Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara torna sulla riforma degli istituti tecnici e professionali. Tra i cardini della scuola immaginata dal ministro, la riforma era già stata ideata dal suo predecessore Patrizio Bianchi.
L'idea di Valditara è però quella di cambiare alcuni aspetti della bozza preparata da Bianchi, al fine di allineare lerichieste del mondo del lavoro con le competenze sviluppate durante la frequenza degli istituti tecnici e professionali.
Riforma degli istituti tecnici e professionali: maggiore attenzione a digitale e avviamento al mondo del lavoro
Un primo intervento andrebbe fatto, secondo Valditara, sulla questione della sostenibilità. Mentre la riforma Bianchi si concentra esclusivamente sulla sostenibilità ambientale, secondo Valditara bisogna attenzionare invece anche quella economica e sociale. Maggiore cura dunque delle richieste del territorio e della società.
Va inoltre potenziato lo sviluppo delle competenze relative all'innovazione digitale, in collegamento con i percorsi di istruzione terziaria. Fondamentale anche l'autonomia scolastica, che permetterebbe alle singole scuole di realizzare dei moduli di apprendimento integrativo mirati.
Per quest'ultimo proposito Valditara ha pensato all'inserimento di professionisti provenienti dal mondo del lavoro per potenziare quelle discipline deficitarie in attività pratiche e laboratoriali.
Questo dovrebbe garantire una maggiore connessione tra la formazione tecnica e l'inserimento lavorativo. È infatti emersa una grave mancanza di professionisti qualificati che aggrava il fenomeno della disoccupazione. Valditara stesso ha ribadito che:
"Ci sono 1 milione e 200 mila posti di lavoro che vengono disattesi per mancanza di qualifiche corrispondenti, il 46% delle imprese non trova lavoratori con qualifiche adeguate. Occorre intervenire sulla filiera dell'istruzione tecnico-professionale, collegarla agli ITS, e soprattutto per costruire un'offerta formativa in linea con le richieste del territorio"
Cosa prevede il testo di riforma degli istituti tecnici e professionali
Di seguito un riassunto dei punti principali del testo di riforma degli istituti tecnici e professionali come previsto dall'ex ministro Patrizio Bianchi. Per quanto riguarda i primi gli obiettivi sono:
- Ridefinire e aggiornare gli indirizzi così da potenziare lo sviluppo di competenze linguistiche e STEM e orientare alle discipline relative a "Industria 4.0" ;
- Mettere a punto meccanismi per favorire la continuità tra l'istruzione tecnica e quella terziaria (ITS Academy) riconoscendo crediti formativi universitari in base alle attività svolte durante l'ultimo anno di studi;
- Realizzare i "Patti educativi 4.0" per la condivisione di risorse professionali, logistiche e strumentali tra scuole, imprese, enti di formazione, università, centri di ricerca e ITS Academy;
- Strutturare un piano formativo per i docenti che tenga conto delle esigenze del territorio;
- Erogare tramite Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA) percorsi di istruzione tecnica;
- Riconoscere certificazioni per l'attestazione di competenze agli studenti al termine dei due bienni, corrispondenti al secondo e terzo livello del Quadro europeo delle qualifiche.
La riforma degli Istituti professionali prevede invece più in generale il potenziamento del collegamento tra scuola e mondo del lavoro e delle professioni. Questo deve avvenire coerentemente agli obiettivi di innovazione, sostenibilità ambientale e competitività così come previsti dal PNRR.
Secondo il provvedimento il Ministero deve emanare linee guida per semplificare le procedure amministrative necessarie al passaggio dagli istituti professionali agli istituti di Istruzione e Formazione Professionale (Iefp).
Per entrambe le tipologie di istituto è inoltre prevista la definizione di misure atte a sviluppare processi di internazionalizzazione in funzione della realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione.