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Continuano le polemiche sul regionalismo voluto dal Ministro Calderoli: nel dibattito interviene SVIMEZ, che certifica le grandi disparità fra nord e sud anche per quanto riguarda la scuola. it-IT Editoriale 2023-01-04T13:09:48+01:00
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Autonomia differenziata: secondo il rapporto SVIMEZ il regionalismo aumenterà le differenze fra nord e sud

Continuano le polemiche sul regionalismo voluto dal Ministro Calderoli: nel dibattito interviene SVIMEZ, che certifica le grandi disparità fra nord e sud anche per quanto riguarda la scuola.

Redazione Universo Scuola
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L'autonomia differenziata proposta da Roberto Calderoli continua a generare polemiche. Da una parte, il Ministro per gli Affari Regionali vuole compiere il progetto di regionalizzazione caro alla Lega; dall'altra parte, sono sempre di più le voci di dissenso dal mondo della politica e non solo.

Particolarmente interessanti sono i dati raccolti da SVIMEZ, l'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria del Mezzogiorno, che fotografano una situazione per nulla rassicurante sulle differenze fra Nord e Sud.

Rapporto SVIMEZ sulla spesa pubblica: molto più alta al nord che al sud

I dati raccolti da SVIMEZ si inseriscono nel contesto di un aggiornamento del report sui conti pubblici. Si riferiscono all'anno solare 2022 ma fanno anche alcune stime sull'andamento della spesa pubblica per il 2023. In attesa di capire quanto e come l'autonomia differenziata colpirà anche la scuola, l'ente per il sud ha evidenziato come la spesa dello Stato ammonti a:

  • 19 mila euro pro capite in Lombardia;
  • 18 mila euro pro capite in Piemonte;
  • 16 mila euro pro capite in Veneto;
  • 15 mila euro pro capite in Calabria;
  • 14 mila euro pro capite in Sicilia;
  • 13 mila euro pro capite in Campania.

Queste cifre si riferiscono al settore pubblico nella sua interezza e riguardano quindi politiche sociali, sanità, istruzione, opere pubbliche e beni culturali, ambiente e gestione dell'acqua, cura del territorio e amministrazione.

Poco tempo pieno, palestre e servizi scolastici al sud: i dati SVIMEZ sulla scuola

Nello specifico contesto scolastico, SVIMEZ ha rilevato quali sono le differenze in percentuale fra i bambini della scuola primaria che frequentano le classi a tempo pieno al nord e al sud:

  • 51% degli alunni in Piemonte;
  • 50% degli alunni in Lombardia ed Emilia Romagna;
  • 24% degli alunni in Calabria;
  • 18% degli alunni in Campania;
  • 10% degli alunni in Sicilia.

Come si vede, qui le differenze sono molto marcate e vengono confermate anche dal dato relativo alle palestre scolastiche. Secondo SVIMEZ, infatti, il 48% degli studenti veneti non ha accesso a una palestra nel proprio istituto, dato che arriva all'80% in Sicilia. Se questo non bastasse, per l'indagine Openpolis la spesa pro capite per i servizi aggiuntivi nella scuola primaria (mense e trasporti, ma non solo) è di 34 euro nel Comune di Milano ma di soli 10 euro nel Comune di Palermo.

L'autonomia differenziata aumenterà il divario nord-sud: le parole del direttore SVIMEZ Luca Bianchi

Questi dati hanno una duplice finalità. Da una parte, certificano una situazione che è il risultato di politiche attive ormai da anni. Dall'altra parte, mostrano quale sarà la base di partenza per la futura autonomia differenziata voluta da Calderoli. Se l'obiettivo è quello di ridurre i divari - esistenti, certificati e oggettivi - fra nord e sud, la riforma della Lega parte con i piedi di argilla. A ribadirlo è il direttore SVIMEZ Luca Bianchi:
"La verità è che non c'è alcun dibattito pubblico, men che meno nei partiti di governo, su come garantire un minimo di riavvicinamento tra le aree del Paese, non solo sull'asse Nord-Sud ma anche su quello città-periferia, città-aree interne."Inoltre, per Bianchi la regionalizzazione di Calderoli è in netto contrasto anche con l'impostazione del PNRR. Se infatti il Next Generation EU ha anche l'obiettivo di ridurre i divari territoriali, l'autonomia differenziata rischia di mantenere i divari attualmente esistenti. Se non di aumentarli e di portare
"a un divario di cittadinanza, perché di fatto si cristallizzano e anzi rafforzano i vantaggi competitivi del Nord rallentando il percorso di perequazione"

Calderoli non ci sta: ho giurato sulla Costituzione e non voglio spaccare il Paese

Dal canto suo, il Ministro per gli Affari Regionali non ci sta e accusa tutti coloro che l'hanno accusato di voler spaccare l'Italia. Così commenta Roberto Calderoli alcune delle critiche pervenute nelle ultime settimane:
"Io da ministro ho giurato sulla Costituzione, che sancisce l'unità nazionale, per cui scrivere che voglio spaccare l'Italia significa darmi dello spergiuro. Questa è diffamazione, forse addirittura calunnia, perché mi si attribuisce un'inventata volontà di spaccare il Paese"Volontà inventata o meno, il rischio è quello di un aumento delle differenze già esistenti relative a scuola, sanità, ambiente e politiche del lavoro, come segnalato da SVIMEZ. Un rischio che, pare, il Governo Meloni vuole prendersi o, nel peggiore dei casi, ignorare.

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