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Una riflessione sulla scuola, tra bullismo a carico dei docenti e alunni che lamentano abusi e vessazioni da parte degli insegnanti. Da dove ripartire. it-IT Editoriale 2023-01-19T17:28:48+01:00
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Bullismo e rapporto tra docenti alunni: le due facce della scuola

Una riflessione sulla scuola, tra bullismo a carico dei docenti e alunni che lamentano abusi e vessazioni da parte degli insegnanti. Da dove ripartire.

Redazione Universo Scuola
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Come abbiamo visto, gli episodi di bullismo e violenza a carico dei docenti sono frequenti e, purtroppo, in costante aumento. Sempre più spesso infatti gli insegnanti lamentano una scarsa tranquillità nello svolgere il loro lavoro alla luce di un rapporto con alunni e famiglie sempre più difficile.

Allo stesso tempo però sono tanti gli alunni che lamentano un pessimo rapporto con i docenti. Incomunicabilità ma non solo: anche casi di abusi e vessazioni. Quali prospettive per una scuola migliore e più attenta al rapporto tra docenti e alunni?

Gli studenti si lamentano: abusi e vessazioni. Il ricordo di uno studente suicida per colpa di un docente

Nel luglio del 2019 uno studente diciassettenne con disturbi specifici dell'apprendimento si toglieva la vita a Roma. A causare l'insano gesto, sono state le umiliazioni inflitte dal suo docente di matematica che oggi, 70enne e in pensione, andrà a processo.

Il caso è stato commentato da Bianca Chiesa e Alice Beccari dell'Unione degli Studenti, che andando al di là dell'accaduto, denunciano le criticità di un modello di scuola che troppe volte sottopone gli studenti a stress e ansia causati dal cattivo operato dei docenti.

Le dichiarazioni delle ragazze fanno ancora più riflettere se si pensa all'infelice uscita del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che poco dopo essersi insediato aveva parlato dell'umiliazione come un fattore "Fondamentale" per la crescita dei ragazzi. Ma che scuola è una scuola che umilia un ragazzo fino a portarlo al suicidio?

Secondo le due ragazze gli aspetti da riformare sono la frontalità e la performatività, ovvero le principali cause dell'insoddisfazione degli studenti. La scuola è infatti caratterizzata da un sistema gerarchico che genera abusi di potere e impone di stare in silenzio, togliendo serenità ai ragazzi.

Insegnante colpita con uno zaino dai suoi studenti: la "Challenge" filmata e messa sui social

Contemporaneamente, si apprende dell'ennesimo episodio di bullismo a carico di un docente. Per partecipare all'ennesima challenge da pubblicare sui social, una professoressa è stata colpita con uno zaino da alcuni studenti, mentre altri riprendevano e pubblicavano il video sui loro canali digitali.

Il fatto è accaduto in una scuola di Latina, ma ci si aspetta che la bravata venga emulata e riproposta in molte scuole di Italia, oltre che nello stesso istituto. La docente è stata colpita con violenza e si è accasciata dolorante a terra. Adesso, pare stia valutando di denunciare i ragazzi, proprio come ha fatto Maria Luisa Finatti, professoressa colpita con dei proiettili di gomma sparati da una pistola giocattolo.

Oltre al danno la beffa: la docente dell'istituto di Latina colpita da uno zaino sarebbe anche stata minacciata dagli studenti che le avrebbero detto che un'eventuale denuncia avrebbe danneggiato anche lei in quanto supplente in attesa di stabilizzazione.

Una vicenda che ha dell'assurdo e che testimonia come ci sia una profonda frattura tra docenti e studenti, con episodi disdicevoli che minano la serena quotidianità scolastica di ambo le parti.

Per quanto ogni episodio racconti una storia a sé, è indubbio che ci sia un problema sistemico che attraversa la scuola e in particolare il rapporto tra docenti e studenti. È necessaria dunque una riflessione che possa pian piano condurre ad una scuola migliore, capace di affrontare le criticità che via via vanno emergendo.

Bisogna innanzitutto prestare maggiore attenzione ai casi di bullismo e cyberbullismo. Come sottolineato da Monica Sansoni, Garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Lazio:
"È importante denunciare episodi di cyberbullismo, le vittime possono essere dei ragazzi ma anche degli insegnanti. In ogni caso, ci sono gli strumenti per essere tutelati e anche le famiglie devono comprendere che non si tratta di ragazzate, come spesso sento dire, ma di reati gravi e spesso sottovalutati"
Bisogna smettere dunque di parlare di episodi e affrontarli come manifestazioni di un problema latente e strutturale della società e quindi della scuola. Serve una maggiore attenzione all'educazione digitale e al rispetto delle norme. La scuola deve essere un ambiente più protetto e favorire lo sviluppo di comportamenti virtuosi.

Allo stesso tempo, casi come quello dello studente suicida, sono il segnale che a scuola mancano spazi e volontà di confronto tra studenti e docenti. In questo senso sarebbe fondamentale la figura dello psicologo scolastico che però è spesso inaccessibile o addirittura non previsto.

Proprio per sensibilizzare riguardo il tema del benessere psicologico nelle scuole, l'Unione degli studenti organizzerà a Roma, dal 10 al 12 febbraio, un‘assemblea nazionale su Partecipazione e Rappresentanza. La scuola del futuro insomma, deve curarsi della salute mentale dei suoi studenti.

Serve infine una maggiore attenzione della politica. Fabio Rampelli di Fratelli D'Italia ha ricordato che già due anni fa aveva presentato un'interrogazione per sollecitare una risposta su quanto accaduto al giovane studente Dsa suicida a Roma.

Secondo Rampelli il caso è reso ancora più grave in quanto deriva dall'accentuazione del carattere asimmetrico tra alunno e docente, il quale è venuto meno ai suoi doveri educativi, assumendo un atteggiamento volto all'umiliazione. Troppo il tempo necessario per fare chiarezza sulla vicenda.

La strada per una scuola migliore è ancora lunga e richiede sforzi da parte di tutte le parti coinvolte. Quel che è certo, è che è impossibile, nonché controproducente, continuare a ignorare quanto accade quasi quotidianamente negli istituti italiani, che - ci teniamo a ricordarlo - dovrebbero essere luoghi sicuri, votati all'istruzione e alla crescita e non scenari di tristi fatti di cronaca.

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