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Molto critico sul Decreto riaperture il presidente della Fondazione GIMBE: assurdo parlare di riaperture con i casi in aumento, e di abolizione della DaD per la scuola. it-IT Editoriale 2022-03-21T12:36:08+01:00
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Ancora troppo presto per eliminare le mascherine e la DaD: la posizione della Fondazione GIMBE

Molto critico sul Decreto riaperture il presidente della Fondazione GIMBE: assurdo parlare di riaperture con i casi in aumento, e di abolizione della DaD per la scuola.

Redazione Universo Scuola
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Nonostante l'approvazione all'unanimità in Consiglio dei Ministri, fa discutere il Decreto riaperture con le misure per l'uscita dalla pandemia.

Le principali critiche arrivano da Nino Cartabellotta, il presidente della Fondazione GIMBE di cui abbiamo spesso analizzato i rapporti in relazione all'emergenza.
Come vedremo, il problema riguarda principalmente l'aumento dei contagi da Covid 19 e parallelamente:

  • la prossima eliminazione dell'obbligo di indossare la mascherina in ambienti chiusi;
  • la progressiva eliminazione delle restrizioni nell'ambito scolastico.

Sbagliato rimuovere l'obbligo di mascherina al chiuso, secondo Cartabellotta

Come sappiamo, il programma del Governo prevede l'eliminazione di alcune restrizioni già dal primo aprile, mentre per il vero e proprio ritorno alla normalità si attende il primo maggio.
Sulla questione dell'obbligo di mascherina al chiuso, il presidente della Fondazione GIMBE è fortemente critico:
"Sino a quando la circolazione del virus rimarrà così elevata, ritengo personalmente una follia abolire l'obbligo di mascherina al chiuso per due ragioni: innanzitutto, per l'elevatissima contagiosità della variante Omicron, e ancor più di Omicron 2; in secondo luogo perché la protezione del vaccino nei confronti del contagio è limitata (circa 60%) e declina rapidamente."
Questi dati, come quelli che la Fondazione GIMBE riporta periodicamente, dicono che i contagi sono in aumento. Al contrario, la roadmap per le riaperture è stata annunciata e pianificata in un momento in cui non si sa ancora nulla dell'eventualità di una prossima ondata.

La critica all'eliminazione della DaD a scuola

Al pari della questione riguardante le mascherine, Cartabellotta esprime anche dubbi sulle misure per la scuola. Da una parte, non convince particolarmente l'eliminazione della quarantena e della DaD. Dall'altra, la questione delle mascherine che dovrebbero rimanere obbligatorie fino alla fine dell'anno scolastico:

  • quelle chirurgiche, nella normale attività in classe al netto di alcuni casi particolari;
  • quelle FFP2 soltanto per i contatti stretti degli alunni risultati positivi al virus.

Tuttavia la decisione definitiva non è ancora stata presa, e l'abolizione delle quarantene da contatto potrà influire sull'aumento dei casi. Inoltre, secondo Cartabellotta:
"Con l'attuale livello di circolazione virale, insieme alla bassa copertura vaccinale della fascia 5-11, si poteva aspettare la fine dell'anno scolastico senza cambiare le regole, anche per verificare l'impatto delle misure vigenti su un arco temporale adeguato."
Piuttosto che una graduale ripresa della normalità, per il presidente della Fondazione GIMBE sarebbe necessaria un'attenzione continua all'andamento dei contagi, con risposte puntuali e adeguate.

Prepararsi per tempo all'autunno: gli appelli di Cartabellotta e Pacifico

Proprio per questa ragione, per Cartabellotta non è semplice capire come si evolverà la pandemia da qui al prossimo autunno. Fra le variabili che bisognerà considerare, oltre alla circolazione del virus e all'impatto sugli ospedali, ci sono:

  • aumentata circolazione nelle stagioni fredde;
  • eventuale emergenza di nuove varianti;
  • declino della protezione vaccinale;
  • comportamenti individuali.

Che sia necessario prepararsi ai prossimi mesi, non è il solo presidente della Fondazione GIMBE a pensarlo. In riferimento al mondo della scuola e all'apertura del prossimo anno scolastico, le preoccupazioni sono condivise anche da Marcello Pacifico, presidente nazionale di ANIEF. Secondo Pacifico:
"Pensare di riaprire a settembre nelle stesse condizioni di oggi sarebbe da veri irresponsabili. Se vogliamo ripartire con le lezioni in presenza e in sicurezza, oltre che migliorare la qualità della didattica, le nostre scuole hanno estremo bisogno di classi aggiuntive"
Ma non solo questo. Classi aggiuntive vuol dire più spazi da destinare alla scuola ma anche più dipendenti per offrire una didattica migliore. Torna anche il tema dei sistemi automatici di aerazione che tanto hanno fatto discutere durante l'emergenza, nonché la dotazione di piani energetici adeguati.

Il discorso di Pacifico riguarda quindi tutti gli interventi concreti per la scuola che sono stati promessi ma mai realizzati in modo sistematico e programmatico verso il futuro. Chiude il presidente ANIEF:
"Non c'è tempo da perdere, perché 160 giorni sono davvero pochi".Soprattutto se, al netto dei proclami della politica, nei due anni di pandemia si è fatto davvero poco.

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