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Sindacati e Ministero firmano l'ipotesi di CCNI per Dirigenti Scolastici: le nuove fasce di complessità garantiscono un "miglioramento generalizzato e stabile nelle retribuzioni". L'approfondimento. it-IT Editoriale 2023-06-01T14:49:20+02:00
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CCNI Dirigenti Scolastici, firmata l'ipotesi di contratto: nuove fasce di complessità e retribuzione di parte variabile

Sindacati e Ministero firmano l'ipotesi di CCNI per Dirigenti Scolastici: le nuove fasce di complessità garantiscono un "miglioramento generalizzato e stabile nelle retribuzioni". L'approfondimento.

Redazione Universo Scuola
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In seguito all'incontro conclusivo del 31 maggio, è stato raggiunto l'accordo sul CCNI Area Istruzione e Ricerca relativo ai Dirigenti Scolastici. Sindacati e Ministero hanno trovato un punto d'incontro soprattutto per quanto riguarda le fasce di complessità nazionali e la retribuzione di parte variabile e di risultato per l'anno scolastico 2023/2024.

Facciamo il punto della situazione.

Nuovo CCNI Dirigenti Scolastici: le novità dopo l'intesa con il Ministero

La firma dell'ipotesi di contratto integrativo dei Dirigenti Scolastici va a modificare i criteri che attribuiscono la retribuzione di parte variabile. Se questi ultimi finora erano regionali, con il nuovo CCNI diventeranno nazionali. Per entrare nello specifico, nel contratto è presente l'individuazione per l'anno scolastico 2023/2024 di:

  • fasce di complessità delle istituzioni scolastiche su base nazionale;
  • criteri di riparto e di impiego del FUN, il Fondo Unico Nazionale, in merito alla suddivisione fra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato.

In questo modo, secondo quanto sostenuto tanto dal Ministero quanto dalle organizzazioni sindacali, sarà possibile riordinare l'intera materia della retribuzione di parte variabile, e non solo.

Fasce di complessità e retribuzione di posizione di parte variabile: le nuove cifre

Sulla base di una classificazione introdotta con apposito Decreto Dipartimentale, il nuovo CCNI ha suddiviso le istituzioni scolastiche in tre fasce di complessità:

  • Fascia A da 62 punti, comprendente 1760 scuole;
  • Fascia B, che va da 39 a 61 punti, comprendente 5160 scuole;
  • Fascia C, fino a 38 punti, comprendente 1169 scuole.

A ciascuna di queste fasce viene attribuito un importo di retribuzione di posizione di parte variabile che è pari a:

  • 21.600 euro, per la Fascia A;
  • 17.600 euro, per la Fascia B;
  • 13,600 euro, per la Fascia C.

A guardare i dati complessivi, la nuova retribuzione permetterà aumenti della retribuzione di posizione di parte variabile per quasi il 74% delle istituzioni scolastiche. Allo stesso tempo, secondo i nuovi criteri di complessità, per circa 600 Dirigenti Scolastici si potrebbe avere invece una diminuzione della retribuzione. In questo caso, però, il contratto integrativo prevede anche una clausola di salvaguardia per la durata dell'incarico.

Retribuzione di risultato dei Dirigenti: definizione degli importi e casi di maggiorazione

Oltre alla parte variabile, nel CCNI viene definita anche la retribuzione di risultato per i Dirigenti Scolastici. Questa parte della retribuzione dovrebbe dipendere dal nuovo sistema di valutazione della dirigenza. Tuttavia, in attesa che entri a regime, verrà determinata in base al rapporto tra livelli retributivi della posizione utilizzando il 15% delle risorse complessive del FUN. L'importo potrà essere maggiorato in caso di reggenze assegnate alle scuole prive di Dirigente Scolastico o per economie risultanti dall'attribuzione della retribuzione di posizione.

Sulla questione delle reggenze, FLC CGIL comunica che il Ministero ha recepito una richiesta del sindacato. Infatti, con il nuovo contratto serviranno 30 giorni di assenza del titolare per attribuire una reggenza, e non più 60 come in passato.

In aggiunta al quadro appena delineato, scrive il sindacato, l'amministrazione si è impegnata a riconoscere criteri di precedenza nella mobilità dei Dirigenti Scolastici che, con incarico in scadenza il 31 agosto 2023, subiscono un decremento nella retribuzione di parte variabile.

Sindacati e Ministero soddisfatti per l'accordo: giusto riconoscimento dei Dirigenti

Come si è potuto vedere nell'analisi del nuovo CCNI Dirigenti Scolastici, sia il Ministero sia i sindacati esprimono soddisfazione per l'accordo raggiunto.

Per FLC CGIL, si tratta di un importante risultato
"che assicura finalmente l'armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti scolastici su tutto il territorio nazionale, la sostanziale tenuta delle retribuzioni per tutti i dirigenti tramite la clausola di salvaguardia e rapporti omogenei ed equilibrati tra le retribuzioni delle diverse fasce"Soddisfatta anche CISL Scuola per un incremento che garantisce una certa stabilità nel prossimo triennio. Inoltre, sostiene il sindacato, stipulare il CCNI permette di intervenire con tempestività e avere un coordinamento unico nelle retribuzioni dei Dirigenti Scolastici.

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito parla invece di un "miglioramento generalizzato e stabile delle retribuzioni", che si lega anche alla clausola per evitare decrementi rispetto alla situazione attuale.

Anche se nel suo comunicato il Ministro si impegna a garantire ai dirigenti un giusto riconoscimento del loro lavoro, restano sul tavolo diverse questioni aperte. Una su tutte, il concorso riservato per Dirigenti Scolastici con le modifiche successive al parere del CSPI.

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