Universoscuola
La crisi di governo potrebbe portare a effetti dannosi anche sulle tantissime questioni scolastiche ancora aperte: inizio dell'anno a settembre, rinnovo del contratto scuola e reclutamento docenti. it-IT Editoriale 2022-07-15T17:03:06+02:00
News

Crisi di governo: per la scuola si rischia sul rinnovo del contratto e sulla riforma del reclutamento docenti

La crisi di governo potrebbe portare a effetti dannosi anche sulle tantissime questioni scolastiche ancora aperte: inizio dell'anno a settembre, rinnovo del contratto scuola e reclutamento docenti.

Redazione Universo Scuola
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Che una crisi di governo in piena estate, con l'emergenza energetica e quella sanitaria ancora nel vivo, non sia proprio il massimo lo pensano in molti. Per non parlare anche della guerra in corso fra Russia e Ucraina.

In aggiunta ai timori dell'Europa, della politica e degli stessi cittadini, lo strappo del M5S e le dimissioni di Draghi potrebbero portare a conseguenze importanti anche per la scuola.

Sono diverse le attività del governo che verranno influenzate dall'incertezza istituzionale e parlamentare, come l'avvio del prossimo anno scolastico, il reclutamento docenti e il rinnovo del contratto scuola.
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

Crisi di governo: a rischio i decreti attuativi sulla riforma del reclutamento docenti?

Benché abbia avuto un iter non proprio tranquillo, fra le molteplici proteste e le polemiche, con l'approvazione del decreto e la successiva conversione la riforma del reclutamento docenti è diventata legge dello Stato.

Ma il lavoro non si ferma qui, perché la crisi di governo potrebbe influire sui tempi molto stretti per l'approvazione dei decreti attuativi. Il primo di questi sarà un DPCM - un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - ed è atteso entro il 31 luglio.

Fra i provvedimenti che dovrà prendere, questi sono i principali:

  • contenuti e strutturazione dell'offerta formativa in merito ai 60 CFU o CFA previsti dalla riforma per il percorso che porta all'abilitazione;
  • percentuale di presenza alle attività formative necessarie per accedere alla prova finale del percorso di formazione iniziale;
  • linee guida per il riconoscimento degli altri crediti eventualmente maturati durante studi universitari o accademici, oltre alla questione dei 24 CFU;
  • standard professionali minimi per le competenze possedute dal docente abilitato, con messa a punto del "Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato e le sue modalità di verifica";
  • modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, comprendente prova scritta e lezione simulata;
  • standard necessari per assicurare l'omogenea valutazione dei partecipanti al percorso universitario e accademico;
  • costi massimi di iscrizione ai percorsi universitari, nonché costi per lo svolgimento della prova finale finalizzata all'abilitazione;
  • oneri relativi all'acquisizione dei 30 CFU per i vincitori di concorso non ancora abilitati;
  • contenuti dell'offerta formativa relativa ai 30 CFU, con modalità di svolgimento della prova finale e composizione della commissione;
  • eventualità che l'accesso al concorso, fino al 31 dicembre 2024, possa essere riservato a coloro che superino una prova preselettiva.

Nonostante sia soltanto il primo dei decreti attesi sulla riforma del reclutamento docenti, già si può vedere come le questioni da chiarire siano molte. E di certo una crisi di governo che può sfociare in tumulti della maggioranza come in elezioni anticipate non può fare bene.

Non ci aspettavamo questa incertezza: parla lo SNALS

Che il clima generale sia di forte incertezza, lo certifica anche la posizione dei sindacati del comparto scuola. A chiarire bene quali sono i rischi per i provvedimenti sul fronte scolastico è Elvira Serafini, segretaria generale dello SNALS, che dichiara:
"Non ci aspettavamo una situazione così incerta. Siamo alla vigilia di un incontro all'ARAN per il contratto molto importante. Se è crisi di governo, vuol dire che si ingessa il processo per il rinnovo contrattuale. Siamo preoccupati anche per i fondi del PNRR: servono risposte immediate."La situazione non può che colpire anche il prossimo ritorno in aula a settembre, che va fatto in sicurezza. Eppure, continua Serafini, non si è fatto nulla sul fronte dei sistemi di aerazione né sull'aggiornamento del protocollo di sicurezza.

Situazione non positiva, per la Gilda degli Insegnanti

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il coordinatore generale della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio. Le questioni più scottanti riguardano la programmazione del rientro a settembre, con la riduzione del numero di studenti per classe e il ricambio d'aria, ma anche il rinnovo del contratto scuola.
Su questo punto, dice Di Meglio, c'è grande preoccupazione:
"noi speravamo di ottenere da questo Governo risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale. Così, sarà difficile poter proseguire con la legge di bilancio. La situazione non è certamente positiva da questo punto di vista.
Problema che si aggrava anche a causa dei molti decreti attuativi attesi per le prossime settimane, a partire proprio dal primo DPCM che abbiamo visto nei paragrafi precedenti."

Per la scuola è meglio il voto anticipato o il Draghi bis?

Non si può neanche dimenticare che la crisi di governo arriva in un momento in cui, fra le altre emergenze, i sindacati avevano espresso forti critiche al Ministero dopo il rapporto Eurydice sugli stipendi degli insegnanti.

Insomma: vanno intraprese azioni concrete e non è più possibile attendere. Considerazione che peraltro porta alla domanda: ma per la scuola sarebbe meglio che il Governo prosegua la sua politica o che si vada a elezioni a settembre?

La risposta potrebbe non essere scontata.

Da una parte, infatti, la continuazione dell'esperienza governativa con Draghi permetterebbe di mettere al sicuro alcuni provvedimenti necessari al mondo scolastico. Dall'altra parte, invece, una nuova maggioranza potrebbe portare nuove idee e, si spera, una maggiore concretezza.
Se anche fosse quest'ultimo il caso, bisogna mettere in conto che - con la legge di bilancio da approvare - la scuola potrebbe non rientrare fra le principali priorità.

Articoli correlati:

Redazione Universo Scuola

Siamo un gruppo di appassionati ed esperti nel campo dell'istruzione e del copywriting, uniti dalla missione di fornire al personale scolastico informazioni, guide e approfondimenti di alta qualità. Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento professionale per docenti, personale ATA e dirigenti, aiutandoli a crescere e a eccellere nel loro ruolo.

Condividi l'articolo
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Newsletter

Resta aggiornato

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle notizie migliori nella tua email

Formazione e tirocinio

Cosa posso insegnare

Articoli più letti