicura:
Come Ministero stiamo predisponendo indicazioni e risorse per sostenere le comunità scolastiche in questo impegno. [...] Stiamo lavorando per far sì che ogni bambino e ragazzo in fuga dalla guerra possa essere accolto con il sostegno necessario e proseguire il proprio percorso educativo e formativo.
Sarà fondamentale, per la riuscita del progetto, che le scuole possano coinvolgere le comunità e le famiglie degli studenti ucraini anche dal punto di vista sociale. Particolare importanza avranno anche le esperienze di peer education e peer tutoring, con l'uso di materiale didattico bilingue o nella lingua madre.

Effetti della guerra in Ucraina su docenti e bambini: cosa dicono gli psicologi

Con il Ministero che si è attivato sull'accoglienza dei profughi ucraini nelle nostre scuole, non sono da trascurare gli effetti psicologici del conflitto sui docenti e sugli studenti italiani.

Sia i primi che i secondi, infatti, si troveranno a dover gestire la situazione in classe. Secondo Roberto Ferri, presidente della Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza, per contenere il panico da guerra può essere utile:

  • evitare la dipendenza da news;
  • condividere con altri le proprie preoccupazioni;
  • non trascurare la quotidianità;
  • formare i ragazzi anche a scuola.

Per consentire una migliore gestione scolastica, la Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza sta valutando iniziative a supporto degli insegnanti, già provati dalla pandemia:
"il consiglio principale è quello di proteggersi evitando di farsi "ipnotizzare" dal susseguirsi delle news sulla guerra. Questo non significa non informarsi, ma concentrarsi sulle fonti certe, limitando a poche volte al giorno l'aggiornamento."Anche il presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, David Lazzari, si pronuncia sugli effetti psicologici della guerra sui più piccoli:
"i bambini assorbono il clima che c'è in famiglia e avvertono le preoccupazioni. E in questo difficile momento, con le notizie di guerra che si aggiungono alla stanchezza psicologica dei due anni di pandemia, è inevitabile che i timori ci siano anche nei grandi."
Di fronte a una situazione che rischia di aggravarsi, diventa necessario per gli adulti offrire ai bambini gli strumenti per affrontare questi problemi e quindi una forma di contenimento delle ansie e delle paure.

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